Un’Estate in Provenza, con i nonni.

Jean Reno e Anna Galiena sono i due aitanti nonni protagonisti di ‘Un’Estate in Provenza’, il nuovo film di Rose Bosch che torna alla regia dopo ‘Vento di primavera’, con una commedia delicata che mostra in maniera divertente lo scontro tra generazioni diverse, ma che poi così diverse non sono!

Jean Reno con Lukas Pelissier 1Il film, interamente girato in Provenza, vede tre fratelli parigini costretti a passare un’estate in campagna dai nonni. Per Léa, Adrien e il fratellino Théo, sordo dalla nascita non è certo la vacanza dei loro sogni e in meno di ventiquattro ore è scontro generazionale con il nonno Paul, un olivicoltore rigido e burbero che non hanno mai conosciuto a causa di un vecchio conflitto familiare con la madre. Ben presto però il passato tempestoso di Paul si riaffaccia e i trasgressivi anni Settanta fanno ritorno sullo sfondo incantevole della Provenza mettendo in luce il suo lato più umano e affettuoso. La lingua del cuore, non ha bisogno di parole e così sarà il piccolo Théo a stabilire un primo contatto con il nonno aiutandolo col suo orto.

Ecco che le differenze tra la vita di città e di campagna si annullano e le due generazioni possono finalmente incontrarsi dando vita a una vacanza indimenticabile. I tre nipoti, all’interno della fattoria del nonno, riscoprono uno stile di vita bucolico e passano dall’insofferenza a un piacevole momento di confronto intergenerazionale. Le differenze tra la vita di città e di campagna favoriscono la scoperta di questo intenso rapporto con i nonni e del valore del contatto con la natura, proprio nel momento in cui invece i genitori si apprestano a divorziare.

Il film, prodotto da Legende Film in coproduzione con Gaumont e France 2 Cinéma, uscirà in Italia il 13 aprile distribuito da Nomad Film Distribution.

Il film rappresenta un felice tentativo di coniugare il genere della commedia con un interessante spaccato generazionale. Il film pone particolare attenzione alla tematica del confronto tra generazioni e ai rapporti familiari, nonché alla questione delle differenze (uno dei bambini protagonisti è sordo dalla nascita); si tratta di un lavoro originale sia dal punto di vista stilistico sia per quanto riguarda l’attenzione a tematiche complesse, sapientemente inserite nella cornice di una commedia divertente e di qualità.

LEF8316Questo è il messaggio che arriva dalla commedia diretta da Rose Bosch e che Nomad Film ha raccolto traducendolo in un primo esperimento: una versione del film in italiano con sottotitoli per non udenti. Da maggio, inoltre, sarà disponibile anche un’audiodescrizione del film per non vedenti: un’iniziativa per allargare ad un pubblico a cui generalmente in Italia si presta poca attenzione. Un’esperienza che Nomad Film si augura venga compresa e accolta con calore e che intende far diventare una prassi distributiva per tutti i suoi prossimi titoli.

Per Un’estate in Provenza tutti i cinema hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Un piccolo gesto per abbattere le differenze e avvicinare le persone.

LEF_4263“L’idea di partenza del film arriva dai miei nonni – afferma il regista -. Li ho conosciuti a stento ma ne conservo un ricordo poetico. È un gran vuoto. E poi avevo voglia di descrivere un conflitto generazionale tra nonni e nipoti. Amo il fatto che i nonni di oggi siano gli hippy di ieri. Essi hanno protestato contro la guerra in Vietnam, contro il consumismo, sono stati a Woodstock… È un confronto interessante quello in atto con la generazione “Y”, ribelle ma molto consumista. Il film rende omaggio a questi nonni”.

“Questi nonni – conclude Rose Bosch – non sono mai stati così presenti e importanti. Oggi corrono in soccorso delle famiglie più sconquassate. Loro sono ancora in forma e quindi gli si chiede molto. Si meritavano un omaggio”.

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