Woody Allen e tante storie di coppia, amore e famiglia. E’ questo il piatto principale proposto a Roma dalla neo-direttrice del 32esimo Torino Film Festival Emanuela Martini e dai curatori delle diverse sezioni (Davide Oberto per i documentari, Massimo Causo per Onde, Savina Neirotti per Torino Film Lab) che, con 2 milioni e 200 mila euro (200 mila euro in meno rispetto al 2013) mette in campo tanto da vedere – 197 titoli, 45 anteprime mondiali, 23 anteprime internazionali, 70 italiane e 3 europee – con poco glamour, dal 21 al 29 novembre.
Un festival minimal al punto che si rinuncia a una madrina e si sceglie come volto la signorina ‘Silvani’ di fantozziana memoria, Anna Mazzamauro, che come dice non senza ironia Emanuela Martini, prima donna alla guida della manifestazione, “ci darà una mano nella serata di premiazione”.
A presiedere la giuria Torino 32 sarà il regista Ferzan Ozpetek, affiancato da Geoff Andrew, Debra Granik, Gyorgy Palfi e Carolina Crescentini. Paolo Virzì, impegnato a Los Angeles per promuovere il suo Il capitale umano agli Oscar, quest’anno sarà solo il “director guest”.
“Nel mio Torino film festival ci sarà un po’ di Nanni Moretti, un po’ di Gianni Amelio e po’ di Paolo Virzì (suoi predecessori). E poi ci sarà tanta Emanuela, naturalmente”, dice il direttore Martini che scalderà i proiettori con il film “Gemma Bovery”.
Il film è una commedia eccentrica e amara che racconta le disavventure sentimentali di una giovane donna, Gemma (Gemma Arterton), alla prese con gli inganni dell’amore e con la potenza della creazione artistica. Il film, distribuito in Italia da Officine Ubu nei primi mesi del 2015, è ispirato all’omonima graphic novel del 1999 di Posy Simmonds, autrice di “Tamara Drewe”, da cui Stephen Frears ha tratto un film nel 2010. La regista Anne Fontaine sarà presente alla cerimonia di apertura del Festival, il 21 novembre al Lingotto.
Il 29 novembre, invece, sarà “Wild” di Jean-Marc Vallèe a decretare la chiusura della 32esima edizione. Prodotto e interpretato da Reese Witherspoon e sceneggiato da Nick Hornby, “Wild” è basato sull’autobiografia di Cheryl Strayed, una ragazza che decide di lasciarsi alle spalle una vita passata tra droghe e amori sbagliati per avventurarsi lungo il Pacific Crest Trail, il sentiero che va dal confine con il Messico a quello con il Canada.
A Torino32, la sezione competitiva del festival, saranno 2 gli italiani in gara: Frastuono di David Maldi, protagonisti due giovani del tutto diversi in cerca di un riscatto grazie alla musica, e con N-Capace di Eleonora Danco, con protagonista una donna che gira, tra Terracina e Roma, ponendo domande su sesso, religione e scuola.
Fra i titoli più attesi, “Magic in the Moonlight”, di Woody Allen, che arriverà a dicembre nei cinema; il noir post-apocalittico “The Rover” di David Michod con Guy Pearce e Robert Pattinson e il tormentato “A Second Chance”, il nuovo film di Susanne Bier, tornata a girare in Danimarca con un’opera di straordinaria intensità emotiva. Un thriller morale destinato a far discutere. Nel cast: Nikolaj Coster-Waldau, Maria Bonnevie, Ulrich Thomsen, Nikolaj Lie Kaas, Lykke May Andersen. Due poliziotti, Andreas e Simon, conducono vite molto diverse: uno è felicemente sposato e ha da poco avuto un bambino, l’altro ha distrutto il proprio matrimonio, la propria carriera e il rapporto col figlio. Ma un apparente caso di violenza domestica e l’incredibile catena di eventi che seguono metteranno in gioco il destino di tutti.
Tra gli italiani, atteso “Ogni Maledetto Natale” firmato dalla banda di Boris, Ciarrapico-Torre-Vendruscolo, con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Laura Morante, Francesco Pannofino e Corrado Guzzanti.
Interesse suscita anche “The Disappearance of Eleonor Rigby: her” e “The Disappearance of Eleonor Rigby: him”, ovvero la versione integrale del film di Ned Benson che racconta la storia di una coppia vista dalla parte di lei e di lui.
Il premio Gran Torino sarà assegnato al regista britannico Julien Temple, mentre quello alla carriera a Bruno Bozzetto.
Come a ogni festival degli ultimi anni che si rispetti anche in questo caso in programma una serie di film restaurati tra i quali spicca “Via col vento” e, per gli amanti del cinema horror, la versione restaurata di “Profondo Rosso” che sarà presentato da Dario Argento in persona. Un film indimenticabile con il protagonista di Blow-up David Hemmings e con Clara Calamai, noto in particolare per l’inquietante colonna sonora dei Goblin. Il restauro digitale è stato eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata (Bologna), avvalendosi della collaborazione di Luciano Tovoli, già direttore della fotografia dei film di Argento.
Per gli amanti del rock, invece, sarà presentato “Nick Cave 20,000 Days on Earth” di Iain Forsyth e Jane Pollard, film che ricostruisce tra realtà e finzione la giornata numero ventimila della vita di Nick Cave. Mente per gli amanti della musica italiana in programma “Senza Lucio”, il film documentario di Mario Sesti che ripercorre per immagini e voci la vita professionale e privata di Lucio Dalla.