Il giovane Peter Parker reduce da un clamoroso debutto in Captain America: Civil War, entra nell’Universo Cinematografico Marvel in Spider-Man: Homecoming, al cinema dal 6 luglio. Acclamato in tutto il mondo, Spider-Man è il personaggio dei fumetti più popolare della storia e il fiore all’occhiello della Marvel Comics. Ora, ‘torna a casa’ dove vive con la zia May (Marisa Tomei), sotto l’occhio vigile del suo nuovo mentore Tony Stark (Robert Downey, Jr.).
Peter cerca di tornare alla sua routine quotidiana, distratto dal pensiero di dover dimostrare di valere di più dell’amichevole Spider-Man di quartiere, ma quando l’Avvoltoio (Michael Keaton) appare come un nuovo cattivo, tutto ciò a cui Peter tiene maggiormente viene minacciato. È arrivato il momento di dimostrare di essere un eroe.
“Tony Stark si è sempre interessato a Peter Parker – dice Robert Downey Jr. – lo aiuta nella sua impresa suggerendogli una nuova tuta e delle nuove tecnologie; lo segue attentamente per assicurarsi che sia degno di essere una potenziale recluta degli Avengers”.
Tom Holland, che interpreta Spider-Man, racconta le sfide che ha dovuto affrontare Peter prima di potersi unire ai suoi eroi: “La vita di Peter oscilla tra il combattere con gli Avengers, al non fare improvvisamente nulla – spiega Holland – Tony Stark gli ha conferito l’incarico dell’amichevole Spider-Man ‘di quartiere’, cioè aiutare i gatti a scendere dagli alberi, assistere le vecchiette nell’attraversare la strada e fermare i ladruncoli, niente di troppo impegnativo. Ma quando Spider-Man inizia ad impugnare armi super tecnologiche, vuole intraprendere un percorso di apprendimento e consapevolezza delle sue nuove potenzialità”.
Spider-Man: Homecoming non segna solo l’unione di Peter Parker agli Avengers, ma colloca Spider-Man nel posto più giusto del Marvel Cinematic Universe. Per il produttore e Presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, portare questo personaggio nell’Universo Cinematografico Marvel in un modo nuovo ed originale è stata una priorità assoluta. “Negli ultimi 15 anni abbiamo costruito il Marvel Cinematic Universe con tanti personaggi e film, e ora per la prima volta abbiamo l’opportunità di presentare Peter Parker e il franchise di Spider-Man in questo Universo – spiega Feige, che aggiunge – è emozionante, perché è così che agli inizi appare nei fumetti, pur non essendo l’unico eroe, in effetti è entrato in un mondo popolato da Tony Stark, Capitan America e gli Avengers. E adesso, per la prima volta, possiamo ricollocarlo nel suo mondo con un film fresco e nuovo”.
La produttrice Amy Pascal parla di questa collaborazione senza precedenti. “Questo film è il frutto della cooperazione tra la Sony e la Marvel – sostiene la Pascal – è un film Sony e una produzione Marvel. Si sono tutti riuniti per realizzare un grande film su Spider-Man, hanno vinto tutti ma i vincitori per eccellenza sono i fan, perché finalmente potranno assistere a ciò che aspettavano da tempo”.
Partendo dal presupposto che bisognava dare un tono nuovo ed una storia fresca al franchise, i realizzatori hanno affidato la regia a Jon Watts, le cui esperienze lavorative hanno convinto Feige e la Pascal che fosse la persona giusta per il lavoro. La Pascal e Feige spiegano perché l’hanno scelto per dirigere il film: “Kevin ed io abbiamo visto un film scritto e diretto da Jon intitolato Cop Car – afferma la produttrice – era davvero impressionante. E’ riuscito ad ottenere delle interpretazioni incredibili da due bambini che non erano degli attori. Era davvero intenso, si arriva ad amare questi ragazzi. Ha mostrato di avere la rara abilità di poter raccontare una storia attraverso l’azione”. “Jon fa parte di quella generazione di registi che riescono a fare i film con i loro iPhone – aggiunge Feige – durante la scelta, è stato capace di fare delle riprese a figure rudimentali e dar vita a delle scene d’azione. Ma quel che ci ha colpiti, non è stato il fatto che fosse capace di realizzare una grande sequenza d’azione, perché molti registi sono bravi a farlo, ma che ogni volta che ci ha mostrato qualcosa, rispecchiava perfettamente i canoni della personalità e dell’umorismo di Peter Parker”.
