Maurizio Cattelan sembra essere ritornato. E già sta sollevando aspre polemiche. Questa volta con i suoi Saluti da Rimini, dei cartelloni con delle grafiche “fintamente” rassicuranti che campeggiano in ogni angolo della città romagnola. Peccato che accanto alle parole, “Saluti da Rimini” appunto, in formato sei metri per tre, troviamo delle allegorie del tutto polemiche e sarcastiche con figure di uomini e donne. Figure che sembrano alludere a temi di scottante attualità.
Dal bagnino-amatore fino ad una fila di salami disposte a mo’ di sbarre di prigione, da una donna assetata e attratta da una bevanda (alcoolica forse?) ad una vecchia Bmw gialla ricoperta di lattine di birra, ecc…
Vizi e virtù insomma della Romagna tra cibo, sesso e desideri primari. Un progetto che vuole mettere a nudo le contraddizioni della realtà. “Francamente non credo che ci saranno polemiche” queste sono state le parole dell’artista Cattelan ad una prima intervista. Ma le prime critiche non hanno tardato ad arrivare, soprattutto per il richiamo delle immagini ad uno sfondo sessuale.
Le opere/manifesto hanno 8 diversi soggetti dal sapore vagamente retrò, con accenni provocatori e ironicamente neo-pop, realizzati dall’artista insieme al fotografo Pierpaolo Ferrari. Un progetto, finanziato dal sindaco riminese Andrea Gnassi e curato da Maria Cristina Didero, che di fatto rappresenta una vera e propria campagna di arte pubblica che durerà fino al 30 settembre e con oltre 1000 manifesti sparsi per la città.