“Il Pinocchio di Garrone è il migliore che abbia mai visto”. Così Roberto Benigni, già regista nel 2002 del suo ‘Pinocchio’, ha definito il film dove interpreta Geppetto. Il film, comunque la si pensi, sarà nelle sale cinematografiche dal 19 dicembre.
Nel nuovo adattamento del romanzo per ragazzi di Collodi, il premio Oscar Roberto Benigni è Geppetto, il burattino è interpretato dal piccolo Federico Ielapi, che si è sottoposto ogni giorno a quattro ore di trucco, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini formano la coppia de il gatto e la volpe, Gigi Proietti è un generoso Mangiafuoco. La fata turchina in versione infantile è Alida Baldari Calabria, già vista nel ‘Dogman’ di Garrone, per la quale, ha svelato il regista, all’inizio della nuova impresa cinematografica aveva pensato al ruolo del burattino. La fata turchina adulta è l’attrice francese Marine Vath, il grillo parlante Davide Marotta, l’attore celebre testimonial Kodak nello spot in cui impersonava l’alieno Ciribiribì, la lumaca è impersonata da Maria Pia Timo e ancora Massimiliano e Gianfranco Gallo, Davide Marotta, Teco Celio. La forza del film è data dai personaggi ricreati da Garrone e dai loro interpreti.
“E’ la seconda volta che interpreto un padre dopo ‘La vita è bella’ (e si vede anche qui l’impronta), ma questo è il padre per eccellenza dopo Giuseppe, è evangelico anche lui, il padre più famoso del mondo”. Rispetto al padre de ‘La vita è bella’ ha detto: “Lì la grande bugia la dice lui, qui tocca a Pinocchio, io per la mia interpretazione ho pensato a cosa potesse sentire un padre e alla sua dignitosissima povertà che si trasforma in ricchezza”.
‘Pinocchio’, girato tra la Toscana e la Puglia, è una coproduzione italo-francese, prodotto da Archimede con Rai Cinema e Le Pacte con Recorded Picture company in associazione con Leone Film group.
Garrone firma la sceneggiatura con Massimo Ceccherini: “E’ una collaborazione che è nata in corso d’opera, con la grande sintonia tra me e Ceccherini attore della volpe – ha spiegato il regista durante la conferenza stampa di presentazione del film a Roma – chiarendo che la sua sceneggiatura di partenza era molto fedele al romanzo di Collodi. Con Ceccherini abbiamo pensato che pur rendendola divertente saremmo comunque rimasti fedeli al libro”.
Garrone ha creato un immaginario tutto nuovo attorno a Pinocchio, rifacendosi più ai disegni originali di Enrico Mazzanti che alle produzioni precedenti. “Ho iniziato a disegnare Pinocchio a 6 anni, mi accompagna da allora e come regista per me era difficile resistere alla tentazione di farlo. – ha detto Garrone – Volevo che fosse popolare come il capolavoro di Collodi ma che potesse sorprendere e incantare di nuovo il pubblico”. Il regista ama questa storia per diversi motivi: “Per me è una grande storia d’amore di un padre per un figlio, che capisce l’importanza della redenzione. E poi lui è un bambino che insegue i piaceri, le tentazioni, è universale. In realtà è una storia ricca di personaggi e immagini così italiani e al tempo stesso così universali”.
Garrone ha realizzato una serie di personaggi un po’ umani e un po’ animaleschi: “Pinocchio è un libro di animali, sono allegorie della società in cui viviamo – ha chiarito il regista – la difficoltà è stata nello scegliere il loro grado di antropomorfismo, decidere fino a che punto avvicinarli al lato umano”. Un lavoro che ha realizzato con il “prosthetic make up designer” Mark Coulier e con l’ideatore tecnico dei personaggi, il designer Pietro Scola, nipote del grande regista Ettore Scola. Grande importanza, insieme alla scelta del cast attoriale, ha detto Garrone, l’hanno avuta anche le musiche di Dario Marianelli e i costumi di Massimo Cantini Perrini: “Un film è il risultato di un lavoro di squadra, come regista spesso ho il merito di saper scegliere”.
Il Pinocchio di Garrone è una favola fantasy che emula quelle di Tim Burton: è drammatica e cupa allo stesso tempo, ma perfetta per i bambini, anche al tempo dei social.