“Tokyo Love Hotel” è la nuova commedia di Hiroki Ryuichi nei cinema italiani in questi giorni.
In un albergo a ore del quartiere a luci rosse di Tokyo, s’incrociano le storie di varie persone: il giovane direttore dell’albergo che sogna di lavorare in un grande hotel, una ragazza che sogna di sfondare con la propria musica, una cameriera con un “inquietante” segreto, una prostituta coreana al suo ultimo giorno di lavoro che sogna di ritornare in patria, una troupe cinematografica che gira un porno e degli improbabili clienti dai gusti sessuali più assurdi. Il tutto questo ci viene mostrato in un arco temporale di sole 24h.
Il veterano del cinema soft-core a basso costo (o come lo chiamano in Giappone “pinku eiga”,pink film) Ryuichi con il suo classico occhio disincantato, prova a mostrarci un lato del nuovo Giappone. La pellicola non è di facilissima fruizione e non vuole essere tantomeno una visione leggera sul tema della sessualità nipponica nei 2000 inoltrati.
Una curiosità interessante del film è che nel ruolo della ragazza che sogna di sfondare musicalmente, troviamo una vera e propria star del pop nipponico, Maeda Atsuko, diventata famosa nella girl band Akb48. Tra l’atro l’espediente di ricorrere ad una pop star e di sfruttare la propria immagine, lo avevamo già visto in altri capolavori del cinema giapponese come “Dolls” di Kitano.
Nonostante il film sia strapieno di canzoncine e colori ultra-pop, quello che ci lascia è una grande sensazione di amarezza. La pellicola è distribuita dalla Tucker Film.