Un momento di follia a Roma.

La risposta francese a ‘Forever Young’, il film di Fausto Brizzi, dove alcuni anziani vogliono rimanere giovani per sempre. Nella versione d’oltralpe che affronta lo stesso tema, una ragazza si innamora del padre di una sua coetanea, ma per lui non sarà altro che ‘Un momento di follia’.

Al cinema dal 24 marzo la commedia che ha scandalizzato la Francia, remake di ‘Un moment d’égarement’ di Claude Berri, del 1977. Un film di Jean-François Richet con protagonisti Vincent Cassel, François Cluzet, Lola Le Lann e Alice Isaaz.

Entrambi separati ed alle prese con una precaria e confusa vita sentimentale, Antoine (François Cluzet) e Laurent (Vincent Cassel) sono amici da sempre. Un legame forte e duraturo che porta le loro rispettive figlie a diventare inseparabili. Louna (Lola Le Lann) e Marie (Alice Isaaz), infatti, sono molto unite e non vedono l’ora di passare l’estate insieme. Ma sulle splendide coste della Corsica, Louna, che non ha ancora compiuto diciott’anni, inizia ad attaccarsi sempre di più al padre della sua amica – complice il temperamento giovanile e scherzoso di Laurent che smorza il rigore di Antoine, sempre piuttosto rigido con le due ragazze. Durante un’escursione pomeridiana, Louna comincia a lanciare sguardi e segnali ambigui a Laurent che, imbarazzato, finge di non capire. Ma gli atteggiamenti provocanti della ragazza si fanno sempre più espliciti fino a che una sera, mentre il padre tenta di flirtare con una giovane amante e la sua amica si sta scatenando sulla pista da ballo, Louna non perde tempo per tentare di sedurre Laurent. Sabotato il goffo approccio dell’uomo con un’altra donna, Louna riesce a convincerlo ad allontanarsi da soli con una serie di scuse. I due si ritrovano, così, da soli in spiaggia ed il tenero e folle entusiasmo della ragazza riesce a convincere Laurent a farsi un bagno di mezzanotte. È l’occasione perfetta per Louna per buttarsi fra le braccia dell’uomo di cui crede di essere innamorata. Laurent mantiene i nervi saldi e restio alle avance della ragazza che potrebbe essere sua figlia, alla fine cede alla tentazione.

Ma se per lui è stato solo un attimo di follia, da quel momento in poi i continui flirt di Louna si fanno sempre più insistenti, tanto che Marie capisce immediatamente cosa è accaduto fra i due. Spaesato e scosso, Laurent non sa come recuperare il rapporto con la figlia che non prende affatto bene l’assurda avventura dei due. Nonostante la delusione e la rabbia, Marie non fa parola dell’accaduto con Antoine che, irritato, non capisce il perché della continua ostilità della ragazza – tanto che invita l’amico ad essere più severo con la figlia. Laurent, all’ennesimo approccio, quando Louna arriva ad infilarsi di nascosto nel suo letto, la rifiuta in malo modo confessandole che per lui non è stato altro che un attimo di confusione e che fra di loro non potrà mai esserci nulla. La ragazza, allora, corre in lacrime dal padre raccontandole tutto senza però fare il nome dell’uomo per cui sta soffrendo. Antoine, impazzito all’idea che un uomo della sua età possa aver avuto un flirt con la figlia minorenne, si rivolge a Laurent pregandolo di aiutarlo a scoprire l’identità di quest’uomo misterioso. Inizia così la ricerca dei due, fino a che…

Proprio come a Berri, anche a Jean-François Richet non sono mancati infuocati dibattiti e prese di posizione sulla ‘questione morale’ che pone il film. Infatti, ancora oggi una parte della Francia del nuovo millennio, proprio come quella degli anni Settanta, è rimasta sconvolta dalla tematica – ritenuta “oscena” – intorno a cui si snoda l’ultima fatica del regista. A nulla sono valse le precauzioni prese dall’autore, che ha partecipato anche alla stesura della sceneggiatura insieme alla collega Lisa Azuelos e la cui presenza doveva assicurare una certa autenticità, evitando di scivolare sui rischiosi cliché del genere – proprio come ha dichiarato il protagonista Vincent Cassel: “Il mio personaggio non doveva apparire come un predatore che domina la situazione”. Richet, infatti, ha più volte esplicitato l’assenza di giudizio sui suoi personaggi, ribadendo l’intento autoriale di mettere in scena la storia di due ultraquarantenni sconclusionati, alle prese con le difficoltà della vita e con due figlie adolescenti. Un intento, questo, che ha messo a dura prova l’autore che per la prima volta si è distaccato dalle sue tematiche ricorrenti, quali la periferia e i gangster, per abbracciare un genere totalmente nuovo e piuttosto rischioso.

