Dieci anni dopo un’invasione aliena, Chicago è divisa in due fazioni: coloro che hanno giurato fedeltà agli alieni e coloro che si sono uniti ai ribelli nella loro lotta contro gli invasori. Al cinema dal 28 marzo 2019 arriva l’atteso ‘Captive State’.
Nel 2025, in America, la libertà non è più un lusso! Captive State è un film scritto dal cineasta Rupert Wyatt (L’Alba del Pianeta delle Scimmie, The Gambler, The Escapist) e da Erica Beeney (La Battaglia di Shaker Heights). La loro singolare e originale sceneggiatura descrive una Chicago irriconoscibile, ed è ambientata dieci anni dopo che la città è stata occupata da alcune forze extraterrestri. Questo espediente fantascientifico serve per raccontare i pericoli che corrono oggigiorno le libertà civili e il ruolo del dissenso all’interno di una società autoritaria. Il tutto viene visto attraverso gli occhi di due Fratelli, che dopo l’invasione aliena rimarranno separati per molto tempo, e si riuniranno solo quando il maggiore dei due guiderà un piccolo gruppo di rivoluzionari intenzionati a mettere fuori uso il sistema di tracciamento alieno che si trova in cima alla Sears Tower. Se avrà successo, la missione potrebbe significare non solo la sconfitta degli alieni, ma anche la liberazione della razza umana.
Nel breve prologo ricco d’azione, il film parte da un racconto ammonitore nell’anno 2016, con un’invasione da parte degli alieni nel cuore stesso dell’America, a Chicago; subito dopo introduce una famiglia Afro-Americana di quattro persone che cerca di sfuggire al massacro: un agente di polizia, sua moglie insegnante e i loro due figli, di 11 e 15 anni. L’invasione prende una svolta drammatica quando gli alieni rendono inutilizzabili tutte le apparecchiature elettroniche e digitali (veicoli, cellulari, computer), ossia TUTTO ciò da cui l’umanità dipende per le sue comunicazioni quotidiane e la sua stessa esistenza. Mentre tentano di fuggire l’uomo e la donna muoiono tragicamente… ma questi colossali umanoidi mascherati, che intravediamo attraverso il parabrezza della loro auto, risparmiano Rafe e suo fratello più piccolo, Gabriel…
Nel cast del film ci sono, John Goodman (10 Cloverfield Lane, Boston-Caccia all’Uomo, Kong: Skull Island) nel ruolo di William Mulligan, un veterano poliziotto di Chicago che per anni ha tenacemente indagato su un gruppo di ribelli impegnati a porre fine all’occupazione aliena, sia per il rispetto che nutre nei confronti della legge che per lealtà verso il suo ex-collega, morto durante l’invasione aliena, e i cui figli pensa facciano parte del gruppo; Ashton Sanders (Moonlight, Straight Outta Compton, The Equalizer 2-Senza Perdono) in quello di Gabriel, il più giovane dei due fratelli, che continua a cercare il fratello scomparso ritenuto da tutti morto, ma che ora gira voce sia vivo e faccia parte del gruppo di dissidenti che tramano la rivolta; Jonathan Majors (When We Rise, Hostiles, Cocaine – La vera Storia di White Boy Rick) intrepreta Rafe, il fratello di Gabriel, il fuggitivo chiamato ‘La Fenice’, colui che guida le forze intenzionate a porre fine alla dittatura degli alieni facendo esplodere la Sears Tower e distruggendo lo strumento di controllo degli alieni in cima al grattacielo; e l’attrice candidata agli Oscar, Vera Farmiga (Tra Le Nuvole, L’Evocazione-The Conjuring, Godzilla: King of Monsters) nel ruolo di Jane Doe, una vecchia conoscenza di Mulligan, che ora per nascondersi ha assunto l’identità di una escort, e nel cui misterioso passato potrebbe aver preordinato il futuro della razza umana.
Captive State vanta anche un cast di attori comprimari di grande rispetto, tra cui Kevin Dunn (Veep, la trilogia di Transformers) nel ruolo di Igoe, il potente capo della polizia della città; Ben Daniels (Rogue One: A Star Wars Story, The xorcist di FOX-TV) nel ruolo di Daniel, un altro ribelle intenzionato a rovesciare la dittatura degli alieni; James Ransone (Sinister, The Wire) in quello di Ellison, una misteriosa adepta del gruppo di dissidenti, cruciale per il loro successo; Alan Ruck (Una Pazza Giornata di Vacanza, Speed, The Exorcist di FOX-TV) nel ruolo del giornalista Rittenhouse, un altro ibelle che si batte per rovesciare la dittatura aliena; Kevin J. O’Connor (11.22.63, LA Mummia, Peggy Sue Si è Sposata) e D.B. Sweeney (Chi-Raq, Taken 2-La Vendetta, Otto Uomini Fuori) rispettivamente nei ruoli di Kermode e di Levitt, i subalterni di Mulligan nel team d’investigatori; Madeline Brewer (Orange Is the New Black, The Handmaid’s Tale) nel ruolo di Rula, la ragazza di Gabriel; e Colson Baker, meglio conosciuto come il rapper Machine Gun Kelly (Beyond the Lights-Trova La Tua Luce, Nerve, Bird Box), nel ruolo di Jurgis, il ‘socio’ di Gabriel, col quale vende i chip di dati al mercato nero.
Il film è presentato da Participant Media, ed è una produzione Lightfuse & Gettaway Production. I produttori del film sono David Crockett (The Gambler, Hugo Cabret, Argo) e Wyatt stesso. Jeff Skoll e Jonathan King della Participant Media (Green Book, Il Caso Spotlight, The Post, The Help) sono i produttori esecutivi del film, insieme al pluripremiato cineasta Ron Schmidt (Bessie, The Circle, Foxcatcher-Una Storia Americana) e ad Adam Simon.
Del cast tecnico del film fanno parte il direttore della fotografia candidato agli A.S.C., Alex Disenhof (Code 8, Fishing Without Nets, The Exorcist di FOX-TV); lo scenografo Keith P. Cunningham (The Gambler, The Accountant); il montatore Andrew Groves (The Exorcist, Feud) e la costumista Abby O’Sullivan (The Exorcist di FOX-TV, Fallen River, Gifted-Il dono del Talento); mentre il supervisore degli Effetti Visivi è Eric Pascarelli (L’Amore Criminale, Poseidon, Vita di Pi).
Captive State è stato girato interamente in vere location di Chicago, in nove settimane. Le riprese sono cominciate nell’inverno del 2017. Gran parte del film si svolge nel quartiere etnico di Pilsen, a sudovest di Chicago, dove Wyatt aveva già lavorato per le riprese del pilot di The Exorcist, di FOX-TV. Tra le altre location usate per le riprese del film ci sono il campus dell’Università di IllinoisChicago, a est di Pilsen, e due location in prossimità delle rive di un lago: lo stadio Soldier Field (patria dei Chicago Bears, della NFL) e il McCormick Place, il più grande centro congressi del Nord America. Wyatt, inoltre, ha spinto la produzione in alcuni luoghi nascosti e sconosciuti della città, dove nessun altro filmmaker aveva mai girato prima, allo scopo di dare al suo film un aspetto il più possibile soprannaturale.