Alice nella città mette l’accento sull’ambiente.

alice-nella-citta-xivUna ‘A’ accentata che ricorda una grande porta è il simbolo scelto da Alice nella città per la XIV edizione della rassegna cinematografica nata per i ragazzi e diventata un punto di riferimento per tutti all’interno della Festa del Cinema di Roma.

Alice nella città è infatti, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, ritorna all’Auditorium Parco della Musica e quest’anno anche al cinema Admiral con 12 film in concorso Young/Adult; 10 film presentati ad Alice/Panorama; 3 film fuori concorso; 2 eventi speciali dal 13 al 23 ottobre.

Da sempre attenta ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella città presenterà un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e conferme originali. Inoltre, anche quest’anno ospiterà il Premio Camera D’oro Taodue 2016, assegnato dalla giuria presieduta dall’attore Matt Dillon e composta dalla produttrice Camilla Nesbitt, l’attrice Anna Foglietta, il regista Gabriele Mainetti, il regista Claudio Giovannesi e gli sceneggiatori Giordano Meacci e Francesca Serafini.

Nel programma è previsto anche l’omaggio al regista Abbas Kiarostami e alla sua visione dell’infanzia, da sempre protagonista nella sua filmografia. Alice nella città in collaborazione con la cineteca del Museo del cinema di Torino proporrà una retrospettiva dei film del regista iraniano appena scomparso.

Quest’anno a dirigere la sigla della XIV edizione sono i registi Massimiliano e Gianluca De Serio. Attivi ormai da diversi anni nel campo del cinema (Sette opere di Misericordia), del documentario (I ricordi del fiume) e della video arte in generale, i De Serio si sono ispirati per la loro sigla al cinema di Abbas Kiarostami. “I protagonisti della sigla sono alcuni giovani abitanti di una grande baraccopoli, – dichiarano i registi – una città nella città, che esisteva a Torino fino a qualche mese fa, sulle sponde del fiume Stura. Con loro abbiamo vissuto due anni della nostra vita, mentre giravamo il documentario “I ricordi del fiume”. I ragazzi della baraccopoli sono intenti, nel buio, a “guardare oltre”, guardare “una luce”, che si concretizza poi nel film di Abbas Kiarostami “Dov’è la casa del mio amico?”. Essi sembrano infatti guardare, da luoghi diversi, tutti il film di Abbas. La sigla è dunque anche un omaggio al maestro iraniano, che abbiamo avuto modo di conoscere diversi anni fa, in giorni intensi di cinema e di amicizia. Alla fine, è una ragazzina, una nostra piccola “Alice”, che guarda, disegna, immagina e sogna il suo film, la sua città, tracciando un ponte fra il ragazzo del film e il suo mondo, nelle baracche che da lì a poco saranno distrutte, forse chiedendosi dove sia la casa del suo amico”.

alice-nella-citta-2016Saranno 12 i film a partecipare al concorso Young/Adult, votati da un giuria composta da 27 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, selezionati su tutto il territorio nazionale. Grazie all’Intergruppo parlamentare della camera dei Deputati, il festival si arricchisce anche di una giuria di ragazzi di seconda generazione, che offriranno la propria sensibilità al concorso e proporranno recezioni per il blog del Festival. Sarà inoltre proposta una proiezione speciale del film Heaven will wait della francesce Marie-Castille Mention-Schaar, con l’introduzionedel On. Khalid Chaouki, coordinatore dell’Intergruppo parlamentare.

“Il segno forte di questa selezione – ci racconta Gianluca Giannelli – è rappresentato dall’umanità profonda dei personaggi rispetto alla radicalità delle scelte che devono affrontare. Una risposta a chi li vorrebbe perfetti e allineati ad un mondo che fa del tutto per minare la loro stabilità e che non accetta il fatto che esistono delle pulsioni che possono far detonare una vita. Una reazione ad una spaventosa idea di purezza che nessuna esistenza può garantire”.

