Il Sistema, su Rai1 la fiction su Mafia Capitale.

Un racconto di grande attualità, un’indagine dal sapore e dal linguaggio contemporaneo, l’epica lotta tra bene e male, l’abnegazione di un gruppo di agenti della Guardia di Finanza divisi tra lavoro e vita privata. Sono questi gli elementi della serie che ci mostra il mondo delle Fiamme Gialle, un unicum nel panorama delle forze di polizia. Partendo dall’indagine sulla morte del fratello – che all’apparenza sembra di facile soluzione – il maggiore Alessandro Luce, protagonista della serie, scoprirà un intero sistema di criminalità organizzata che soffoca la città di Roma e si spinge oltreconfine.

‘Il Sistema’ è una coproduzione Rai Fiction – Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano, per la regia di Carmine Elia. Sei prime serate in onda in prima visione tv su Rai1 da lunedì 18 aprile. Con Claudio Gioè nei panni di Alessandro Luce, audace e determinato maggiore della Gdf e Gabriella Pession in quelli dell’affascinante contabile della malavita.

Con loro un cast stellare composto da Antonio Gerardi, Valeria Bilello, Lino Guanciale, Pio Stellaccio, Flaminia Lera, Thomas Trabacchi, Gianluca Gobbi, Massimo Venturiello, Massimo De Santis, Marco Conidi, Raffaella Rea, Paola Benocci, Francesco Siciliano, Massimo Bonetti, Gaetano Bruno, Nello Mascia, Fausto Maria, Enzo Salvi, Ninni Bruschetta, Niccolò Calvagna e 60 attori tra principali e secondari, 1900 generici, 112 stuntmen.

“Il mio Alessandro Luce – ha affermato Claudio Gioè – è un uomo determinato che non ha paura, va avanti per la sua strada mettendosi a servizio dello Stato, per lui l’onestà viene sopra ogni cosa. Tutto si svolge nella città di Roma dove scoprirà una rete di criminalità organizzata che si spinge oltreconfine. Anche se ritengo da cittadino, da osservatore che la strada per combattere l’illegalità sia ancora lunga”. “Con questa serie – continua Gioè – abbiamo evitato il rischio di entrare troppo nei tecnicismi. Questo progetto è molto importante anche dal punto di vista culturale. Sono contento da cittadino che i valori dell’onestà siano in prima serata, la reputo un’operazione sensata. Auspico che la stessa determinazione l’abbiano i nostri governanti quando saranno chiamati a legiferare per dare i giusti mezzi alla Gdf”.

Tutto si svolge nella città di Roma (ma la fiction è stata girata per oltre 22 settimane tra Roma, la Puglia, Milano e Istanbul), dove l’alto dei politici e della buona società e il basso della criminalità di strada sono connessi da un unico filo nero: una banda di criminali che controlla prestiti a usura, traffici di merce contraffatta, spaccio di droga e soprattutto riciclaggio di denaro, in enorme quantità. Denaro proveniente da attività illecite e dai “clienti” della ‘ndrangheta calabrese, che si affida a loro per investire i proventi del narcotraffico.

La banda, capitanata da un avvocato grande collezionista d’arte e da un ex terrorista, controlla appalti, riciclaggio di rifiuti, società estere ed è pronta a minacciare, picchiare e uccidere chi le sbarra la strada. Ma commette un errore: uno degli industriali taglieggiati si uccide. Si tratta del fratello di un Maggiore della Guardia di Finanza, Alessandro Luce (Claudio Gioè), il quale subito sospetta che dietro quella morte si nasconda qualcosa di più di una crisi personale. L’azienda di famiglia, infatti, era in crisi e Alessandro capisce che per sopravvivere suo fratello aveva cominciato ad accettare denaro dagli strozzini. Alessandro potrebbe arrestarli, ma non gli basta. Vuole arrivare a chi sta sopra, vuole smontare, pezzo per pezzo, il Sistema criminale che sta infestando Roma come un cancro. Per questo, con l’appoggio del GICO, il Gruppo d’Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, Alessandro decide di infiltrarsi. Si finge un affarista con pochi scrupoli e si offre alla banda per qualsiasi lavoro “sporco” loro richiedano. Un’impresa rischiosa – dove un errore può costare la vita – ma che può permettere ad Alessandro di scalare la piramide dei complici e degli affiliati, arrivare ai mandanti ultimi, agli insospettabili. Quello che il Maggiore scoprirà durante la sua indagine andrà al di là di quanto si aspetta – va, ma soprattutto lo porterà a conoscere Daria (Gabriella Pession), la contabile della banda, una mente raffinata, capace di “lavare” il denaro sporco investendolo in fondi esteri e in imprese perfettamente legali. Alessandro finge con lei di essere quello che non è, finché una drammatica serie di avvenimenti non lo costringerà a gettare la maschera e a giocare con Daria a carte scoperte. Una storia d’amore che corre sull’orlo di un precipizio, in bilico tra la passione che li travolge e la ragione che invece li inchioda al proprio ruolo di antagonisti. Fino a un sorprendente finale.

