Bravòff si presenta.

Presentata al Teatro Bravò di Bari la prima edizione della Rassegna Teatrale Culturale Teatro Bravòff, organizzato dall’Associazione Culturale ed Artistica “La Bautta” promossa dall’Assessorato alle Culture, Turismo e Partecipazione del Comune di Bari e dell’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e dedicata al poeta e traduttore Vittorio Bodini nel centenario dalla nascita del poeta, uno dei più grandi rappresentanti della letteratura italiana (e non solo) del Novecento.

Teatro Bravòff_Domenico Carbonara3Ha introdotto la conferenza stampa il direttore artistico della rassegna, nonché moderatore della conferenza, Stefano Murciano: “La rassegna si propone per il secondo anno consecutivo come contenitore off, ovvero finalizzato a sostenere tutte quelle piccole realtà ed eccellenze teatrali del territorio che, nonostante portino i propri lavori fuori dai confini regionali, stentano a trovar spazio a Bari. Allo stesso tempo, grazie alla collaborazione con Angelica Grecucci e Ambrogio Fasano, gestori del teatro Bravò, si vuol promuovere questo spazio teatrale per certi aspetti periferico, affinché diventi sempre più presente ed integrato con il resto del territorio culturale e cittadino barese. Questa seconda edizione della rassegna è dedicata al poeta e traduttore pugliese Vittorio Bodini, in quanto ricorre il centenario della sua nascita. Il poeta, che ha saputo rappresentare con la sua poesia le bellezze e le contraddizioni della sua terra e ha dato lustro alla Puglia traducendo magistralmente le opere di Garcia Lorca, sarà ricordato nel corso della rassegna dalla lettura di alcune poesie ed in particolare di quella dedicata da Bodini alla città di Bari. Si ringraziano a tal proposito Valentina Bodini, figlia del poeta, e il Centro Studi “Vittorio Bodini” di Lecce”.

La rassegna consta complessivamente di cinque spettacoli, di cui tre in abbonamento e due fuori abbonamento. Tutti gli spettacoli hanno come filo conduttore la riflessione sulla parola e affrontano importanti temi sociali.

Il presidente dell’associazione organizzatrice “La Bautta” Mariapia Autorino, ha ribadito la necessità di fare rete, per far sì che possano nascere idee dal nulla, anche nel difficile momento in cui ci troviamo. Tra queste devono essere sostenute principalmente le idee dei giovani.

Il primo spettacolo presentato , che andrà in scena il 16 e 17 ottobre, è della Compagnia Carro dei Comici e si intitola “Giocondo”. A presentarlo è stato il regista Francesco Tammacco. “Giocondo”, già portato in scena dallo stesso Tammaco prima della fondazione della compagnia, raccoglie in un’unica pièce teatrale numerose poesie giocose, rispolverando e mostrando alla gente più disparata, autori significativi della letteratura italiana spesso dimenticati. Tra questi si ricordano Baffo, Belli, per poi passare ai più noti Angiolieri, Viviani, Eduardo. Caratterizzeranno lo spettacolo alcuni intermezzi tratti da canovacci della commedia dell’arte, danza e musica popolare e il regista non esclude di inserire per la replica al teatro Bravò alcune poesie di Vittorio Bodini.

Francesco Lamacchia, attore della compagnia Onirica Poetica Teatrale, che andrà in scena con “Jom” il 13 e 14 novembre. La compagnia ogni anno sceglie di lavorare su un particolare tema di cronaca o sociale venuto fortemente alla ribalta nell’ultimo periodo, per poi scegliere testi teatrali ad esso confacenti. Il tema di “Jom” è il razzismo e le opere di riferimento sono “ Le sgualdrine timorate” di Sartre, integrato al racconto biografico di un ragazzo senegalese. “Jom” è una parola senegalese, indicante un valore che dovremmo coltivare più spesso. Sul significato Lamacchia non svela nulla e invita a scoprirlo andando a teatro.

Maurizio Pellegrini, ha presentato, invece, lo spettacolo da lui diretto “Tutto quello che non si dice –Silenzi di loquaci femminilità ”, che andrà in scena l’11 e 12 dicembre. Lo spettacolo nasce dalla riflessione sul rapporto difficoltoso tra il regista e l’interprete femminile dello spettacolo Chiara Zerlini e si concentra sulla difficoltà del linguaggio nelle più svariate situazioni, vista con occhio unicamente femminile. Non mancano i riferimenti a noti testi e interpreti, da “L’opera da tre soldi” di Brecht a Franca Valeri , da Annibale Ruccello, ai Mémoires di Casanova.

Il primo lavoro fuori abbonamento, in scena il 31 ottobre, viene presentato dallo stesso Stefano Murciano, regista dello spettacolo. “Le fuggitive”, già presente in abbonamento nella prima edizione della rassegna, vede come protagoniste Mariapia Autorino e Annamaria Colomba. La pièce si concentra sulla fuga surreale e grottesca di due donne dai propri doveri, per ritrovarsi poi catapultate nuovamente nelle stesse situazioni e nei medesimi legami.

L’ultimo spettacolo fuori abbonamento, in scena il 28 novembre, viene descritto dalla regista, afferente alla Compagnia Notterrante, Mariella Soldo. Si tratta di una serie di corti teatrali nati dal lavoro tra quattro attori baresi e altrettanti drammaturghi di eterogenea formazione. Lo spettacolo nato da una sorta di sperimentazione laboratoriale si intitola “In cerca d’a(u)t(t)ore” ed ha come filo conduttore il tema dell’assenza.

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