E’ stata presentata alla stampa, martedì 2 agosto, presso la Sala dell’ex Consiglio Nazionale del Ministero dei Beni Ambientali Culturali e del Turismo (MIBACT) di Roma, la 10° edizione di Capalbio Libri. Sono intervenuti il Sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, il Fondatore di Capalbio Libri Andrea Zagami e il Direttore Editoriale della manifestazione Denise Pardo.
Capalbio Libri, la rassegna letteraria dell’estate, tornerà dal 6 al 13 agosto a Capalbio (Gr) con nove appuntamenti. Tanti gli ospiti in programma, con focus tematici che spazieranno da un diario intimo di Enzo Tortora al futuro del Partito Democratico, dalle banche alla maternità. Il festival, ideato da Andrea Zagami, con la direzione editoriale di Denise Pardo, organizzato dall’agenzia di comunicazione integrata Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio, si svolgerà come da tradizione in Piazza Magenta, il cuore del borgo medievale di Capalbio (Gr), tutte le sere con inizio alle ore 19:00. L’11 agosto, inoltre, è previsto un doppio appuntamento alle 19:00 e alle 21:30.
Da Sergio Staino con “Alla ricerca della pecora Fassina” ad Antonio Padellaro con “Il fatto personale”, da Myrta Merlino e il suo “Madri. Perché saranno loro a cambiare l’Italia” a Marco Tardelli con “Tutto o niente. La mia storia”. Durante i nove appuntamenti saranno rappresentati tutti i colori della scrittura, tutto il meglio dell’editoria italiana. Spazio anche per una dei finalisti del Premio Strega, Elena Stancanelli, con “La femmina nuda”; di politica ed economia se ne parlerà durante le presentazioni di “L’impresa oltre la crisi” di Gianluca Comin, “Banche: possiamo ancora fidarci?” di Federico Rampini, “Scegliere i vincitori, salvare i perdenti” di Franco Debenedetti.
Imperdibile l’appuntamento con il lato inedito di Enzo Tortora: sarà presentato, infatti, “Lettere a Francesca”, di Francesca Scopelliti. Un modo per ricordare il conduttore televisivo a 60 anni dalla sua prima apparizione in video.
Il celebre palco rosso di Piazza Magenta, cuore di Capalbio il bellissimo borgo della Maremma, si “tinge di rosa”, per celebrare un’industria editoriale che trae nuove fondamentali energie dalle donne e con le donne. Le conduttrici saranno la giornalista de L’Espresso e direttore editoriale del festival Denise Pardo, la penna di Panorama Annalisa Chirico, il volto di Sky Tg24 Giovanna Pancheri, la conduttrice Rai Annalisa Bruchi, la responsabile della struttura Rai Quirinale Mariolina Sattanino, la blogger e giornalista de Il Fatto Quotidiano Silvia Truzzi, la giornalista radiofonica Rai Daniela Mecenate. Una sola eccezione a questa conduzione senza “quote blu”: lo scrittore e giornalista del Corriere della Sera Sergio Rizzo che condurrà la serata dedicata a tutte le madri.
Questa edizione, inoltre, vedrà il gradito ritorno in veste di presentatrice di Marta Mondelli, che si alternerà nella lettura di brani dei libri in programma con Irene Grazioli Fabiani e Lilly Adriana Franceschetti.
Da quest’anno la direzione editoriale del festival è affidata a Denise Pardo, che ha curato la selezione dei libri e le scelte degli ospiti. Sarà lei a condurre la prima e l’ultima serata del festival. Come da tradizione ad aprire la rassegna nella serata d’apertura di sabato 6 agosto ci sarà il Sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori, che ha fortemente voluto la manifestazione.
“Capalbio Libri, il festival sul piacere di leggere in piazza”, nato nel 2007, sperimenta da dieci anni nuovi modi per la promozione di libri e lettura. Argomenti di attualità e interesse per il pubblico vengono trattati insieme agli autori di saggi e romanzi presentati con la partecipazione di giornalisti, personalità della cultura e della politica.
