Mentre la migliore banda di rapinatori dello Stato, tra cui spiccano l’impassibile Ray Merriman (Pablo Schreiber) e il temibile Enson Levoux (50 Cent), sta preparando il colpo del secolo alla Federal Reserve Bank di Los Angeles, il loro destino si intreccia a quello degli agenti della squadra speciale anticrimine di “Big Nick” O’Brien (Gerard Butler).
Quello che apparentemente potrebbe sembrare un convenzionale faccia a faccia tra buoni e cattivi si rivelerà uno scontro a fuoco senza esclusione di colpi in cui i due gruppi rivali si affronteranno senza scrupoli e ad armi pari.
Il cinema dal 5 aprile si trasforma ‘Nella tana dei lupi’, il film d’esordio alla regia dello sceneggiatore Christian Gudegast: un avvincente thriller d’azione ad alto tasso adrenalinico che è insieme un film poliziesco e un noir psicologico.
L’escalation di scontri trasforma la città di Los Angeles in un’enorme scacchiera: ogni squadra elimina strategicamente i pedoni, le torri, gli alfieri, i cavalli e la regina dell’altra, fino a un avvincente e imprevedibile scacco matto.
Leggendo il saggio Where the Money Is, che spiega come Los Angeles sia divenuta la capitale mondiale delle rapine in banca, Gudegast ha notato una foto del Los Angeles Times scattata alla Federal Reserve Bank: un’enorme vasca piena di banconote. Il libro e l’immagine gli hanno fornito l’ispirazione per la storia che sarebbe poi diventata l’ossatura del copione. Gudegast era particolarmente attratto dai complessi rapporti tra i professionisti delle rapine in banca e i detective che danno loro la caccia. “Mi affascinava la specificità dei rispettivi mondi”, ricorda il regista, “e anche il modus operandi dei due schieramenti. Capire cosa facevano e perché lo facevano è diventata la forza motrice del film”.
Il regista-sceneggiatore ha saputo creare una storia fortemente incentrata sui personaggi e in grado di ribaltare le classiche dinamiche da film sul colpo grosso. Qui i cattivi sono atleti che conducono una vita sana e militari più attratti dalla sfida di una missione complessa che non dalla criminalità in sé. I poliziotti, viceversa, hanno un debole per l’alcol, la violenza e gli strip club e si trovano agli antipodi dell’archetipo dell’eroe. Gudegast ha costruito tanto i fuorilegge quanto i ‘buoni’ sfruttando le proprie esperienze personali di interazione con queste due tipologie umane.
Lo scontro tra i due capibranco: Merriman e “Big Nick” O’Brien Ciascuno dei due gruppi è capitanato da un vero e proprio maschio alfa: Merriman è al comando degli Outlaw, mentre “Big Nick” O’Brien guida i Regulator. Sono avversari di pari autorità: due uomini schierati ai lati opposti della legge, ma con molti tratti in comune e un certo rispetto reciproco. Provengono dallo stesso ambiente e anche se non si conoscono, si capiscono a vicenda, almeno fino a un certo punto. Entrambi riescono a incutere timore e a non lasciarsi spaventare facilmente.
In una delle scene più intense del film, O’Brien va a esercitarsi al poligono dove si trovano Merriman e gli Outlaw. “Big Nick” li supera, si piazza in una linea di tiro libera, prende la mira, spara qualche colpo e poi guarda Merriman negli occhi: è la versione armata di una gara a chi la fa più lontano. Quando O’Brien riprende l’esercitazione, Merriman risponde svuotando diversi caricatori contro il suo bersaglio e colpendolo con precisione letale, mentre nella sala del poligono rimbombano gli spari. Poi se ne va con i suoi compari, dopo un ultimo scambio di sguardi con O’Brien. Quest’ultimo, per soddisfare la propria curiosità, si sposta sulla linea di tiro di Merriman e richiama indietro il bersaglio di cartone: tutti i colpi hanno centrato il petto della sagoma. In questa scena non viene pronunciata una sola parola, ma gli spettatori capiscono esattamente quello che si dicono i personaggi attraverso le loro azioni. I due si ritrovano di nuovo faccia a faccia quando O’Brien passa la notte a casa di un’avvenente spogliarellista che si rivela poi essere la moglie di Merriman, Holly. La mattina dopo, Merriman torna a casa proprio mentre O’Brien sta uscendo dal bagno. C’è un attimo di gelo in cui i due maschi alfa si trovano letteralmente a pochi centimetri di distanza. Poi Merriman si sposta nella stanza a fianco e O’Brien se ne va. Anche stavolta i due non si dicono nemmeno una parola, ma il loro silenzio è quantomai eloquente: la resa dei conti sarà inevitabile.