Mosè il rivoluzionario.

Dal regista Ridley Scott arriva al cinema tra le polemiche, il 15 gennaio, l’epico EXODUS – DEI E RE, la storia di Mosè (Christian Bale) che si ribella al faraone Ramses (Joel Edgerton) e guida 400 mila schiavi ebrei in fuga dall’Egitto e dalla terrificante successione delle 10 piaghe funeste.

2F3A1325Vere o false, le polemiche per un cast ‘troppo bianco’ e le accuse da alcuni Paesi musulmani di inesattezze storiche e di sionismo, sono costate la messa al bando del film in Egitto, Emirati Arabi, Qatar, Kuwait e inizialmente anche in
Marocco (che già avevano messo al bando ‘Noah’ di Aronofsky).

Fa discutere, inoltre, il fenomeno della divisione del Mar Rosso che nel film non è ricondotto a un miracolo (riconosciuto da tutte e tre le religioni monoteiste), ma a una sorta di tsunami e, soprattutto, l’aver mostrato gli ebrei come costruttori delle Piramidi, una rappresentazione “in totale contrasto con la realtà storica dei fatti”, secondo il ministro egiziano della Cultura, Gaber Asfour, che ha definito Exodus “un film che presenta la storia da un punto di vista sionista”.

Da agnostico, Ridley Scott ha voluto immaginare le piaghe e la separazione del Mar Rosso “come fenomeni scientifici nell’ordine o disordine naturale… oppure si possono vedere come provenienti dalla mano di Dio, a seconda di come la si pensi”.

Mosè viene portato a conoscere la verità della sua origine e, dopo un lungo tormento interiore, accetta il compito affidatogli da Dio, che nel film si ‘manifesta’ attraverso un bambino (l’11enne britannico Isaac Andrews). Come osserva ridley Scott: “La vita di Mosè è una delle più grandi avventure di tutti i tempi ed esemplifica la massima ricerca spirituale”.

DF-01955Dalla battaglia iniziale in cui 15.000 soldati egizi attaccano un accampamento ittita alla silhouette slanciata dei templi, al passaggio attraverso il mar Rosso, il regista arricchisce con la sua visione distintiva una delle storie più amate e appassionanti di tutti i tempi.

“Mi piace tutto ciò che è smisurato”, aggiunge Scott. “Ne “Il gladiatore” sono riuscito a far respirare il film e a far provare agli spettatori la sensazione di vivere in quell’epoca. In Exodus ho voluto dare vita in modo analogo alla cultura egizia e alla storia dell’Esodo, come mai era stato possibile fino ad ora”.

Il film è stato girato in 74 giorni nei Pinewood Studios di Londra e, in esterni, ad Almeria, nel sud della Spagna, e a Fuerteventura, nelle isole Canarie.

Come spiega Ridley Scott: “Data la sua posizione di crocevia tra Africa, Medio Oriente ed Europa, l’Egitto era, ed è ancora, un punto d’incontro tra culture differenti. Abbiamo scelto attori di etnie diverse per riflettere questa varietà culturale: iraniani, spagnoli, arabi… Vi sono molte teorie diverse riguardo all’etnia del popolo egizio e abbiamo discusso a lungo su come rappresentarne al meglio la cultura. Dovendo dare vita a una vicenda che ha le sue radici in molte religioni ed è importante per molti popoli in tutto il mondo, abbiamo cercato di scegliere attori che, attraverso la loro interpretazione, potessero rendere giustizia a una storia universale”.

DF-02770Oltre a Christian Bale e Joel Edgerton, nel cast stellare John Turturro è il faraone Seti, Ben Kingsley veste i panni di Nun, Sigourney Weaver è Tuya, madre di Ramses e prima moglie del faraone Seti, Zipporah, moglie di Mosè è invece interpretata dall’attrice spagnola Maria Valverde Rodriguez (la “Melissa P.” del regista italiano Luca Guadagnino) e un irriconoscibile Aaron Paul interpreta Giosuè (Scott è un fan di “Breaking Bad”).

“Christian Bale ha una presenza fisica molto forte sullo schermo”, osserva il regista. Prima di girare Exodus, Bale aveva recitato nella produzione “Il fuoco della vendetta”, nel ruolo di un operaio in una fonderia. Per Scott quel ruolo è stato in un certo senso il preludio a quello del profeta e liberatore del popolo ebraico. “Mosè è più vicino a un operaio che non a un Faraone, è un uomo semplice e di buonsenso”.

Il rapporto più importante in Exodus è quello tra Mosè e Ramses, che sono cresciuti come fratelli. Ramses diventa faraone e Mosè è il suo consigliere più fidato e anche il suo secondo in comando. Ma quando Ramses viene a sapere che Mosè è ebreo, lo caccia, facendolo condurre nel deserto dove è destinato a morte quasi certa. “Ramses esemplifica come il potere assoluto sia inesorabilmente destinato a degenerare”, dichiara Joel Edgerton, che interpreta il ruolo. “Quando inizia a credere di essere effettivamente un dio, si crea una straordinaria dinamica tra lui e Mosè”. Ramses è il cattivo, ma emotivamente ha alcuni lati buoni, così si resta nel dubbio se odiarlo o meno.

Il blockbuster biblico è costato oltre 140 milioni di dollari e naviga, finora, intorno ai 200 milioni di incasso al botteghino, di cui circa 62 incassati negli Usa e il resto sui mercati internazionali.

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