Matrimonio al Sud, campanilismi da ridere

 

Oggi per tanti ragazzi il matrimonio è poco più di una formalità, ma cosa succede se a sposarsi sono il figlio di un industrialotto lombardo e la figlia di un pizzaiolo meridionale? Che il modo di vedere il matrimonio, sobrio ed elegante, del milanese si dimostra molto diverso da quello, eccessivo e chiassoso, del napoletano. Sono due visioni del mondo opposte. Va da sé che, essendo il napoletano il padre della sposa, le nozze vadano celebrate al sud. Quindi il milanese è costretto a scendere in territorio nemico. Non solo, le nozze vengono seguite da un programma televisivo… E a capo del programma c’è un presentatore che complica ancora di più il già non facile svolgimento del matrimonio insidiando le mogli dei nostri due protagonisti. Come se non bastasse, a causa dell’ingerenza del programma televisivo, i futuri sposi finiscono per svelare il loro progetto di voler lasciare l’Italia dopo il matrimonio. Per il milanese e il napoletano, a questo punto, il problema non è più che il proprio figlio si sposi con uno straniero, ma che i loro figli se ne vadano a vivere definitivamente all’estero. I due papà, per una volta uniti, tentano di impedire le nozze in ogni modo. Senza sapere che nel frattempo i ragazzi si sono convinti che i due papà hanno ragione: sono incompatibili. E decidono di non sposarsi più. E ora tocca ai due papà rimediare…

“Vi voglio far ridere a novembre”. Così Massimo Boldi, spiega la scelta dell’uscita di una commedia tipicamente natalizia, come ‘Matrimonio al Sud’ di Paolo Costella, non a dicembre, nel tradizionale spazio dei cine-panettoni. Medusa mette in campo oltre a Massimo Boldi un cast composto da Biagio Izzo, Paolo Conticini, Gabriele Cirilli, Fatima Trotta, Debora Villa, Barbara Tabita, Luca Peracino, Enzo Salvi e Carolina Marconi, con la partecipazione di Beppe Barra.

Tra gag e fraintendimenti, Matrimonio al Sud, è una commedia divertente e spensierata che mette alla berlina i campanilismi di tutta l’Italia. “Per ridere non aspettate Natale – continua Boldi -. Non è un cine-panettone, ma un film per famiglia, per grandi e piccini, e dovrebbe rimanere in sala almeno sette-otto mesi”. Per Biagio Izzo: “questo film è diverso dai soliti cine-panettoni natalizi. Qui c’è anche una bella storia. Ci siamo divertiti a giocare con i luoghi comuni”. Conclude Enzo Salvi: “è il nono dei miei film natalizi e se ridere fa bene, noi siamo la vostra cura”.

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