“Il lavoro che è stato fatto nasce da una sceneggiatura di impianto classico – ha affermato il regista durante la presentazione alla stampa nel salone d’onore della caserma ‘Laria’ del Comando generale della Gdf, alla presenza del comandante generale delle Fiamme Gialle, generale Saverio Capolupo -. La storia di una dark lady che fa innamorare il nostro protagonista. Quindi, una fiction sì d’azione ma anche una grande storia d’amore. La cosa che interessava a me era non far diventare eroico il male, come spesso accade in molte fiction, anche perché i personaggi cattivi sono spesso molto affascinanti. In questa serie, i cattivi sono cattivi, i buoni, seppur con le loro fragilità e le loro debolezze, tendono sempre e comunque a qualcosa di positivo. Mi piace l’idea di raccontare che esiste un senso civile e che le regole vanno rispettate. Il concetto che deve passare, banalmente, è che la macchina non si mette in doppia fila, non perché il vigile ti fa la multa, ma perché non si fa e basta. E che i vuoti non possono essere riempiti dalla malavita, ma dal senso civico di ogni cittadino. Il Sistema, ovviamente, non è un documentario, ma una fiction. Anche se abbiamo raccontato, senza saperlo, una storia sui fatti di Mafia Capitale”.

“Mi sono divertito molto a girarla – ha concluso Carmine Elia -, questo è un mestiere che ho scelto e mi diverte sempre. In più, ho potuto lavorare con attori straordinari, su tutti cito Claudio Gioè. Abbiamo avuto momenti difficili e momenti di grande esaltazione generale. E poi ho avuto nella troupe dei collaboratori eccezionali. Il direttore della fotografia Alessandro Pesci è stato il valore aggiunto, e Nino Formica, lo scenografo che con me ha scelto le location, colonna portante della serie”.

Gli sceneggiatori, Sandrone Dazieri e Valter Lupo, non hanno mai amato gli eroi senza macchia, quelli che sono invariabilmente dalla parte della ragione. “Li troviamo noiosi – hanno affermato -, prevedibili e narrativamente poco interessanti. Quelli che amiamo raccontare sono fragili, sbagliano per amore o per odio, perdono la pazienza, tradiscono, cadono. E si rialzano. È nel loro rialzarsi la misura del loro eroismo, nel loro non arrendersi. I nostri eroi hanno il volto tumefatto dei pugili sul viale del tramonto, che rimangono in piedi anche quando perdono ai punti. Hanno la schiena dritta di chi non fa le scelte più facili, anche se il prezzo da pagare è alto. Hanno mille ferite e cicatrici, e per questo stanno dalla parte delle vittime, dei più deboli. Hanno paura, ma non si fermano. Il Maggiore Luce, protagonista de Il Sistema, è uno di loro. Lo abbiamo costruito giocando sugli opposti, sui chiaroscuri. E’ un uomo di legge, uno dei migliori cacciatori di criminali che la Guardia di Finanza abbia mai prodotto, ma all’inizio della nostra storia si è ritirato per vivere in sordina il resto della sua vita. E’ ossessionato da un nemico lontano, e per questo capace di fare scelte discutibili e mettersi contro il mondo, ma si ferma sempre prima di perdere del tutto il controllo. E’ inflessibile, disprezza i compromessi, ma per amore si muove su un filo sottile tra la legge e l’inganno. Svolge la sua missione da infiltrato, a diretto contatto coi criminali, dentro una tensione e un pericolo costanti. A ogni passo del suo cammino, abbiamo voluto metterlo sempre di fronte a una scelta mai scontata. Difendere la memoria del fratello o rivelare la sua corruzione al mondo, proteggere la donna che ama o ingannarla? Speriamo che gli spettatori amino il personaggio quanto l’abbiamo amato noi, soprattutto dopo aver visto Claudio Gioè e la forza straordinaria della sua interpretazione”.

“Altra scelta che abbiamo fatto – hanno proseguito gli sceneggiatori – è stata quella di mostrare la criminalità e i suoi traffici non come un mondo a parte, ma come una pianta infestante che inondava (e inonda) Roma – e l’Italia – con i suoi viticci e le sue radici infette. Volevamo mostrare come il negoziante che evade le tasse, il piccolo spacciatore, l’assessore corrotto, i criminali efferati e i grandi trafficanti internazionali siano tutti connessi attraverso un complesso di vasi linfatici che trasportano e riciclano denaro sporco. Far vedere come l’economia legale e quella illegale siano sempre più difficilmente distinguibili. Tutto questo, naturalmente, intrattenendo e appassionando. Il Sistema non è un documentario o un’inchiesta giornalistica: è una grande avventura di amore e morte. Buon divertimento a chi la seguirà con noi”. Tra gli sceneggiatori della fiction anche Stefano Sardo, Filippo Kalomenidis, Leonardo Valenti, Giovanna Koch e Mariangela Barbanente.

Il sistema

Anche il direttore generale della Rai, Antonio Campo dall’Orto, è intervenuto alla presentazione e ha affermato: “prima di tutto vorrei dire che siamo contenti anche da un punto di vista creativo. Il format utilizzato è internazionale e ci consente di guardare anche fuori dal nostro Paese. Quello che presentiamo è un lavoro venuto bene e che ci soddisfa. Un’altra cosa importante riguarda gli obiettivi: il racconto che proponiamo è contemporaneo e tratta uno degli argomenti fondamentali per il Servizio Pubblico. La mia presenza qui vuole soprattutto confermare il messaggio che la Rai c’è e ci sarà sempre di più su questo tipo di impegno, sia perché è parte della nostra missione di servizio pubblico, sia perché oggi è estremamente importante e necessario fare in modo che le istituzioni, di cui noi facciamo parte, si adoperino sempre più su questi temi”.

Per il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, infine “con questa serie torna il grande poliziesco epico, che affronta la battaglia di un corpo dello Stato contro la criminalità organizzata, un genere che appartiene alla migliore tradizione della narrazione del servizio pubblico, ma che da tempo era assente dalla nostra programmazione”.

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