Grand Hotel, i misteri della Belle Epoque.

gh1Grand Hotel. Sei appuntamenti, per la regia di Luca Ribuoli, in onda in prima serata, da martedì 1 settembre su Rai Uno.

Un melodramma storico tinto di giallo e di mistero sullo sfondo della Belle Époque. L’incontro di Pietro e Adele, lui di umili origini, lei aristocratica. Due giovani tanto diversi, ma uniti nella ricerca del vero amore e della verità sui misteri e i segreti che si nascondono tra le pareti dell’albergo più lussuoso dell’Impero austro-ungarico.

Incorniciato da montagne idilliache, un lago suggestivo, impeccabili giardini, il Grand Hotel Paradiso è stato il primo albergo a dotarsi della luce elettrica e a diventare la destinazione di villeggiatura prediletta dalla miglior aristocrazia italiana e mitteleuropea. Eppure, sotto la facciata di balli, cene di gala e battute di caccia, questa struttura da sogno nasconde molti segreti.

gh4Pietro Neri (Eugenio Franceschini), un ragazzo di umili origini, si fa assumere come cameriere stagionale al Grand Hotel Paradiso per indagare sulla scomparsa di sua sorella Caterina (Federica De Cola), cameriera impiegata all’albergo, di cui ha perso le tracce da più di un mese. Anche Adele Alibrandi (Valentina Bellè), figlia del proprietario dell’albergo ora defunto, rientra per un evento importante, ‘La Festa della Luce’, che inaugura l’avvento della luce elettrica. Quello che ancora Adele non sa è che sua madre, Donna Vittoria (Marion Mitterhammer), a causa dei molti debiti lasciati dal padre, ha deciso di darla in sposa a Marco Testa (Andrea Bosca), abile amministratore degli affari dell’albergo. Marco è stato nominato ufficialmente direttore del Grand Hotel e fidanzato di Adele. Nel frattempo, Pietro, vestendo i panni del nobile Visconti, ha scoperto che Caterina non è stata licenziata per aver rubato a una cliente come tutti dicono. Qualcuno sta mentendo e vuole nascondere un’altra verità, ma quale? Adele gli promette che lo aiuterà a scoprire il mistero della scomparsa di sua sorella. E intanto, nell’ufficio del direttore arriva un pacco anonimo contenente una divisa insanguinata. È la divisa di Caterina.

Ma Grand Hotel non è solo un mistery avvincente: l’avventura dei due giovani protagonisti si rivelerà anche un appassionante viaggio di formazione: vincendo la complessità e le contraddizioni del secolo appena cominciato, Pietro e Adele scopriranno l’amore più puro e appassionato.

gh0“Il mio Grand Hotel – afferma il regista – è teatro di forti passioni, di intrighi e di mistero. È un melò moderno e un noir. La sfida stava proprio nella congiunzione di questi due generi. Dovevo raccontare una storia d’amore e tutte le forze che le impediscono di essere vissuta. Dovevo riuscire a restuire la bellezza e la fastosità del mondo spensierato dei villeggianti di un grande albergo circondato dalle meravigliose cime delle Alpi orientali. Allo stesso tempo di quell’albergo dovevo rivelare il lato fosco, ambiguo e oscuro, con protagonisti governati dalle passioni, assettati di potere e di ricchezza; addirittura, forse, assassini! Pietro e Adele sono due giovani ventenni che non riescono a vivere pienamente la loro giovinezza perché hanno un debito col recente passato dal quale non riescono a liberarsi. Pietro – povero, istintivo, passionale e coraggioso – arriva al Grand Hotel in cerca della sorella di cui non ha piu notizie da qualche tempo: in perfetto meccanismo noir diventa il nostro cercatore di verità”.

gh2“Adele – continua Luca Ribuoli – ricca e destinata a vivere una vita da donna moderna nella Vienna di inizio secolo, è bloccata dalla prematura scomparsa di suo padre, suo sostenitore nella ancor difficile via dell’emancipazione femminile. Adele è l’eroina braccata che deve venire a patti con un mondo che le è diventato incomprensibile. Deve scegliere se vivere la sua vita e il suo amore per Pietro ovunque li porti o restare al Grand Hotel e cercare di capire che cosa lo abbia rovinato. Eugenio e Valentina sono perfetti interpreti di questi due personaggi, archetipi del melò e del noir. Eugenio è bello e semplice, appassionato e dolce. Spinti dal suo sguardo puro e dalla sua forza, lo seguiamo curiosi dentro questo mondo di luci e oscurità. Valentina è una giovane donna bella e intelligente. Logica, impertinente, romantica. Amante della bellezza interpreta con raffinata eleganza il ruolo di Adele. Sono rimasto sorpreso dalle loro qualità, come sono rimasto sorpreso dalle qualità di tutto il cast di cui vado particolarmente fiero. La maggior parte di loro non ha trent’anni e ha vissuto con nuova professionalità il mestiere dell’attore. Sono portatori di una energia diretta e incontaminata, che si chiama ancora determinazione. La stessa determinazione di cui avevo bisogno per raccontare i personaggi che nel micro mondo del Grand Hotel vogliono emergere per diventare quello che sognano. La luce brillante o evocativa di oscurità di Giovanni Galasso restituisce eleganza e forza. Ma soprattutto verità: e la verosimiglianza nei meccanismi d’orologeria del giallo non è un valore facilmente raggiungibile”.

spollon2“Il nostro Grand Hotel – conclude il regista – è, nei suoi interni, completamente e sapientemente ricostruito da Massimo Santomarco e arredato con gusto da Livia Del Priore. A Eva Cohen devo l’amore e la cura, giorno dopo giorno, dei tanti personaggi e delle centinaia di comparse. Ringrazio Marco Garavaglia per il “solito” montaggio sensibile, attento e creativo, e per la instancabile volontà di far bene. Come ringrazio Nicola Tescari della bellissima, ma davvero bellissima, colonna sonora, impreziosita anche di una canzone struggente di Nadeah. E infine ringrazio Cattleya e la Rai di avermi dato la possibilità di divertirmi nella grandiosa fatica dell’impresa”.

Oltre a Eugenio Franceschini, Andrea Bosca, Valentina Bellè e Marion Mitterhammer, protagonisti di questo sceneggiato di Rai Fiction che vuole ripetere il successo televisivo de ‘La Dama Velata’ sono Dario Aita, Barbara Ronchi, Flavio Furno, Francesca Agostini, Federica De cola e Pierpaolo Spollon, con la partecipazione di Ugo Dighero nel ruolo del commissario Venezia.
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