Il giovane Montalbano è innamorato.

Salvo Montalbano lascia Vigata, si allontana da Livia e vive una storia d’amore con un’altra donna. Colpi di scena e approfondimenti regaleranno emozioni inaspettate anche ai fan più accaniti.

Michele Riondino torna a vestire panni del commissario più amato da pubblico e critica nella seconda stagione de “Il Giovane Montalbano”, una nuova serie di sei film per la tv tratta dai racconti del celebre autore di bestseller Andrea Camilleri, che firma anche soggetto e sceneggiature insieme a Francesco Bruni. Una coproduzione Rai Fiction – Palomar, prodotta da Carlo Degli Esposti e Nora Barbieri con Max Gusberti, per la regia di Gianluca Maria Tavarelli. Con Alessio Vassallo (Mimì Augello), Andrea Tidona (Carmine Fazio), Beniamino Marcone (Giuseppe Fazio), Fabrizio Pizzuto (Catarella) e con Sarah Felberbaum nel ruolo di Livia Burlando.

Si ritorna a Vigata, dove ritroveremo l’inquieto commissario Montalbano alle prese con nuovi intricati casi da risolvere. Il tempo trascorso al commissariato è stato fruttifero ed è servito a Salvo per cementare i rapporti professionali, ma anche personali, con i suoi colleghi che ormai sono diventati dei veri e propri compagni di viaggio. Anche il suo rapporto con l’affascinante fidanzata Livia è cresciuto e, nonostante l’indole refrattaria, il commissario sente che il loro amore è pronto per compiere il fatidico passo che conduce all’altare. Ma il destino ci mette, come sempre, lo zampino…

Il primo appuntamento è nella prima serata di Rai1 lunedì 14 settembre con “L’uomo che andava appresso ai funerali”. Il 21 settembre sarà la volta de “La stanza numero due”, mentre il 28 settembre andrà in onda “Morte in mare aperto”. Lunedì 5 ottobre vedremo “La transazione” e il 12 “Il ladro onesto”. Chiude la serie il film “Un’albicocca” in programma lunedì 19 ottobre.

Per Gianluca Maria Tavarelli “La prima cosa che mi viene in mente parlando della seconda stagione del Giovane Montalbano è che è una serie più matura della precedente. Non solo perché per il personaggio principale, Montalbano appunto, è passato del tempo e lo ritroviamo più adulto, ma perché tutti noi che l’abbiamo realizzata, abbiamo affrontato il lavoro in modo più libero, cercando di renderla ancora più moderna e attuale. In questo senso la seconda stagione è ancora più “giovane” della prima. Rispetto alla precedente abbiamo avuto qualche difficoltà in meno: intanto non avevamo bisogno di presentare ad ogni puntata i personaggi: Fazio, Catarella, Augello, Livia, Carmine Fazio… gli spettatori ormai li conoscono e noi abbiamo potuto concentrarci sui vari casi di puntata e approfondire le vicende personali. Inoltre, la consapevolezza che gli spettatori hanno ormai accettato il nostro Montalbano giovane ci ha dato una sicurezza in più”.

In questa edizione infatti vedremo un Montalbano più adulto, alle prese con problemi personali più complessi. Ritroviamo il rapporto con Livia, che abbiamo lasciato nella scorsa edizione come un rapporto appena nato, alle prese con le prime grosse crisi e le difficoltà che i rapporti a distanza si portano dietro nel momento in cui crescono e cambiano. Il rapporto si evolve in qualcosa di diverso e il mestiere di Salvo non lo aiuta di certo. Livia chiede maggiori attenzioni e garanzie. Insieme cominciano a pensare al futuro. Si fanno sogni. Si fanno promesse. Promesse che non sempre si possono mantenere.

Anche il rapporto con Mimì cambia. La loro amicizia, fatta di affetto e forti contrasti, qui cresce e si approfondisce, e Mimì Augello potrà dare fondo a tutta la sua simpatia e ironia. Anche per il giovane Fazio, che nel frattempo è cresciuto professionalmente ed è diventato il vero braccio destro di Montalbano, è venuto il tempo di confrontarsi con l’amore e con i dispiaceri che spesso si porta dietro. Per il resto la serie amplifica ancora di più la grande ricchezza della precedente. Circa centoquaranta ambienti diversi e altrettanti attori coinvolti nei vari ruoli, secondari e non, che sono poi la vera anima di Montalbano e dei romanzi di Camilleri.

“Viene raccontata – spiega il protagonista, Michele Riondino – l’Italia attraverso Vigata. Il successo di Montalbano all’estero è dovuto agli stereotipi. Anche le indagini e i crimini sono l’espressione di una cultura italiana. Come prodotto, Il giovane Montalbano ha un difetto di fabbrica, essendo un prequel il pubblico conosce già tutto del commissario adulto ma questa è anche un’opportunità, il suo segreto è infatti nel depistare il colpo di scena che verrà. Le puntate potrebbero raccontare nulla di nuovo e invece ci fanno scoprire quello che lui sarebbe potuto diventare se avesse fatto quella scelta di vita. Il nostro compito è arricchire il background dei personaggi”.

Il direttore di Rai fiction Eleonora Andreatta fa notare: “Il primo giovane Montalbano è stata una scommessa vinta con l’ascolto più alto della stagione. E’ l’unico caso di una serie che vive in due tempi diversi. Ciò è dovuto al personaggio uscito dalla penna di Camilleri. Il Montalbano giovane ha una trama emotiva ed etica che si va costruendo nel corso delle 6 puntate. Michele Riondino riesce a tenere i diversi registri di questa serie. La precedente è stata venduta in 52 paesi. La produzione ha fatto un lavoro straordinario”.

“Io – afferma il produttore Carlo Degli Esposti – vado molto orgoglioso del fatto che si sia costruita una squadra di attori giovani, i migliori in circolazione in Italia. Non cerchiamo le star ma gli attori giusti. Il prodotto è finito, fino agli ascolti, statemi vicino!”. Lo sceneggiature Francesco Bruni ricorda: “Abbiamo avuto la fortuna di avere materiale nuovo scritto appositamente da Camilleri per la serie. Abbiamo altri 7 anni per riallacciarci al Montalbano attuale. Ci stiamo lavorando”.

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