Questo il programma delle serate della decima edizione di Capalbio Libri.
Sabato 6 agosto, ore 19:00 – Sergio Staino, Alla ricerca della pecora Fassina – Giunti, con Massimo Bray e Marco Damilano. conduce Denise Pardo.
“Con gli eterni temi, drammi, ferite e spaccature della sinistra italiana, Staino costruisce un vero e proprio romanzo a fumetti, un’avventura che di romanzesco ha i personaggi principali e i comprimari, i vivi e i fantasmi, i colpi di scena e i fili conduttori, gli eroi e i buffoni, forse più i secondi che i primi. Si ride, insomma, di questo teatrino rissaiolo della politica italiana. Staino riesce ancora a farci ridere, anche se di ilarità, nel mondo reale, ne circola davvero poca e invocare l’assistenza dello spirito di Berlinguer sembra più utile e sicuro che votare alle primarie…”
Domenica 7 agosto, ore 19:00 – Antonio Padellaro, Il fatto personale – Paper FIRST, con Bruno Manfellotto. conduce Annalisa Chirico.
“Antonio Padellaro si racconta in una autobiografia politicamente scorretta e ironica. Oltre quarant’anni di giornalismo e cronaca del Paese ricostruiti attraverso le sue esperienze editoriali: da notista parlamentare al Corriere della Sera – negli anni dell’omicidio Pasolini e degli scontri con Oriana Fallaci allo scandalo P2 fino a Tangentopoli – passando per la vicedirezione dell’Espresso e la guida, prima, dell’Unità – in cui i dissapori con i vertici dei Democratici sono all’ordine del giorno – e, poi, del Fatto Quotidiano, di cui è stato anche fondatore nel 2009”.
Lunedì 8 agosto, ore 19:00 – Gianluca Comin, L’impresa oltre la crisi – Marsilio, con Mario Sechi e Luisa Todini. conduce Daniela Mecenate.
“Le crisi d’impresa oggi non sono più (o non solo) crisi di produttività. Vengono provocate da violenti e improvvisi attacchi esterni o, a volte, da passi falsi del management nella comunicazione. Sono all’ordine del giorno e possono assumere proporzioni mondiali,come avvenuto nel caso Volkswagen con lo scandalo delle emissioni. Non riservato ai soli addetti ai lavori,il volume si rivolge a chiunque voglia capire come funzionano oggi i meccanismi della comunicazione di sé, della propria azienda, del proprio brand”.
Martedì 9 agosto, ore 19:00 – Franco Debenedetti, Scegliere i vincitori, salvare i perdenti – Marsilio, con Giulio Sapelli. conduce Giovanna Pancheri.
Protezionismo, autarchia, keynesismo, programmazione,strategie, italianità: tante variazioni su uno stesso tema,l’idea che lo Stato, per governare l’economia, debba intervenire e sappia farlo con le scelte giuste. È la politica industriale: lo Stato si sostituisce al mercato e sceglie i vincitori della gara concorrenziale. Salvo poi, quando l’«insana idea» non ha successo, dover correre ai ripari salvando i perdenti.
Mercoledì 10 agosto, ore 19:00 – Federico Rampini, Banche: possiamo ancora fidarci? – Mondadori, con Enzo Moavero Milanesi, conduce Annalisa Bruchi
Rampini torna ad accendere i riflettori sui mali e le malefatte della finanza e sui comportamenti non sempre virtuosi dei banchieri. E questo suo libro vuole servire da guida. Per capire quel che sta succedendo nel sistema del credito. Per essere meno sprovveduti e fragili di fronte agli shock finanziari. Per imparare qualche regola di sopravvivenza, di autodifesa di fronte a quelli che da tutori possono trasformarsi improvvisamente in predatori del nostro risparmio.
Giovedì 11 agosto, ore 19:00 – Myrta Merlino, Madri. Perché saranno loro a cambiare il nostro Paese – Rizzoli, con Maria Rita Parsi, conduce Sergio Rizzo.
