Continuano gli appuntamenti pre-festival organizzati da Folkest: sabato 11 aprile alle 21.00 al Teatro Candoni di Tolmezzo in programma Chiedo scusa al Signor Gaber, lo spettacolo di Enzo Iacchetti scritto a quattro mani con Giorgio Centamore e giunto a oltre centoventi repliche che omaggia il grande cantautore milanese. Ultima replica per la formazione originale di questo show che, fra monologhi e canzoni non tralascia l’attualità e mostra, a dodici anni dalla scomparsa, l’intuizione di Gaber nel tratteggiare l’Italia di oggi. Sul palco, a fianco ad un rocambolesco Iacchetti, Marcello Franzoso (tastiere), Loretta Califra (voce), Fabio Soranno Crevatin (voce), Antonio Soranno (voce e chitarra). Ultima replica dello spettacolo in questa formazione, quella originale con cui Chiedo scusa al Signor Gaber è nato.
La piéce prende le mosse da un disco uscito nel 2010 che mette assieme i primi pezzi di Gaber (tra i quali Torpedo Blu, Cerutti Gino, Il Riccardo) e un pop-rock moderno nello stile di Jovanotti e Zucchero.
“E’ una grande soddisfazione che i ragazzi poi vadano a comprare anche i dischi più impegnati dopo essere venuti allo spettacolo – ha dichiarato Iacchetti – Io non me la sono sentita di fare uno spettacolo scritto da lui senza un mio tocco di originalità. Anche perché i gaberiani sono scettici sulle cose che fai in modo diverso da lui – ha spiegato l’attore -, ma io non avrei mai voluto rappresentare una cosa sua, perché il confronto sarebbe stato improbabile”.
Uno show gioioso, che ricorda un Gaber allegro, all’apparenza meno impegnato, ma nello stesso tempo cinico ed attuale anche nelle sue canzoni da TV in bianco e nero. Nella piece vengono presi di mira i luoghi comuni della società di e di oggi: “Parlo della grande bufala dei social network – aggiunge il signor Enzino – come quella che per trovare un amico basta cliccare “mi piace”, e sei amico di uno che non sai nemmeno che faccia abbia. Ai nostri tempi, prima di trovare un amico ci si doveva litigare, lo si doveva abbracciare, c’era una necessità fisica di toccarsi, di scegliersi”.
Così si ride, ma con intelligenza, alla Gaber, non ci sono battutacce o barzellette, si parla di sogni, quelli verso un futuro bello che vediamo sempre più lontano.
Chiedo scusa al Signor Gaber sarà riproposto a Messina ad aprile (23-26 aprile) e a giugno a Parma (25 giugno), ma questa volta con quartetto e orchestra.