Equals, “come sarà l’amore nel futuro?”

Equals, diretto dal cineasta americano Drake Doremus, è un film emotivamente e visivamente potente, scritto da Nathan Parker e ispirato ad una storia di Doremus. Storia d’amore piena di sfumature, il film è ambientato in un ideale mondo del futuro dove gli esseri umani sono stati geneticamente modificati e privati delle emozioni nel tentativo di proteggere la società dalla guerra e dall’instabilità motivata dai desideri e dalle passioni che hanno distrutto le generazioni precedenti. Ma il tentativo di sopprimere i sentimenti non va sempre a buon fine e in alcuni individui le emozioni riemergono. Il Collettivo definisce questa malattia la Switched-On Syndrom (Sindrome dell’accensione) o SOS. E quando una crisi sanitaria mette a rischio la sopravvivenza della società, tutti coloro che mostrano i sintomi della SOS sono sottoposti a pesanti trattamenti farmacologici o inviati al Den, un centro correzionale dal quale nessuno è mai tornato.

equalsKristen Stewart e Nicholas Hoult sono Nia e Silas, gli sfortunati amanti del film che s’incontrano sul luogo di lavoro, la rivista scientifica, Atmos. Quando Silas comincia a mostrare i primi sintomi di SOS e sente un risveglio di emozioni, viene irresistibilmente attratto da Nia, che a sua volta tenta di nascondere la sua SOS. Ma più cercano di celare i loro sentimenti, maggiore diventa l’attrazione reciproca. Tuttavia, la felicità per la nuova e sconosciuta intimità, si accompagna alla paura di essere scoperti e mandati al Den. Con l’aiuto di un gruppo di sostegno formato da persone affette da SOS, Nia e Silas capiranno che la loro unica possibilità di salvezza è la fuga.

Equals completa la trilogia di film d’amore di Drake Doremus composta dal film premiato al Sundance Like Crazy (2011) e Breathe In (2013). Equals inizia il suo viaggio verso il grande schermo con una domanda che Doremus ha rivolto al produttore Michael Pruss: “Come sarà l’amore in futuro, … pensi che come esseri umani saremmo in grado di evolverci al punto da allontanarci dalla cosa che ci rende umani?”. Nello sviluppare la storia, Parker si è sforzato di esaminare non solo gli aspetti positivi dell’amore, ma anche il dolore e le sofferenze che proviamo quando vogliamo molto bene a un’altra persona.

equals1“Voleva che i due protagonisti, una volta scoperto l’amore, lo vivessero come una maledizione,” commenta Parker. “Nia e Silas lo rifiutano, vorrebbero fuggire, lasciarselo alle spalle ma sono attratti l’uno dall’altra perché non riescono a resistere alla forza dell’amore”.

Drake Doremus, vincitore del premio della giuria al Sundance con il film Like Crazy, era deciso a sperimentare un genere per lui nuovo per crescere come cineasta. Scegliere un film di fantascienza è stata una mossa audace e realizzare una storia d’amore in un mondo in cui l’amore non esiste è stato ancora più coraggioso.

“Per me il film parla di rapporti a lungo termine, di cosa vuol dire innamorarsi, di come affrontare i cambiamenti di un rapporto e soprattutto dell’importanza di ricordare, una volta giunto alla fine del viaggio, cosa sentivi all’inizio e perché hai deciso di intrecciare una relazione,” racconta Doremus. “Il film parla del tentativo di tenere in vita l’amore malgrado i cambiamenti e le modifiche che l’amore subisce fino a diventare qualcosa di diverso. E’ un argomento che mi affascina e per questo volevo descriverlo sullo schermo”.

Doremus ha dedicato molto tempo alle prove per creare la giusta sintonia, intimità e fiducia tra gli attori e tra gli attori e il resto della troupe e ha usato molto quello che è diventato un suo tratto caratteristico, vale a dire tanti primi piani per le scene più intime e più espressive della storia. Equals rappresenta un deciso passo in avanti in termini di ambizione per Doremus, che si è trovato lavorare su una sceneggiatura scritta da un altro.

EQUALS DAY12 STILL - 99 - R“E’ stato difficile immaginare la monotonia ma anche l’apertura mentale e l’intelligenza dei personaggi. Abbiamo lavorato con tutti gli attori per trovare il tono giusto, perché i protagonisti di ‘Equals’ sono sensibili agli stimoli intellettuali visto che non sono dei robot. Quello che gli manca sono l’emotività e l’empatia. Trovare il tono giusto è stato difficile ma è la prima cosa alla quale abbiamo lavorato durante le prove,” spiega Doremus.

