Nina… Wonderwoman.

Nina Senicar vive tra Los Angeles, New York e Milano dove si dedica alla recitazione e
alla produzione. Nata in Serbia, ha iniziato la sua carriera in Italia come Testimonial per Tiscali, Miss Sixty e Intimo Roberta dopo di che comincia a fare diversi programmi televisivi che la fanno diventare uno dei volti più famosi e con il programma Velone nel 2011 vince il premio della miglior giovane star della TV a Milano Film Festival.

nina-senicarLa modella torna al cinema con Paolo Ruffini in “Tutto molto bello”, dopo aver già preso parte da protagonista a due film “Otto e Mezza” con la regia di Riccardo Giudici nel 2012 e “The Society” di Ian Spohr nel 2013. Già nel 2011 aveva partecipato a Napoletans, regia di Luigi Russo e Dark Resurrection – Volume 0, regia di Angelo Licata.

Chi è il tuo personaggio in ‘Tutto molto bene’ e come entra in scena?
“Si chiama Eva e fa il suo mestiere di interprete in modo serio e scrupoloso. Un giorno la sua agenzia la chiama per fare la traduttrice dall’arabo e per lavorare per un emiro che ha organizzato un fastoso ricevimento. Quando entrano in scena Paolo Ruffini e Frank Matano succederà di tutto e alla fine Eva, resasi conto della situazione, finirà con l’aiutare i due malcapitati a tirarsi fuori dai guai. Il mio personaggio è una tipica donna dei nostri giorni, che si trova a dover conciliare famiglia e lavoro in una sorta di multitasking continuo. Penso che al giorno d’ oggi, qualsiasi donna che lavora dovendo occuparsi anche di una famiglia e dedicandosi a tante occupazioni contemporaneamente sia in qualche modo un’eroina”.

Come ti sei trovata invece con Frank Matano?
“Ho recitato con lui diverse scene, il nostro è stato un incontro molto positivo e produttivo. Frank è una persona vera, naturale e spontanea che non ha paura di prendersi in giro con autoironia, è sempre molto sorridente e con la sua profonda innocenza e grazia di fondo sembra un eterno bambino”.

Quali sono le qualità principali di Paolo Ruffini?
“E’ sempre molto concentrato sul lavoro ma anche molto buffo, estremamente professionale ma costantemente divertente e di buon umore, sul set non ha mai dato nessun segno di nervosismo e ha avuto sempre l’atteggiamento e l’approccio giusto, anche se non era semplice far conciliare contemporaneamente la recitazione e la regia insieme”.

nina senicarVi è capitato anche di improvvisare?
“C’era un copione solido che abbiamo seguito con molta precisione, poi però ovviamente ognuno di noi ha interpretato il suo personaggio in modo personale a seconda di come lo vedeva e sentiva, sono state aggiunte diverse battute e situazioni che nella sceneggiatura non c’erano e che spettava ad ognuno di noi improvvisare e interpretare a seconda di quello che nasceva spontaneamente sul set”.

Che atteggiamento hai in genere verso la commedia?
“Credo che sia uno dei generi più difficili, devi avere i tempi comici giusti, per me poi rappresenta una sfida molto più grande perché mi vedo più facilmente e volentieri in ruoli drammatici, sentimentali o d’azione. In occasione di questo film mi sono sentita comunque a mio agio, interpretare il mio ruolo è stato interessante e piuttosto semplice grazie al bel clima che si era instaurato sul set e per la situazione generale che era sempre molto buffa”.

ruffiniC’è una scena che ricordi più volentieri di altre?
“Tutte le giornate di lavoro sono state divertenti, ma ricordo soprattutto la scena collettiva con un centinaio di personaggi dei cartoon in costume; era curioso guardarsi intorno e imbattersi in qualsiasi eroe dei fumetti che si potesse immaginare, c’erano tutti i miei miti dell’infanzia, da Pippi Calzelunghe e Beep Beep, sembrava di ritrovarsi in un sogno di bambino che si avverava”.

nina_senicarSei pronta a continuare con il cinema italiano?
“Sono interessata a film diversi di autori differenti, vivo a Los Angeles da qualche anno e torno in Italia solo per periodi di tempo limitati, ma mi piace vedere soprattutto le storie vere e normali della gente di ogni giorno, quelle che possono capitare un po’ a tutti, sono quelle che mi fanno emozionare di più e che mi piacerebbe anche poter interpretare. Ho frequentato una scuola di recitazione a New York e continuo ancora a studiare, frequentare i corsi per me è come una palestra, non si smette mai di migliorare. So che la strada è molto lunga, cerco di imparare il più possibile con grande umiltà sia sul set che da spettatrice seguendo il cinema che mi piace. In Italia mi piacerebbe recitare con qualche regista giovane dalle idee innovative, sto già sviluppando un paio di progetti (ci vuole molto coraggio per coltivarne qualcuno oggi, è necessario investire tempo ed energie oltre che del denaro..). Mi piacciono le persone che si uniscono e creano insieme qualcosa di concreto, sono convinta che se un gruppo si impegna, è creativo e porta con sé una bella idea di fondo si possano raggiungere risultati elevati e gratificanti nonostante il contesto difficile in cui si è costretti ad agire”.

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