WAX: We are the X, precari disposti a tutto.

WAX è un acronimo che vuol dire “We are the X”, ovvero noi siamo parte di quella generazione X di nati tra gli anni ’70 e i primi anni ’80, i cosiddetti “sacrificabili”, i precari disposti a tutto.

WAX PICT - © Gilles 2012Il film è un’opera prima di Lorenzo Corvino, leccese classe 1979, regista che viene dalla pubblicità (e si vede) e da una lunga gavetta come assistente di produzione, planner, assistente alla regia etc.

WAX alla prima visione ci colpisce per la capacità di miscelare gli elementi più disparati: dal road movie alla critica sociale, dal tecnicismo e virtuosismo fino al thriller. La pellicola si destreggia e si mostra come una lunghissima soggettiva e vuole presentarsi come uno dei primissimi esempi di cinema-selfie girato con l’ausilio di telefoni cellulari. L’immedesimazione tra lo sguardo dei protagonisti e quello dello spettatore deve essere completo per creare una piena fusione emotiva. Da qui allora la scelta di trovare una poetica dello smartphone: uno strumento che ognuno di noi ha e che porta sempre con se. Non mancano poi dei rimandi a ménage à trois famosi del cinema. “Y tu mama t’ambien”, “Jules et Jim” e “The Dreamers” ci racconta il regista sono stati gli spunti per la creazione di questo film.

Wax loca“Il film – spiega il regista – è un omaggio spontaneo alla mitologia della Nouvelle Vague, rivisitato in chiave più contemporanea, tecnologica, una sorta di Nouvelle Vague 2.0. Prendiamo celebri ménage à trois al cinema: tutti hanno qualcosa di patologico o di escatologico, Jules et Jim si conclude con la morte, Y tu mamá también si conclude con la morte di lei e la separazione tra loro due, in The Dreamers si chiama in causa persino l’incesto. Qui nel nostro caso il rapporto a tre è un punto di partenza non l’inizio della fine. La differenza rispetto a tanti illustri modelli è che qui il triangolo non porta alla dannazione, alla disintegrazione della psiche, tutt’altro. Il triangolo conduce all’esaltazione del valore dell’amicizia e della solidarietà generazionale che eleva gli individui oltre il solipsismo della nostra epoca, verso una forza d’animo in cui il totale è veramente superiore alla somma delle singole parti”.

Da segnalare, oltre ai cameo di Jean-Marc Barr (l’attore feticcio di Lars Von Trier) e dell’intramontabile Rutger Hauer, la bravura dei tre attori protagonisti: Jacopo Maria Bicocchi, Davide Paganini e la francese Gwendolyn Gourvenec. Nel cast Andrea Sartoretti e Andrea Renzi.

La pellicola ha fatto il giro di molti festival cinematografici come il Phoenix Film Festival, il North Hollywood Cinefest e l’International Filmmaker Festival of World Cinema di Londra, dove si è aggiudicato il premio come miglior Film in lingua straniera.

WAX è stato girato tra Nizza, Mentone e Monte Carlo e la genesi, come gran parti delle produzioni indipendenti, è stata molto travagliata.

In conferenza stampa il regista ci racconta parte di questo travaglio e si lascia andare ad un fiume di ricordi del set, arrivando anche a mimare ed a ricostruire le sequenze del film, catturando fin da subito la simpatia della platea di addetti ai lavori.

wax1“La matrice generazionale del film, spiega Lorenzo Corvino “nasce anche dalla volontà di uscire dalla mentalità manzoniana di raccontare il presente in maniera traslata. Noi volevamo parlare di noi stessi, raccontare finalmente il presente con messaggi che potessero arrivare a tutto il mondo. I miei protagonisti non sono degli indigenti, ma racconto il disagio che c’è anche nella classe media, il malessere che si annida anche su chi ha sullo sfondo il panorama di Montecarlo”.

Il film sarà nei cinema a partire dal 31 marzo distribuito da “Distribuzione Indipendente”.

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