Interpretare Spider-Man è sempre stato un sogno per Holland: “Cinque anni fa, mi trovavo all’Empire Awards a Londra e un giornalista mi ha chiesto ‘se ne avessi la possibilità, quale supereroe vorresti essere?’ – ricorda l’attore – ho risposto: ‘Tra dieci anni mi piacerebbe essere lo Spider-Man di Andrew Garfield’. Non avrei mai immaginato che tutto accadesse così in fretta”. Holland, che ha dovuto sottoporsi a un lungo processo di casting incluso un test sullo schermo con Robert Downey Jr. e Chris Evans, aveva cominciato a palesare il suo interesse per il ruolo Spider-Man già da qualche anno. “Una delle cose principali di cui Jon Watts ed io abbiamo parlato, era di mostrare questo personaggio come mai visto prima” spiega Holland. Dopo aver inviato diverse sue videoregistrazioni, Holland ricorda la sua prova finale: l’incontro con Robert Downey Jr. Ma prima di Tony Stark, ha incontrato il suo sostituto ideale. “In realtà ho incontrato prima la controfigura di Robert: gli assomigliava molto. Ho pensato: ‘Wow, nella vita reale sei diverso’, e mi è passato al volo l’attacco di ansia per l’incontro con lui. Quando è arrivato Robert, abbiamo improvvisato punzecchiandoci a vicenda; è stato fantastico”.
“Tom è stato sorprendente durante i provini – dice Amy Pascal – ha apportato tante sfaccettature di Peter Parker, che erano evidenti nei fumetti. Abbiamo visionato molti ragazzi, ma fin da subito, vedendolo sul monitor assieme a Robert Downey Jr., abbiamo capito che la parte sarebbe stata sua”. “L’energia di Tom Holland che è emersa dal primo incontro con Robert Downey Jr. era esattamente la stessa che volevamo quando Peter Parker incontra Tony Stark – dice Kevin Feige – la scena dell’audizione era quella nella camera da letto di Captain America: Civil War, volendo continuare la sequenza tra Peter Parker e Tony Stark che avevamo creato nel film. Peter crede veramente di aver trovato un mentore in Tony Stark, e di contro a Tony piace Peter, ma non può fargli da babysitter. Tony quindi dà corda a Peter per vedere cosa è capace di fare da solo”. Quel “po’ di corda” mette Peter direttamente sulle tracce di un pericoloso nuovo criminale: l’Avvoltoio, Adrian Toomes, ritratto dall’attore candidato all’Oscar Michael Keaton. “Il lavoro di Michael è stato incredibile – dice Feige – ha tutti i requisiti necessari per il ruolo, e ha anche l’ironia e le qualità giuste, avendo interpretato Batman e Birdman. Ha raggiunto l’apice della sua carriera, e le sue qualità hanno elevato questo personaggio al di là delle nostre aspettative”.
Holland, un grande fan di Keaton, afferma di non aver avuto tempo di chiacchierarci insieme durante il primo giorno di riprese. “Sono un suo fan accanito fin dai tempi di Beetlejuice – Spiritello porcello – dice Tom Holland – fondamentalmente, quando l’ho incontrato abbiamo girato la scena più intensa di tutto il film. Mi metteva soggezione, e in tutta onestà la sua performance era talmente tanto intensa che mi ha davvero terrorizzato. Dal punto di vista professionale è anche molto generoso e altruista, e la sua presenza nel film genera veramente interesse ed azione nel film”. “Toomes è un gran lavoratore e proprietario di un’ attività commerciale – dice Keaton – non è ricco, ma lavora molto, facendo fronte al contempo ai disastri che alcune avventure da Avenger gli hanno causato. Ma quando arriva l’ordine che questo lavoro sarà sotto l’egida di Tony Stark, pensa, beh, che cosa c’è di giusto in questo? “.
Mantenere le cose reali è la parola d’ordine dell’intero film. Anche se è ambientato nel Marvel Cinematic Universe, la vita dei personaggi è reale. “È davvero divertente perché Peter Parker è in una fase di formazione continua, per tutto il film – dice Holland – anche alla fine del film, la storia non finisce. Ci sono ancora molti posti per lui da esplorare”.