Zombie notturni alla ricerca di sesso.


A Roma, al Teatro dell’Orologio, fino al 1° marzo, nella rassegna ‘Be. You’, “Battuage”, seconda opera di Joele Anastasi, autore, regista e interprete, e seconda prova per la giovane compagnia Vuccirìa Teatro, fondata dallo stesso autore e da Enrico Sortino, anche lui interprete di questo lavoro, in scena con Federica Carruba Toscano e con Simone Leonardi.

battuage_locandinaCon “Battuage” la compagnia continua la ricerca di un linguaggio proprio, un incontro tra drammaturgia originale e ricerca attoriale, su una società indagata nei suoi aspetti più irrisolti e degradati. Al centro l’attore, il suo essenzialismo scenico che lo porta ad agire come un animale di fronte ad uno specchio, per mezzo di un’intima fragilità, veicolo per raccontare personaggi ai margini della società.

“Battuage” è la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso: facile, gratis, a pagamento. Un luogo in cui s’incontrano eterosessuali, transessuali, omosessuali, gigolò, puttane, scambisti. Un luogo, un popolo, raccontato attraverso gli occhi dei personaggi che lo abitano, che gli danno vita: non da vittime, ma da uomini, da donne consapevoli che hanno scelto di giocare a quel gioco, spingendosi inesorabilmente oltre quei limiti dettati dall’etica sociale, disposti a tutto pur di ottenere ciò che il desiderio domanda a costo di mutarsi in ‘bestie’ pronte a dissacrare tutto ciò in cui si credeva.

Il sesso diventa così l’unico strumento di mediazione tra gli uomini, unico punto di contatto su cui fondare delle relazioni. Un universo in cui si riversano mastodontiche solitudini che tenacemente vogliono rimanere tali. Anime che sprofondano in se stesse sotto la spinta di un desiderio che si trasforma in affanno distruttivo. Sesso antierotico, suicidio dell’eros: questo è “Battuage” un luogo in cui è morto anche il desiderio del desiderio.

battuage_6“Battuage” è soprattutto una metafora del mondo. Un “obitorio per vivi”, per esseri umani involucri di una decadenza comune. Anime che lottano per identificarsi, per non sentirsi totalmente morte, sprofondando in un’atroce deformità.

È un viaggio nell’animo umano, nella sua parte oscura, che rivela un’autenticità taciuta. E così, brutalità e bestialità si riversano in ogni angolo, scardinando l’ordine morale delle cose.

“Battuage – scrive Joele Anastasi – vuole portare a galla tutto ciò che abbiamo rinchiuso a pressione dentro di noi. Come una scatola, che, una volta esplosa, rivelerà “un’altra natura”, intima e brutale, che ci parla di noi in maniera autentica e violenta, dolorosa, solo per le orecchie che non vogliono sentire, ma non per le nostre. Un viaggio oltre la moralità, verso l’istinto e il nostro lato oscuro dove non serve indossare il vestito “buono” delle feste”.

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