Enrico Brignano in “Un’ora sola vi vorrei”

“Ruit hora, dicevano i latini. “Il tempo fugge”, facciamo eco noi oggi. Che poi, che c’avrà da fare il tempo, con tutta questa fretta? E come mai, se il tempo va così veloce, quando stiamo al semaforo non passa mai?”.

brignanoInarrestabile successo per “Un’ora sola vi vorrei”, lo spettacolo teatrale di Enrico Brignano: il nuovo one-man show, prodotto e distribuito da Vivo Concerti, continua ad aggiungere repliche e sbarcherà al teatro Brancaccio di Roma, mercoledì 12 febbraio alle ore 20, dopo la partenza a dicembre da Pescara (Palasport Giovanni Paolo II), per poi arrivare a Cesena (Carispost), Ancona (Palaprometeo), Genova (Teatro Carlo Felice), Bolzano (PalaResia), Pesaro (Vitrifrigo), Montecatini (Teatro Verdi), Bassano del Grappa (Palabassano2), Bologna (Europa Auditorium), Firenze (Teatro Verdi), Bari (Teatro Team), Torino (Teatro Alfieri), Verona (Arena di Verona), Sanremo (Teatro Ariston) e concludere a Milano (Teatro degli Arcimboldi).

Dopo i sold out di “Innamorato Perso”, che ha fatto ridere ed emozionare il pubblico italiano dei palazzetti, l’artista torna in scena con questo nuovo e imperdibile show che sfida e rincorre il tempo.

“L’attesa del piacere è essa stessa piacere, sosteneva Oscar Wilde. In effetti, Oscar ha ragione. Perché quando sei sotto al sole alla fermata dell’autobus, ti fanno male i piedi, non ci sono panchine, è ora di pranzo e non hai neanche un pacchetto di crackers… e tornare a casa sarebbe essa stessa un piacere… lì l’attesa del piacere… per piacere… si capisce che è un piacere, no? Mi sa che le teorie di Oscar Wilde vanno un po’ riviste…”.

A spasso nel suo passato, tra ricordi e nuove proposte che rappresentano un ponte gettato sul futuro, Enrico passeggia sulla linea tratteggiata del nostro presente, saltella tra i minuti, prova a racchiudere il fiume di parole che ha in serbo per il suo pubblico e a concentrarle il più possibile, in un’ora e mezza di spettacolo. Sì, un’ora e mezza. Ma il titolo dice “un’ora sola”.

E la mezz’ora accademica non ce la mettiamo? E poi c’è il condizionale “vi vorrei”, che indica un desiderio non una realtà. O magari Brignano riuscirà magicamente, insieme al suo pubblico, a fermare anche il tempo?

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