Condannato per ‘pentito dire’.

All’inizio degli anni novanta la vita del noto cantante partenopeo Carmelo Zappulla viene stravolta dalla testimonianza di un pentito che lo accusa di essere il mandante di un omicidio. A fronte di un’ordinanza di custodia cautelare, Carmelo è costretto ad abbandonare i palcoscenici internazionali per affrontare un difficile periodo di detenzione. Questo sarà solo l’inizio di un lungo calvario giudiziario che porterà Carmelo dinanzi ad una scelta: rassegnarsi all’ingiustizia o combattere per dimostrare la sua innocenza.

ilragazzodellagiudeccaArriva al cinema dal 12 maggio ‘Il ragazzo della Giudecca’, il film ispirato a eventi realmente accaduti diretto da Alfonso Bergamo con Carmelo Zappulla, Tony Sperandeo Luigi Diberti, Chiara Iezzi, Mario Donatone e con la partecipazione straordinaria di Franco Nero e Giancarlo Giannini. Il film è distribuito da Windfall Cinema Production con West 46th Films.

Carmelo Zappulla nasce a Siracusa nel quartiere Giudecca, si trasferisce a Napoli a 24 anni e qui diventa uno dei più noti cantanti neomelodici. Il successo arriva nel 1979 con Pover’ammore, brano dedicato alla moglie scomparsa e firmato da Nino D’Angelo, che vende un milione e mezzo di copie. ilragazzodellagiudecca1Il successo di Pover’ammore è tale che Zappulla lo porta a teatro con una sceneggiata omonima scritta da Alberto Sciotti e nel 1983 ne viene tratto un film diretto da Vincenzo Salviani. Nel 1982 Zappulla torna al cinema con Pronto… Lucia, per la regia di Ciro Ippolito, e ancora con Laura… a 16 anni mi dicesti sì, di Alfonso Brescia e Zampognaro innamorato sempre di Ciro Ippolito. Nel 1998 partecipa al Festival di Napoli con il brano Sempe (Scuotto – Zappulla) vincendo il primo premio della categoria big.

Agli inizi degli anni ’90 la sua carriera ha un brusco arresto a causa di una vicenda giudiziaria in cui fu incolpato di essere il mandante dell’omicidio dell’amante della madre, morta un anno prima. Innocente, rimane latitante per tre anni ma viene fortunatamente assolto nell’agosto 1993. Da questa terribile esperienza nasce il libro autobiografico ‘Quel ragazzo della Giudecca. Un artista alla sbarra’ pubblicato nel 1998, da cui è tratto il film di Alfonso Bergamo.

“Quando mi sono imbattuto nella storia di Carmelo Zappulla – afferma il regista – ho intravisto la possibilità di rappresentare la connessione singolare che si era istituita tra il Tempo e l’Artista durante il lungo periodo di detenzione affrontato dal cantante. Ho inoltre colto l’opportunità di usare il mezzo cinematografico per raccontare una storia pervasa di Musica, e quindi la Musica stessa. Fondamentale è stata la ricerca del rapporto sinestetico tra immagini e suoni che da tempo conduco con il mio amico di giochi, compositore e orchestratore Francesco Marchetti”.

“Per ciò che concerne il mood del film – sostiene Alfonso Bergamo – ho deciso di adottare delle lenti cilindriche vintage e un rapporto d’aspetto di 2,39:1 – formato Panavision per restituire il look visivo autentico degli anni in cui si è svolta la vicenda, i primi anni novanta, e per favorire le mie visioni compositive. Il Ragazzo della Giudecca è il risultato di una ricerca che ha prolungato la mia vita e che vorrei condividere con tutti voi”.

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