Uno, anzi due Maurizio Battista show.

Maurizio Battista, comico e caratterista, oltre che attore, ha presentato a Roma il film “Uno anzi Due”, diretto da Francesco Pavolini, al cinema dal 9 aprile con Universal Pictures.

In piedi sul parapetto di Ponte Milvio, Giorgio (Maurizio Battista) minaccia di farla finita. Al pubblico di passanti assiepatosi intorno all’aspirante suicida, racconta il tragicomico percorso che l’ha portato sin lì. Tutto è cominciato con la morte di suo padre Nando (Ninetto Davoli). Alla dipartita dell’anziano genitore, Giorgio si è trovato subissato dai debiti. Il testamento di Nando svela alcune sorprese: la casa dove Maurizio ha vissuto con suo padre, la moglie e il figlio per tutti questi anni, è in affitto e il bar di famiglia dove ha lavorato tutta la vita è ipotecato. Nando non aveva confidato le sue traversie neppure alla sorella di Giorgio. Per appianare, almeno momentaneamente, la disastrosa situazione economica, Giorgio non trova di meglio che vendere il bar. Ciononostante, i soldi della vendita sono appena sufficienti a coprire i debiti e le spese del funerale. Ma Giorgio, fedele alla tradizione tramandata dal padre, decide di non svelare alla moglie Luana e al figlio Valerio di essere praticamente in bancarotta: gli stessi si sentono cosi autorizzati di organizzare in grande stile il matrimonio del giovane Valerio (Emanuele Propizio). Come se non bastasse, Luana (Paola Tiziana Cruciani) promette ai due prossimi sposi di lasciare loro la casa di famiglia. Una cosa tira l’altra e Giorgio, incapace di mettere un freno a questa tragicomica sequenza di eventi, dinanzi alle responsabilità a cui dovrà fare fronte, decide di fuggire e si ritrova così sul parapetto del ponte, pronto a gettarsi giù.

“E’ un film perbene in cui non si vedono donne nude e non ci sono parolacce”, assicura Maurizio Battista, alla sua prima volta da attore protagonista sul grande schermo. “Il mio primo film lo volevo fare con persone capaci; un film onesto, che parlasse di Roma con attori romani e abbiamo cercato il meglio”.

“Parliamo di un film piacevolissimo per tutti noi – dice Paola Tiziana Cruciani – anche durante le riprese. Abbiamo vissuto una bella atmosfera romana” e Ninetto Davoli spiega come è arrivato sul set: “Quando Maurizio mi ha chiamato io ero a Venezia ed avevo da poco finito il film insieme a Willem Dafoe su Pasolini. E’ così, al cinema come a teatro, si può fare tutto e quindi da Dafoe sono passato a Battista”.

Nella pellicola anche il mago Silvan che veste il ruolo di un prete: “Sono lusingato di aver fatto parte di questo film perchè è un atto di grande stima e amicizia che io nutro per Maurizio, con cui abbiamo appena terminato una serie di spettacoli all’Auditorium di Roma, che hanno avuto enorme successo di pubblico. E tanto di questo successo è frutto proprio del grande lavoro che Maurizio sa fare sul palcoscenico. In questo film ho un ruolo simpatico, leggero ed è stato davvero piacevole interpretarlo”.

Per Claudia Pandolfi, che nel film è Suellen, è stata “un’occasione rara poter interpretare un ruolo leggero e divertente come questo: ho potuto dare sfogo al mio lato ‘caciarone’, scanzonato, diciamo perfino ‘trash’. Mi hanno lasciato a briglia sciolta ed è stato divertentissimo”.

“Abbiamo improvvisato moltissimo – dice Maurizio Battista – Per un gruppo come questo è normale. Veniamo dal teatro e certe cose per riuscire devono venire spontanee, col cuore. Tanto è scritto, ma tante battute sono anche inventate sul momento e va benissimo che sia così”.

“L’intenzione di Uno, Anzi Due – afferma il regista -, è quella di portare al cinema i pezzi migliori degli spettacoli del comico Maurizio Battista inquadrandoli in una struttura narrativa non episodica. La sfida è dunque quella di conservare la vis comica, di indubbia forza, di Battista, pur sottraendolo alla libertà implicita nello spettacolo dal vivo per inquadrarlo in un’architettura cinematografica solida. L’ambientazione popolare mi consente inoltre di unire culture, personalità e mondi differenti in un unico affresco. I personaggi sono tutti fortemente caratterizzati, alcuni a tinte felliniane. I tanti professionisti che affiancano Battista, come Paola Tiziana Cruciani, Ninetto Davoli, Ernesto Mahieux, Sergio Di Pinto o Rocco Barbaro, solidissimi interpreti prestati da sempre al racconto popolare, mi permettono di raccontare il ricchissimo contesto della Roma eterna della Suburra – il mondo di coloro i quali son sospesi”.

“Con questo film – continua Francesco Pavolini – esploro la possibilità di esprimermi al meglio in un genere che ormai mi appartiene, che è quello della commedia. Il set è per me il posto che maggiormente riesce a sintetizzare, in poco spazio e in poco tempo, storie, personalità, energie e racconti. Un luogo drammaturgicamente perfetto per la sua globalità, che costringe le persone che ne fanno parte al dialogo e al continuo confronto. Il tutto, a volte, viene a galla con una forza d’immediatezza tanto crudele quanto comica: ed è proprio in questo progetto che questi due aspetti – drammaticità della vita e comicità ‐ sono legati fra loro come se fossero due facce di una stessa medaglia”.

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