La sottile linea tra miracolo e disgrazia.

“Ogni miracolo è contronatura”. Il padre d’Italia, opera seconda del regista Fabio Mollo interpretata da Luca Marinelli e Isabella Ragonese, arriva al cinema dal 9 marzo con Good film.

padre ditalia1La passione on the road sulle note di Loredana Bertè, in salsa Xavier Dolan, tra un omosessuale indeciso e una cantante stonata. Stonata in tutti i sensi. Due 30enni, Paolo che conduce una vita solitaria, quasi a volersi nascondere dal mondo e Mia, incinta di sei mesi e tanto sensuale quanto problematica. Si trovano e si lasciano, da Torino a Reggio Calabria.

padre ditalia“Racconto una generazione, la mia, in cui si smette di essere figli e si diventa padri, nonostante la precarietà economica, professionale e quindi emotiva”, afferma il regista alla presentazione stampa del film alla Casa del Cinema di Roma.

“Paolo – afferma Fabio Mollo – si lascia contagiare e trasportare da Mia in un viaggio dove riabbraccia il tema della paternità che aveva abbandonato perché omosex”.

E ancora il regista de Il sud è niente, passato alla Berlinale e poi a Toronto:”essere genitore fa parte della natura umana: la continuazione della specie. Esiste una natura diversa per gli eterosessuali e gli omosessuali? Cos’è l’istinto materno ed esiste un istinto paterno?”.

“Volevo solo raccontare una storia d’amore, che si lega spesso a un viaggio di due persone che attraversano l’Italia in modo geografico ed emotivo e che, una volta arrivati al Sud, si spogliano della loro corazza, si lasciano andare. E tutto questo – continua Mollo – guardando anche a due film come ‘Una giornata particolare’ di Scola e ‘Il ladro di bambini’ di Gianni Amelio che riecheggiano in questo mio lavoro con un look contemporaneo”.

il-padre-ditalia “Ricordo di aver pensato che fosse qualcosa di nuovo per l’Italia – afferma il regista -. Non solo per il tema dell’omosessualità ma per il discorso d’amore, verso se stessi, le persone, la vita”. “In Il Sud è Niente – dice Fabio Mollo – avevo provato a raccontare tutto dal punto di vista della figlia, qui invece ho provato a farlo da quello del genitore. Per me era importante parlare di una generazione, nel momento delicato in cui si smette di essere figli e si diventa genitori”. Sul perchè Mia (Isabella Aragonese) e Paolo (Luca Marinelli) intraprendano un percorso insieme pur essendo diversi, il regista spiega: “Paolo e Mia sono precari in modo diverso, Paolo vive in disparte quasi come se non fosse degno di essere felice nella vita, Mia al contrario è un’esplosione di vitalità da cui Paolo si lascia contagiare per poi farsi trascinare in un viaggio che lo porta a confrontarsi con il tema della paternità che aveva rimosso considerandola contro natura”.

Citando ‘Laurence Anyways’ di Xavier Dolan, Fabio Mollo conclude: “E’ un film che sta poco sulla biologia, sulla religione e la società, ed è più una storia d’amore”.

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