I grandi temi della politica e del disagio familiare scorrono in molti dei titoli della selezione: “l’eterna giovinezza che possiede gli adulti – aggiunge Fabia Bettini – si ripercuote in coloro che giovani lo sono davvero, per privilegio o condanna d’anagrafe. Ancora una volta è l’individuo singolo a dover combattere, con tutta la forza di volontà, per guadagnarsi le istanze necessarie e basilari per il difficile percorso della crescita, nonostante il condizionamento dell’ambiente in cui vivono.”

Tre i film provenienti dagli Stati Uniti: 3 Generations – una famiglia quasi perfetta di Gaby Dellal con Naomi Watts, Elle Fanning e Susan Sarandon: un cast tutto al femminile per affrontare il difficile argomento dell’identità sessuale in età adolescenziale. Captain Fantastic, diretto da Matt Ross con Viggo Mortensen nelle vesti di un padre fuori dal comune che guida la famiglia attraverso l’America, sottolineandone contraddizioni e dogmi. Il film, già selezionato al Sundance 2016 e presentato in concorso nella sezione Un Certain Regard a Cannes 2016 dove ha vinto il premio per la Migliore Regia, viene presentato (con una deroga al regolamento) ad Alice nella città in co-produzione con la Festa del Cinema di Roma. Kubo e la Spada Magica lungometraggio d’animazione di Travis Knight, fondatore della LAIKA e produttore di successi come Paranorman e Coraline, qui per la prima volta dietro la macchina da presa, per raccontare una storia di leggende antiche; un affascinante viaggio iniziatico ricco di magia, dove però quello che si racconta è molto reale. La Nuova Zelanda è rappresentata dal regista di culto Taika Waititi con il suo ultimo lavoro Hunt for the Wilderpeople. Un film d’avventura, fresco, ironico e sorprendente, che metterà d’accordo le famiglie e gli amanti del cinema indie, con l’utilizzo di un registro tragicomico alla Roald Dahl. Waititi torna ad indagare,

dopo il fortunatissimo Boy – maggior incasso della storia del cinema neozelandese – il rapporto padre figlio, prima di iniziare le riprese del nuovo Thor: Ragnarock, cine-fumetto della Marvel in uscita nel 2017. Dal Regno Unito arriva London Town di Derrick Borte, film ispirato dalle musiche dei Clash che conta sull’interpretazione del promettente Daniel Huttlestone (Into the Woods e Les Miserables), che ha già confermato la sua presenza ad Alice durante i giorni del festival. Importante la presenza dei film europei: il regista cipriota Petros Charalombous presenta il suo esordio alla regia Boy on the Bridge basato sul romanzo di successo The Land of the Golden Apple di Eve Makis. Un film di grandi atmosfere dove l’amore ed i legami possono anche ‘costringere’ la vita di una famiglia; dopo il successo di Soul Kitchen e Il padre, Fatih Akin porta sul grande schermo Goodbye Berlin fortunato romanzo per ragazzi di Wolfganf Herrndorf pubblicato in Italia con il titolo Un estate lunga sette giorni. Un irriverente, divertente e politicamente scorretto on the road capace di affrontare le tematiche topiche dell’adolescenza con maestria e delicatezza. Dalla Finlandia arriva Little Wing esordio alla regia di Selma Vilhunen già candidata premio Oscar per il suo corto Why do I have to take care of everything?. Una storia tutta al femminile dove l’incapacità di essere adulti toglie il privilegio di vivere l’infanzia di una figlia. Ancora una volta, il Belgio non smette di stupirci presentando due film che tolgono la pelle al reale: My First Highway, opera prima del promettente Kevin Meul, una storia di formazione sentimentale che ci mostra una lucida variante della perdita dell’innocenza, come in una fiaba di iniziazione all’adolescenza; mentre la regista Mijke de Jong (Blue bird, Stop Acting Now) presenta Layla M., storia di un adolescente olandese-marocchina che si unisce a una cella islamista in Medio Oriente. La regista, durante la preparazione del film ha incontrato una giovane ragazza de-radicalizzata e ha preso spunto dalla sua storia personale per raccontare un argomento che mai come in questo momento sembra riguardare molte ragazze e ragazzi europei.

