A Cannes in concorso ‘Chronic’, il film di Michel Franco che racconta la vita dei malati terminali in un ospedale con protagonista Tim Roth, un infermiere che di questo lavoro fa una vera e propria fede fino all’eutanasia.
David (Tim Roth) assiste, di volta in volta, una giovane malata terminale, Nadia (Sarah Sutherland, figlia di Kiefer e nipote di Donald Sutherland), un anziano professionista che ama vedere libri d’arte come i siti porno, John (Michael Cristofer), fino a una malata di tumore che non sopporta più la chemioterapia e vuole morire, Sarah (Rachel Pickup). Lui li lava, raccoglie le loro confidenze, vede con loro la televisione e diventa soprattutto il loro ultimo amico. La vita di David, che viene anche lui da esperienze traumatiche, è solo quella. Quella la sua unica passione e, soprattutto, missione.
“L’unica persona che si occupa davvero del malato terminale è un infermiere, un estraneo che immediatamente entra nella sua intimità fisica ed emozionale e lo accompagna nelle sue attività quotidiane, le più fondamentali: lo lava, gli dà da mangiare, gli cambia il pannolone e la sacca dell’urina. Una realtà che ho vissuto in prima persona con mia nonna che era assistita da una badante e dunque so quello che dico”, spiega il regista messicano, al suo primo film girato in lingua inglese. Per Michel Franco: “il punto forte del film è il personaggio di Tim che dà ai suoi pazienti affetto anche se sono degli sconosciuti. Entra in una stanza e inizia una relazione con loro. Li accudisce e li cura, e loro si affezionano a lui”.
Tim Roth con l’occasione ha spezzato una lancia a favore dell’eutanasia. Alla conferenza stampa del film ha detto apertamente: “E’ folle, è davvero folle che i governi si oppongano al suicidio assistito, io sono a favore. Ma so che è una materia complicata e su cui in tutti i paesi si discute molto”.