Doremus e gli attori principali hanno trascorso una settimana a Tokyo per fare esercizi di recitazione che gli permettessero di calarsi al meglio nei rispettivi personaggi e di trovarsi a proprio agio con gli altri attori per compiere insieme il loro viaggio”.

L’aspetto, le ambientazioni e il sapore futuristico del film sono importanti tanto quanto gli attori; grazie alla toccante e meravigliosa colonna sonora di Sascha Ring e Dustin O’Halloran, il film resterà moderno e attuale per le generazioni a venire.

“L’idea era creare una tavolozza minimalista, di tipo zen per raccontare una storia d’amore ambientata in un mondo iper funzionale,” osserva Doremus. “Siamo nel futuro, ma è un futuro realistico e credibile. Non è datato, è molto classico e semplice. L’idea è che tra venti o trenta anni il film non sembrerà sorpassato, e non c’è nulla che lo leghi al 2015. Inoltre al centro del film c’è la storia d’amore e non il mondo del futuro nel quale è ambientata. In alcuni film di fantascienza, il tema centrale del film è il mondo del futuro”.

Per ottenere questo effetto, il regista e i produttori sono andati a Singapore e in Giappone, paesi ideali per ricreare un mondo utopico e futurista senza le risorse di un grosso studio.

“Desideravamo un’architettura che non risentisse del nostro mondo ma che comunque fosse molto ancorata alla realtà in maniera da tranquillizzare tutti e tenerli produttivi e concentrati sulle cose che contano invece che sui sentimenti forti come odio, avidità e amore” osserva Doremus.

La produttrice Ann Ruark racconta che molti di coloro che hanno letto la sceneggiatura hanno pensato che avrebbero lavorato prevalentemente con il “green screen”, facendo poi la maggior parte del lavoro in fase di post produzione, ma lei la pensava diversamente.

EQUALS DAY7 STILL - 9Anche gli interni svolgono un ruolo fondamentale nel film e diventano un altro personaggio. Tino Schaedler ha dedicato molto tempo a disegnare l’interno dell’appartamento. Cubo bianco elegante e minimale, la stanza contiene tutto ciò che serve. Quindi quando Silas ha bisogno di dormire, ecco che dal muro esce una sorta di modulo-letto. Quando decide di mangiare, ecco emergere il modulo-cucina. E tutto questo avviene in una scatola, dotata di una finestra gigantesca dalla quale si gode una meravigliosa vista sulla città.

“Abbiamo concepito l’appartamento in questa maniera perché ci interessava mostrare Silas che entra in una specie di scatola vuota. Nella sceneggiatura, si parla di una stanza che somiglia molto ad una camera d’albergo, molto impersonale e abbiamo deciso di spingerci ancora oltre e mostrare una stanza completamente vuota,” racconta Schaedler. “Non ci sono oggetti personali. E’ uno spazio molto razionale e programmato in maniera tale che basta spingere un bottone per far uscire un divano. Questo ti permette di avere un appartamento molto piccolo e funzionale, senza sprechi.”

I realizzatori hanno utilizzato una tecnica di proiezione oggi quasi in disuso, per creare un paesaggio immaginario della meravigliosa città ellittica.

Usando tre proiettori giganti sistemati all’interno del set, l’immagine è stata proiettata su uno schermo colossale che misurava 20 metri x 10 situato immediatamente fuori dal set. Si è trattato di una sfida tecnica e di un’illusione ottica ma nelle scene montate funziona benissimo.

Tanto tempo è stato anche dedicato per disegnare il treno superveloce del film, un altro elemento di ispirazione giapponese per un mondo in cui non ci sono automobili. Anche il treno che conduce in una zona deserta alla periferia del mondo di Equals è stato realizzato apportando una piccola variazione al metodo di cui sopra, dotando il set di finestre enormi sulle quali proiettare le immagini della campagna che scorre all’esterno.

Tutti i passeggeri a bordo del treno guardano uno schermo, che è situato o davanti a loro o sui finestrini, e gli schermi servono anche per la trasmissione dei dati digitali. “Essendo privi di emozioni, quando salgono sul treno i passeggeri sono più interessati agli schermi che alla socializzazione. E quindi era sensato sistemare le poltrone davanti agli schermi”.

Nel mondo utopico di Equals non ci sono automobili e gli esseri umani non hanno né telefoni cellulari né tablet. “Invece di dotarli di telefonini e tablet all’avanguardia, abbiamo deciso di integrare tutto negli edifici o sul treno ogni volta che è stato possibile, cosicché gli ‘Equals’ potessero andare in giro senza portare nulla addosso,” osserva Schaedler.

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