kil-locandina-ita-cncIl 16 ottobre, arriva con un animato red carpet ad Alice nella città│Fuori Concorso il film Cicogne in missione di Nicholas Stoller (già disegnatore di capolavori animati come “Monster’s & Co” e “Alla ricerca di Nemo”) e Doug Sweetland. Le cicogne portano i bambini… o almeno erano solite farlo. In “Cicogne in missione” si occupano di consegne per un grande sito Internet. Junior (Federico Russo), la cicogna migliore dell’azienda, sta per essere promossa quando per sbaglio attiva la macchina che produce neonati e dà vita a una bambina adorabile, ma non autorizzata. Junior e l’amica Tulip (Alessia Marcuzzi), l’unico essere umano di Monte Cicogna, dovranno quindi cercare di consegnare la piccola alla famiglia Gardner prima che il capo scopra cosa è successo, in una corsa contro il tempo che permetterà loro non solo di scoprire il valore della famiglia, ma anche di ricordare al mondo la vera missione delle cicogne. A intralciare i loro piani sarà l’ambizioso piccione Toady (Vincenzo Salemme).

Altro titolo presentato Fuori Concorso ad Alice è la coproduzione tra Cina e USA, Rock Dog di Ash Brannon. Basata sulla graphic novel cinese “Tibetan Rock Dog”, l’idea alla base di questa produzione animata indipendente è tanto semplice quanto speciale: Bodi, un mastino tibetano, dovrebbe diventare il guardiano del suo villaggio seguendo le orme del padre Khampa ma non è mosso da abbastanza passione. Tutto cambia quando una radio piove letteralmente dal cielo in testa a Bodi, facendogli scoprire un proprio mondo musicale tutto da esplorare. Lasciata casa per seguire il proprio destino nella grande città, il nemico numero uno di Khampa, Linnux, capo di un feroce branco di lupi, vorrebbe usare Bodi come biglietto di ingresso al villaggio, dove si trovano numerose e deliziose pecore. Starà a Bodi salvare la sua famiglia e i suoi amici, senza abbandonare il suo sogno. Una storia magica e determinata, all’inseguimento di sogni e passioni, tutto quanto al ritmo di ROCK!

Terzo e ultimo film Fuori Concorso è l’attesissimo Max Steel di Stewart Jendler. Ispirato dalla fortunata serie di action figures della Mattel prodotta alla fine degli anni ’90, da cui sono state tratte anche due serie tv molto amate dai bambini, arriva finalmente al cinema in versione live action. Max Steel racconta le avventure dell’adolescente Max McGrath, capace tramite il suo corpo di generare l’energia più potente dell’universo. Per limitare tutta quella potenza si deve obbligatoriamente legare all’unico essere capace di contenerla – un misterioso extraterrestre techno-organico chiamato Steel. Uniti nel supereroe Max Steel, i due amici dovranno combattere una minaccia aliena e rivelare i segreti del proprio passato.

Sono 10 i film che comporranno il programma che Alice nella città dedica al Panorama di tutte quelle opere che seppur raccontando il mondo delle nuove generazioni, offrono un pretesto per dire agli adulti cose da e sui giovani. Sarà lo spazio in cui presentare temi a contrasto mostrando la forza devastante, talvolta surreale, di una realtà che non è mai semplice spettacolo.