Questo libro nasce da un’immagine. Quella di Toya, madre nera che va a tirar via suo figlio, a suon di schiaffi, da un corteo pericoloso. E prosegue con degli incontri con madri famose e sconosciute, ignote e dimenticate, eroiche e ordinarie. Madri parla di noi. Noi mamme italiane, fortissime e ostinate, fragilissime e imperfette. Ogni storia ci interroga su come siamo, come vorremmo diventare e come non dovremmo essere. La maternità unisce tante donne (forse tutte), ma ognuna pensa che sia solo sua. Se solo riuscissimo a usare tutto il nostro amore “per sempre”, potremmo cambiare i nostri figli, il loro futuro e dunque il nostro Paese.
Giovedì 11 agosto, ore 21:30 – Francesca Scopelliti, Lettere a Francesca, di Enzo Tortora – Pacini Editore, con Chiara Beria d’Argentine e Alfredo Montagna, conduce Mariolina Sattanino.
A quasi trent’anni dalla morte di Enzo Tortora, la sua compagna Francesca Scopelliti consegna alla memoria degli italiani una selezione delle lettere che il celebre giornalista e presentatore televisivo le scrisse dall’inferno del carcere nel quale era stato sbattuto per “pentito” dire. Arrestato nel 1983 per associazione camorristica e spaccio di droga, la star amata da decine di milioni di italiani vive in quei giorni l’incubo di una giustizia ferma al Medioevo e promette di battersi fino all’ultimo non soltanto per affermare la sua estraneità alle accuse ma anche per denunciare le aberranti condizioni di vita dei detenuti. Promessa mantenuta: Enzo Tortora diventerà di lì a poco il grande leader politico della battaglia per una giustizia giusta, culminata con la vittoria schiacciante (poi tradita dal Parlamento) del referendum per la responsabilità civile dei magistrati.
Venerdì 12 agosto, ore 19:00 – Elena Stancanelli, La femmina nuda – La Nave di Teseo, con Massimo Ammaniti, conduce Silvia Truzzi.
Anna è una donna intelligente, bella, con un lavoro interessante, ma di colpo tutto questo non serve più. Dopo cinque anni la sua storia d’amore con Davide affonda in una palude di tradimenti, bugie, ricatti. E la sua vita va in pezzi. Si trasforma in un’isterica, non dorme, non mangia, fuma e si ubriaca ogni sera per riuscire ad addormentarsi. Compulsivamente inizia a frugare nel telefonino di lui, nelle chat, sui social. Non sa cosa sta cercando, non sa perché lo sta cercando. Per un anno rimarrà prigioniera di quello che lei stessa chiama il regno dell’idiozia, senza riuscire a dirlo a nessuno.
Sabato 13 agosto, ore 19:00 – Marco Tardelli, Tutto o niente. La mia storia – Mondadori, con Domenico Arcuri e Tommaso Cerno, conduce Denise Pardo.
A più di trent’anni dall’urlo di Madrid, Marco Tardelli racconta senza reticenze alla figlia Sara la sua storia, nata da una passione assoluta e totalizzante come il primo amore, che nessun ostacolo, nessun rifiuto, è mai riuscito a spegnere: il calcio. L’infanzia passata tra i monti della Garfagnana e la periferia di Pisa, le prime partite all’oratorio di padre Bianchi, che alimenta il suo sogno, contrastato invece dai genitori; i soldi guadagnati durante le vacanze estive come cameriere e i deludenti provini per club di serie A, finiti tutti allo stesso modo: «È bravo, ma con quel fisico non può fare il calciatore». Poi, a soli 20 anni, dopo aver indossato le maglie di Pisa e Como, Marco approda alla Juventus di Gianni Agnelli e Giampiero Boniperti, una grande squadra che è innanzitutto una scuola di vita, e con la quale in dieci anni conquista un’impressionante serie di vittorie: 5 scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni (la tragica notte dell’Heysel), una Supercoppa europea, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa.