Il rancore genera rancore a Ebbing

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri arriva al cinema dall’11 gennaio dopo aver portato a casa quattro Golden Globe awards: Miglior Film Drammatico, Miglior Sceneggiatura, Miglior Attrice Drammatica per Frances McDormand e Miglior Attore non Protagonista a Sam Rockwell (da tenere in considerazione anche per l’Oscar). tre manifesti ebbing 2Diretta e scritta da Martin McDonagh (In Bruges, Seven Psychopaths) è una singolare black comedy che racconta le vicende di Mildred Hayes, una madre dal discutibile temperamento alla ricerca dell’assassino che ha messo fine in modo tragico all’esistenza della figlia. Con l’obiettivo di riportare a galla il caso di omicidio, la donna commissiona la realizzazione di tre manifesti pubblicitari con un messaggio diretto a William Willoughby (Woody Harrelson), il venerato capo della polizia della città che coinvolgerà nelle indagini il suo secondo Dixon (Sam Rockwell). Nel cast anche Abbie Cornish, Samantha Weaving, John Hawkes e, soprattutto, l’ottimo Peter Dinklage, qui senza pretese del Trono di Spade ma con un paio di baffi anni ’70.

Oltre alla recente vittoria ai Golden Globe, il film ha ricevuto altri rilevanti riconoscimenti cinematografici – tra cui il premio Miglior sceneggiatura alla 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il premio del pubblico al San Sebastián International Film Festival 2017 e al Toronto Film Festival 2017.

Il film è ambientato in una cittadina immaginaria tra le montagne del Missouri, dove il razzismo è ancora vivo e la legge del far west è ancora di uso comune, e offre un ritratto spietato degli abitanti del posto: una metafora di tutte le chiusure americane dell’era Trump. Ebbing significa ‘riflusso’ e probabilmente il regista sceneggiatore non ha inventato a caso il nome della località visto che i suoi personaggi nel corso del film cambiano direzione in una vicenda costruita sui paradossi e i difetti umani, che mettono in luce contraddizioni e bugie, tanto dei protagonisti quanto della cittadina stessa. “Il rancore genera rancore” è il fil rouge della storia e la ricerca di giustizia da parte di Mildred muta in una vendetta silenziosa, battuta dopo battuta, contro il razzismo, contro la polizia violenta e al contempo pigra, e contro l’omertà, che è sempre radicata in ogni uomo, anche nel più sincero.

THREE BILLBOARDS OUTSIDE OF EBBING, MISSOURITre manifesti è un film che nasce sulla base di una sceneggiatura solidissima e brilla per i dialoghi arguti e divertentissimi. Il film di McDonagh, che non è tipo da buonismi italici, rimane ruvido e cinico fino all’epilogo: una fine che è aperta e che è tutta da vedere.

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