Tra i film che arricchiscono la selezione del Panorama: Swiss Army Man una ‘rumorosa’ commedia dell’assurdo che non smette mai di affascinare il pubblico con trovate surreali, ricche di poetica fantasia. Interpretato da Daniel Radcliffe e Paul Dano (monumentali) e diretto da Dan Kwan e Daniel Scheinert, è stato il film-cult dell’ultima edizione del Sundance dove ha ricevuto il premio per la miglior regia. Nocturama del francese Bertrand Bonello, presenta un brillante thriller politico altamente provocatorio sul terrorismo, l’idealismo corrotto e il materialismo, visto attraverso le vicende di un gruppo di adolescenti. 2Night è la storia di un incontro, di una notte che può cambiare una vita intera. Nel cast Matilde Gioli e Matteo Martari per un film che mette in luce il talento di Ivan Silvestrini uno dei nuovi talenti del cinema italiano; Lovesong dell’americana So Young Kim: presentato al Sundance 2016 racconta con grazia un amore che non solo non osa rivelarsi ma che a stento sa riconoscersi. Christopher Lloyd (Ritorno al futuro), Max Records (Nel paese delle creature selvagge) e Laura Fraser (Breaking Bad) sono i protagonisti del film I’m not a Serial Killer dell’inglese Billy O’Brien, tratto dal primo libro della serie YA di Dan Wells. Un film che tocca uno dei topos dell’adolescenza: il sentirsi diversi e non compresi dagli altri. Elementi che rendono i ragazzi agli occhi del mondo come dei potenziali sociopatici o peggio ancora dei potenziali serial killer. Ma quando nella realtà apparirà un vero ‘mostro’, gli adulti crederanno alla verità raccontata dal protagonista?; Kids in Love dell’inglese Chris Foggin: un viaggio all’interno della vita bohemien londinese intrapreso da Jack, ragazzo di buona famiglia innamorato della ragazza sbagliata; Park, debutto sul grande schermo della regista greca Sofia Exarchou, in cui si racconta la vita di un gruppo di adolescenti di strada vissuta nel degrado degli impianti olimpici ateniesi ormai abbandonati; X500 del colombiano Juan Andres Arango: tre adolescenti sono costretti a fare i conti con il lutto dopo la morte di una persona amata; Sing Street dell’irlandese John Carney: un ragazzo cerca una via di fuga dalla sua triste vita attraverso la musica e l’amore (in co-produzione con la Festa del Cinema di Roma). Heaven Will Wait della francese Marie-Castille Mention-Schaar: è stato il film-caso dell’ultima edizione del Festival di Locarno arriva in Italia per raccontare l’indottrinamento subdolo ad opera del fanatismo religioso compiuto su un gruppo di giovani ragazze francesi;

alice-nella-cittaAlice nella città quet’anno, infine, ha sposato per la prossima edizione il progetto Nature is Speaking promosso dall’Associazione ambientalista americana Conservation International, che ha realizzato una serie di 12 suggestivi cortometraggi dove protagonista è la natura stessa, con i suoi colori, i suoni, le forme e le atmosfere. “La natura non ha bisogno dell’uomo, mentre l’uomo ha bisogno della natura”. A dare voce agli elementi sono stati scelti alcuni tra gli attori di spicco di Hollywood come Robert Redford, Harrison Ford, Penelope Cruz, Reese Whiterspoon e Lupita Nyong. Per l’edizione italiana, Alice nella Città – grazie al supporto e al coordinamento di Daniele Orazi Consulting & Production – ha raccolto l’adesione di molti protagonisti del cinema italiano che hanno donato la loro voce: Pippo Delbono (Robert Redford) è la Sequoia, Anna Foglietta (Pénelope Cruz) è l’Acqua, Thomas Trabacchi (Harrison Ford) è l’Oceano, Barbora Bobulova (Lupita Nyong’o) la Casa e Sandra Ceccarelli (Reese Whiterspoon) il Fiore, Lucia Mascino (Ian Somerholder) è la Barriera corallina, Piera Degli Esposti (Joan Chen) è il Cielo, Michele Riondino (Kevin Spacey) è la Foresta pluviale, Luca Marinelli (Liam Neeson) è il Ghiaccio, Alba Rohrwacher (Julia Roberts) è Madre Natura, Giuseppe Cederna (Lee Pace) è la Montagna, Roberto Herlitzka (Edward Norton) è il Terreno. I 12 corti saranno proiettati prima dei film in programma. Inoltre saranno messi in atto nel corso della manifestazione una serie di iniziative giornaliere e piccoli gesti quotidiani che affiancheranno la campagna, tra cui la richiesta a tutti gli artisti di raggiungere in segno simbolico il Red Carpet a piedi.

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