È il Vesuvio, il “formidabil monte sterminator” di leopardiana memoria, a dominare il nuovo documentario di Gianfranco Pannone.
Sul Vulcano prende le mosse dai racconti di Maria, Matteo e Yole: tre vite ai piedi del Vesuvio. Un luogo unico al mondo, ricco di miti, storia ed evocazioni letterarie. E da una domanda: in questo luogo di sospesa bellezza, chi è oggi il più pericoloso? Il Vesuvio, che potrebbe risvegliarsi da un momento all’altro e minare le esistenze di chi vive nelle sue vicinanze? O l’uomo, che in meno di cent’anni ha prodotto danni ambientali, paesaggistici e morali di ogni genere?
Sarà lo stesso Gianfranco Pannone a presentare Sul Vulcano, mercoledì 28 gennaio alle ore 20.15 al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna, in una serata promossa in collaborazione con FICE Emilia-Romagna e Istituto Luce Cinecittà, che distribuisce il film.
Tra storie di vite vissute, preziosi materiali dell’Archivio Luce, e testimonianze letterarie che vanno da Giordano Bruno al Marchese De Sade, da Giacomo Leopardi a Curzio Malaparte, Sul Vulcano prova a dare un senso a una ‘terra pazza’ che infine rappresenta tutti noi.
Un viaggio che ha per compagne le musiche di Daniele Sepe, e le voci date ai testi letterari da un cast d’eccezione: Toni Servillo, Donatella Finocchiaro, Fabrizio Gifuni, Leo Gullotta, Iaia Forte, Enzo Moscato, Renato Carpentieri, Aniello Arena.
“Il Vesuvio – afferma il regista Gianfranco Pannone – è il centro del Mediterraneo. E ci spinge a una metafora della condizione umana, sempre in bilico tra la vita e la morte. Il proverbiale fatalismo partenopeo si regge tutto sulla presenza del Vesuvio e in origine era fortemente filosofico, come ci ha tramesso Giordano Bruno, che non a caso è nato a Nola, proprio ai piedi del vulcano. Chi vive da quelle parti sa bene quale sia il potere della Natura. Peccato che non pochi partenopei lo abbiano dimenticato! E abbiano optato per un utilizzo criminale del territorio. Le case costruite sulle strisce laviche sono lì a testimoniarlo, come pure le ville vesuviane del ‘700 in abbandono… Eppure ho trovato anche molta energia sopra e in cima al Vesuvio, un’energia positiva, forse più forte della potenza del vulcano stesso. Sarebbe buona cosa che fosse quella a esplodere… Ma esiste una coscienza civile capace di smuovere gli animi? Esiste una volontà politica per cambiare le cose? Forse anche l’arte deve poter fare qualcosa… Insomma, basta delegare! Lo dico anche da cittadino”.