È morto a 86 anni il regista e sceneggiatore Umberto Lenzi. Se ne va uno dei principali autori del cinema di genere: aveva diretto film, considerati di culto dagli appassionati, come Milano odia: la polizia non può sparare, Roma a mano armata e Napoli violenta. Lenzi verrà ricordato per aver lanciato come protagonista Tomas Milian nel ruolo di Giulio Sacchi, criminale viscidone, sadico e codardo che vuol fare carriera nel mondo della mala.
Con Tomas Milian, Lenzi crea un sodalizio al quale si deve il successo di tanti altri film. E sarà con Milian che “inventerà” Er Monnezza, il personaggio protagonista di titoli-cult come Il trucido e lo sbirro e La banda del gobbo.
Amato da Quentin Tarantino, Lenzi era nato a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, nel 1931, si era diplomato al centro sperimentale di cinematografia di Roma e aveva debuttato alla regia nel 1961 con il film di cappa e spada Le avventure di Mary Read.
Nel 1963 aveva proposto una rilettura del classico di Salgari, Sandokan la tigre di Mompracem, con protagonista Steve Reeves e I pirati della Malesia del ’64. Insieme a un giovane Dario Argento, nel ’68 firma La legione dei dannati e nel 1978 vola negli Stati Uniti per dirigere Il grande attacco, nel cast Henry Fonda, John Huston, Helmut Berger.