E’ stata definita una lettera d’amore alle Twin Towers diversa da tutto ciò che si è visto sul grande schermo fino ad ora. Alla Festa del cinema di Roma il film che fa rivivere la passeggiata del funambolo francese Philippe Petit tra le torri gemelle di New York; The Walk è un emozionante 3D con protagonista Joseph Gordon-Levitt, diretto magistralmente da Robert Zemeckis, regista di capolavori come “Forrest Gump”, “Cast Away” e “Ritorno al futuro”.
Il film, che dal 22 ottobre arriva al cinema con la Warner Bros., racconta la sfida di Philippe Petit, che il 7 agosto del 1974 – il giorno prima che Richard Nixon annunciasse le sue dimissioni – sorprese la città di New York camminando su una fune d’acciaio tesa tra le due torri non ancora inaugurate e parzialmente occupate del World Trade Center. Coloro che in quel momento si trovavano nei pressi si fermarono, guardarono in alto e videro l’impossibile: un uomo che sembrava danzare alto nel cielo.
“Quando osservi un funambolo, devi sempre alzare lo sguardo su di lui, non hai mai la prospettiva di com’è dall’alto della fune. Il nostro film segue invece la storia di Petit mettendo lo spettatore in cima alla fune – spiega Zemeckis -, a camminare con Philippe, presentando l’immagine in 3D, con un risultato altamente spettacolare ed emozionante”.
Il protagonista, per girare il film, ha imparato a stare in equilibrio sulla fune dallo stesso Philippe Petit, a Roma per accompagnare l’anteprima. “Ho passato otto giorni a lavorare con Philippe – racconta Gordon-Levitt -. E’ stato generoso a regalarmi il suo tempo e mi ha insegnato non solo come camminare su una fune, ma molto di più. Per Philippe, quel restare in equilibrio su una fune è una metafora della sua vita e della sua creatività”.
Gordon-Levitt dice che Petit gli ha dato consigli molto saggi. “Prima di incontrarlo, avevo appena letto il suo libro e visto le interviste che gli avevano fatto, lo avevo sentito dire ‘Non cado mai’ e devo ammettere che, all’inizio, l’avevo frainteso. Pensavo ‘E’ arrogante, poteva cadere’. Ma quando ho trascorso del tempo con lui, mi ha spiegato cosa intendeva con quelle parole. Disse ‘Salto, ma è una decisione’. Non devi combattere con l’equilibrio fino al punto di perdere il controllo. Se c’è un problema, devi affrontarlo e prendere una decisione prima che sia troppo tardi. Puoi atterrare sul tappeto o, se sei sulla fune in alto, ti inginocchi. Fai una scelta, agisci, non cadi e basta”.
“Gli ho insegnato come camminare sulla fune – dice Petit -. Abbiamo lavorato duramente insieme, dalle nove alle cinque, tutti i giorni, con pause di soli trenta secondi, non lo lasciavo un momento. Abbiamo iniziato con una linea sul pavimento e alla fine e’ stato in grado di camminare per nove metri su una fune a due metri di altezza dal suolo”.