Anomalisa, un viaggio stop motion dark e surreale

ANOMALISAMichael Stone, marito, padre e stimato autore di “How May I Help You Help Them?” (Come posso aiutarvi ad aiutarli?) è un uomo paralizzato dalla banalità e dalla noia della sua vita. In viaggio per lavoro a Cincinnati, dove deve parlare a una conferenza per professionisti del ramo del customer service, si registra al Fregoli Hotel. Qui, con suo grande sorpresa, scopre una possibile via d’uscita dalla sua disperazione che ha le sembianze di una modesta addetta alle vendite di prodotti da infornare che viene da Akron, Lisa, che potrebbe essere – o non essere – l’amore della sua vita.

Paesaggio onirico meravigliosamente tenero e ridicolmente spiritoso creato dalle menti brillanti di Charlie Kaufman (SYNECDOCHE, NEW YORK) e Duke Johnson (l’episodio ‘Abed’s Uncontrollable Christmas’ di “Community”), questo incantevole film d’animazione stop-motion è interpretato nella versione originale dalle voci di Jennifer Jason Leigh, Tom Noonan e David Thewlis e ha una bellissima colonna sonora, prevalentemente d’archi, di Carter Burwell.

ANOMALISAANOMALISA, il viaggio stop-motion comicamente dark e surreale della lunga notte di un uomo e della sua anima, conferma la posizione di Charlie Kaufman nel gotha dei più importanti cineasti americani, e rivela la potente forza creativa di Duke Johnson.

Il primo film d’animazione diretto da Charlie Kaufman e Duke Johnson che è stato presentato in concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e arriverà al cinema dal 25 febbraio con Universal Pictures, è nato nel 2005 come opera teatrale, come parte dell’avventuroso progetto ‘Theater of a New Ear ‘ (Teatro di un nuovo orecchio) del compositore Carter Burwell, che ha messo insieme i registi-sceneggiatori premi Oscar Charlie Kaufman e Joel & Ethan Coen per un doppio spettacolo “sonoro” andato in scena a New York, Londra e Los Angeles. Per questi spettacoli, Burwell — che ha scritto le colonne sonore per i film sceneggiati da Kaufman ESSERE JOHN MALKOVICH e IL LADRO DI ORCHIDEE e per molti dei film dei fratelli Coen — ha messo insieme un ensemble da camera che, insieme agli effetti sonori dell’artista/rumoristaMarko Costanzo, offriva un accompagnamento dal vivo mentre gli spettacoli di Kaufman “Hope Leaves the Theater”, interpretato da Hope Davis, Peter Dinklage e Meryl Streep, e “Sawbones” dei Coen si svolgevano su un palcoscenico vuoto con gli attori seduti su sgabelli che leggevano le loro battute nello stile dei radiodrammi dei vecchi tempi.

A Los Angeles, a causa di impegni sovrapposti, lo spettacolo dei Coen è stato sostituito con “Anomalisa”, scritto da Francis Fregoli, pseudonimo di un famoso scrittore che poi si è rivelato essere Kaufman. A teatro, “Anomalisa” raccontava la storia dell’oratore motivazionale Michael Stone — un inglese che vive a Los Angeles con moglie e figlio piccolo — che viaggia per gli Stati Uniti facendo discorsi incoraggianti e motivanti ai professionisti del settore customer-service. Durante una grigia sosta a Cincinnati, conosce Lisa Hesselman, un’addetta alle vendite goffa e schiva che viene da Akron ed è una delle sue più fedeli discepole.

ANOMALISA

Interpretato da Jennifer Jason Leigh, Tom Noonan e David Thewlis, “Anomalisa” era un’impresa narrativa in termini di cosa rivelava e cosa no. Tra gli spettatori dello spettacolo a Los Angeles c’erano i produttori esecutivi Keith e Jess Calder, una coppia che aveva messo insieme film come FAULTS, THE GUEST e YOU’RE NEXT sotto il loro marchio, la Snoot Entertainment. “Mi è piaciuta molto ‘Anomalisa’ come esperienza teatrale perché la messa in scena prendeva molto in prestito dalle tecniche cinematografiche, con l’orchestra e il rumorista,” dice Keith Calder. “Era molto evocativa e giocava con i concetti di solitudine e amore e con cosa significhi essere una persona – temi universali che funzionano sempre. Nella versione teatrale c’era un senso di distacco, di disconnessione, che sarebbe stato molto adatto a un film, ho pensato”.

Dopo che il copione teatrale è arrivato tra le mani di Dino Stamatopoulos, co-fondatore di Starburns Industries, Inc., — insieme a Dan Harmon, creatore di “Community” della NBC — “Anomalisa” ha cominciato la sua transizione verso il grande schermo, prendendo forma come primo film animato di Kaufman e prima incursione di Starburns fuori dal mondo della televisione. Lanciata nel 2010, Starburns è una società di produzione all’avanguardia, specializzata in animazione stop-motion e 2D tradizionale. La società ha vinto un Emmy per l’animazione dei personaggi di “Abed’s Uncontrollable Christmas”, un episodio di “Community” interamente girato in animazione stop-motion.
Duke Johnson, il regista e produttore che ha anche lavorato sui programmi di Stamatopoulos per la rete tv Adult Swim “Moral Orel” e “Mary Shelley’s Frankenhole”, è stato scelto per dare vita ad ANOMALISA come film d’animazione per il grande schermo.

Kaufman e Johnson hanno lavorato insieme per creare l’atmosfera e l’estetica uniche di ANOMALISA. Con Tran hanno cercato di trovare i migliori talenti di stop-motion, mettendo insieme tecnici specializzati in scultura, plasmare e fare il calco, costumi e pettinature, pittura delle scene, arredo, e infine in animazione dei pupazzi e cioè l’intricato processo di registrare il movimento dei pupazzi, alti una trentina di centimetri, che sono diventati i personaggi del film perché sono stati messi in posa e poi risistemati per ogni inquadratura fotografica. Hanno ingaggiato il direttore della fotografia Joe Passarelli, che aveva lavorato su “Mary Shelley’s Frankenhole” di Starburns, per la sua esperienza fuori dal regno dello stop-motion – se ANOMALISA resta un film d’animazione, la sua storia si svolge in un mondo che sembra decisamente reale e comune, dall’abbigliamento ordinario indossato dai personaggi fino alle noiose suite dell’hotel, ai corridoi, alle cocktail lounge e alle sale conferenze che li contengono.

Ad ogni stadio della produzione, la squadra di ANOMALISA ha cercato di far apparire reale il mondo della storia, con i designers che si sono concentrati sui più piccoli dettagli come gli occhi luccicanti dei personaggi, le caratteristiche più grossolane come le mani grassoccie e tutti gli atteggiamenti e i modi di comportarsi naturali, reali. “Volevamo che i corpi sembrassero veri”, dice Kaufman. “I pupazzi sono minuscoli e hanno richiesto movimenti molto precisi da parte degli animatori per dare vita agli occhi. Il nostro obiettivo era rendere espressivi i personaggi”.

I filmmaker hanno deliberatamente lasciato le linee sulle facce di Michael, Lisa e di altri personaggi per allontanare l’animazione dal processo tipico dello stop motion, in cui due parti separate della faccia di un personaggio – la fronte e la parte inferiore del viso – vengono spesso dipinte digitalmente per creare un aspetto più raffinato, antropomorfico. Kaufman e Johnson hanno preferito un approccio che mostrasse tutti i pregi e i difetti, per attenersi alla difficile situazione esistenziale di Michael Stone.

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