Ancora una volta il protagonista è Vincent Cassel, la cui performance è stata notevolmente apprezzata ed applaudita in patria – “Una mescolanza e una grazia ottenuta grazie, soprattutto, alla prestazione di Vincent Cassel, formidabile dall’inizio alla fine”, «L’Express»; “Il film si staglia nel genere della commedia, a volte nella farsa, e le due star stanno al gioco con talento, eccessi compresi “, «Télérama». Un’interpretazione che tiene testa al predecessore Jean-Pierre Marielle.

“Un uomo di 45 anni – afferma il regista – va a letto con la figlia del suo migliore amico. Ma, a parte questo e qualche citazione nella sceneggiatura, il resto è completamente rivisto. Il film di Berri parlava perfettamente del suo tempo: gli anni Settanta. Con Lisa Azuelos, la co- Crediti non contrattuali 12 sceneggiatrice, sapevamo di dover parlare dei nostri tempi. I personaggi non sono gli stessi, quindi neanche le reazioni. Nel film di Berri, Marielle ed Agnès Soral vanno a letto insieme più volte. Nel nostro film solo una volta: è un momento di follia”.

Jean-François Richet ha dato una notevole importanza alla colonna sonora di Un momento di follia. Innanzitutto scegliendo come compositore il giovane Philippe Rombi, collaboratore regolare del regista François Ozon di cui ha curato le colonne sonore di tutti i film. Oltre all’eccellente lavoro con Philippe Rombi, il regista ha scelto artisti famosi e veri e propri tormentoni estivi, a cominciare dalla splendida e coinvolgente Uptown Funk del musicista britannico Mark Ronson, realizzato con la collaborazione di Bruno Mars. Uptown Funk, il cui video è un esplicito omaggio a Michael Jackson, ha venduto nei primi sei mesi dall’uscita più di 6 milioni di copie solo negli Stati Uniti e circa 12 milioni in tutto il mondo, diventando uno dei singoli più venduti in assoluto. Altra superstar presente nella colonna sonora è Rihanna con Diamonds, una ballata pop che contiene anche elementi di musica elettronica e soul e che è diventata per la dodicesima volta la numero
uno della giovane star nella Billboard Hot 100, pareggiando con Madonna e The Supremes. Non da meno è la svedese Lykke Li (nuova testimonial della campagna Gucci) con la sublime I Follow Rivers, brano utilizzato anche nella colonna sonora di La Vie d’Adèle – Chapitres 1 & 2 (La vita di Adele, Abdellatif Kechiche, 2013) film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes. Ricercatissimo il video del brano diretto da Tarik
Saleh, come di consuetudine per Lykke Li. Da segnalare anche altri brani tecno come Pursuit di Mike Lévy, in arte Gesaffelstein, che per il film ha lavorato anche insieme ad Arnoud Rebotini per il pezzo All you need is techno. Altro giovane artista, sempre francese e molto “cool”, è Brodinski che ha partecipato attivamente alle musiche con Let The Beat Control Your Body.

Insomma, una scelta musicale molto attuale che ben si adatta alla storia raccontata, in particolare alla due giovani protagoniste che nel film frequentano abitualmente discoteche e party sulla spiaggia. Non potevano mancare, però, la parte più tradizionale, emozionante ed intramontabile come Charles Trenet con il suo capolavoro La Mer che ci accompagna nella memorabile inquadratura d’apertura del film, ad un altro classico della musica francese ovvero Le mots bleus di Christophe.

Infine una curiosità: il manifesto del film originale è firmato da Georges David Wolinski, il fumettista francese morto il 7 gennaio 2015 durante l’attentato alla sede del giornale satirico ‘Charlie Hebdo’ a Parigi.

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