Dopo il successo dello scorso anno con la distribuzione in Italia di The Gambler, titolo osannato dalla critica e nominato dalla Lituania per l’Oscar come Miglior film straniero, IMAGICA porta sugli schermi italiani da giugno un nuovo film, ‘Acrid’.
Acrid è l’opera prima del giovane e talentuoso regista iraniano Kiarash Asadizadeh che mostra, utilizzando la magia del grande schermo, uno scorcio del mondo nascosto e velato delle donne iraniane, fotografate nella vita di tutti i giorni. Ambientato fuori e nel cuore di Teheran, Acrid, è un racconto circolare che vede protagoniste quattro donne i cui destini si intrecciano indissolubilmente e che si scoprono pian piano con lo sviluppo della trama.
Soheila è un medico che lavora in una clinica per bambini malati, e ogni sera torna a casa da un marito (Jalal – ginecologo) che ha il vizio del tradimento e l’abitudine di assumere nel suo studio solo segretarie nubili. L’ultima impiegata che assume è Azar che, pur di ottenere quel lavoro, nasconde al medico di essere sposata con Koshro. Tra Azar e Koshro a casa è un inferno e non si attende altro che il divorzio, ma mentre Azar continua a lamentarsi e a provare astio, Koshro frequenta Simin, donna già divorziata che insegna chimica all’università e ha una sorella in crisi con il marito. Tra gli studenti di Simin infine, c’è Masha, una esile e giovane studentessa fin troppo presa dalla relazione con il suo ragazzo e che si scopre poi essere la figlia di Soheila e Jalal, in una sorta di chiusura del cerchio della storia.
Tutte donne alle prese con uomini dentro un Paese che non vuole cambiare, Soheila, Azar, Simin e Mahsa provano a decidere del proprio destino, resistendo, troncando, rilanciando e chi fuggendo lontano.
In concorso all’ottavo Festival di Roma, dove ha vinto il Premio per i Migliori attori e attrici emergenti, Acrid pone l’attenzione sui cambiamenti della società, svela un universo poco raccontato e in fondo non così tanto lontano, si concentra sull’amarezza e sulla sofferenza che solo il tradimento può causare. Non a caso Acrid significa acre, aspro.
“Alcuni anni fa afferma il regista Kiarash Asadizadeh -, la famiglia contava molto per il mio popolo. Famiglia e matrimonio erano parole piene di amore e rispetto. Purtroppo adesso, dopo molti anni, le fondamenta alla base delle famiglie sono diventate instabili, in parte per colpa della società e in parte per colpa della famiglia stessa. Tutti questi problemi hanno fatto si che io creassi il mio primo lungometraggio, intitolato ACRID. Questo film rappresenta in parte la realtà delle odierne famiglie iraniane. Non si tratta né di una diagnosi né necessariamente di una risoluzione ai problemi. Il film vuole semplicemente essere un avvertimento per quelle famiglie che non sono consapevoli del loro status, non sono consapevoli, fino in fondo, di vivere nella menzogna e influenzare e colpire persone innocenti, vittime di colpe e violenze perpetrate da altre persone. Dal mio punto di vista, tutto è collegato, nella vita tutto ha una ciclicità, ed è su questa filosofia che si basa ACRID. Con la speranza che questo film possa penetrare nei nostri cuori e farci comprendere come stiamo agendo e in quale direzione stiamo andando”.
Il film è interpretato da Saber Abar, Ehsan Amani, Pantea Panahiha, Nawal Sharifi e Shabnam Moghaddami e sarà al cinema da giugno in lingua originale con sottotitoli italiani, caratteristica di IMAGICA, distribuzione indipendente nel panorama del cinema di qualità in Italia.
Imagica nasce da un’idea di Aldo Ciolfi e Giulio Giuliani, quale naturale sviluppo del loro comune sentire verso il cinema di qualità indipendente, nazionale e internazionale. Le difficoltà della distribuzione in Italia, che non lasciano spazio e tempo ai piccoli film, penalizza il pubblico che ama vedere film in versione originale, magari anche in sale che non fanno parte dei classici circuiti dei film d’essai, sia nelle città che nella provincia.
La mission di Imagica è quindi quella di proporre film di qualità in versione originale e sottotitolata; guardare a registi e autori magari non ancora conosciuti nel nostro Paese; andare alla ricerca di sale alternative e di quel pubblico che ha ancora voglia di buon cinema e che però spesso non trova perché logiche di mercato non ne permettono la fruizione. Imagica gioca quindi su altri tavoli rispetto alle grandi distribuzioni nazionali, ponendosi in posizione complementare ma alternativa al tempo stesso, cercando di offrire un buon prodotto a quelle sale e a quel pubblico, spesso fuori dai circuiti tradizionali. A giugno 2014 ha distribuito in Italia il film The Gambler, diretto da Ignas Jonynas e con Vytautas Kaniusonis, Oona Mekas e Romuald Lavrynovic.