Il mio nome è Frankenstein, Victor Frankenstein.

Dopo una tiepida accoglienza in patria, arriva anche nei cinema italiani il 7 aprile, grazie a 20th Century Fox, ‘Victor – La storia segreta del dottor Frankenstein’, con Daniel Radcliffe e James McIvory.

_D3S5514.NEFIl 2016 sembra essere l’anno di Frankenstein… almeno per le uscite cinematografiche italiane! Dopo la versione in chiave moderna e tutta dal punto di vista del mostro nel Frankenstein firmato da Bernard Rose, approda sul grande schermo anche la versione steampunk di Paul McGuigan, che mette da parte le atmosfere horror e il gore estremo per lasciare spazio a un approccio molto originale all’immortale romanzo di Mary Shelley.

In Victor – La storia segreta del dottor Frankenstein la narrazione prende un punto di vista inedito e come accadde nel quasi dimenticato Mary Reilly, dove la storia di Dottor Jekyll e Mr. Hyde era vista dalla prospettiva della governante dello schizofrenico scienziato inventato da Robert Louis Stevenson, in questo caso a raccontare la vicenda è Igor, l’assistente gobbo di Victor Frankenstein.

_D3S4957.NEFLa sceneggiatura del talentoso Max Landis – figlio di John e già penna dietro il POV superoistico Chronicle – parte da molto lontano in confronto al romanzo della Shelley e più precisamente dal giovane gobbo che lavora come pagliaccio in un circo di Londra. Appassionato da sempre di medicina, il povero storpio è segretamente innamorato della bella acrobata Lorelei e un giorno trova l’occasione di salvarle la vita, aiutato dal Dott. Frankenstein, recatosi al circo per recuperare delle parti anatomiche di animali appena deceduti. L’incontro tra il gobbo e Frankenstein scatena un putiferio e il ragazzo e costretto a fuggire, aiutato dallo stesso dottore che decide di ospitarlo in casa sua in cambio di aiuto come apprendista. Nel frattempo la polizia mette una taglia sui due che hanno gettato nel panico la platea del circo. Il gobbo, che nel frattempo è stato battezzato Igor dal suo salvatore, ben presto scopre che il dottore è alle prese con esperimenti atti creare la vita dalla morte.

Victor – La storia segreta del dottor Frankenstein si pone quasi come un prequel alla storia che tutti conosciamo, cercando non solo di creare un antefatto e un background ai personaggi, ma inventando tutta una storia dietro la figura di quell’assistente storpio reso famoso dalle numerose riduzioni cinematografiche del romanzo. Igor è qui una figura malinconica, condannata dal suo aspetto ma dalla mente brillante. A tal proposito, Landis ha avuto l’idea di non condannare “del tutto” il personaggio a causa del suo aspetto fisico ed è stato trovato un espediente che gli doni una normalizzazione, concedendogli perfino una storia d’amore. Di contro c’è Victor Frankenstein, un uomo tanto geniale quanto arrogante e pieno di sé che, nel prologo del film, viene definito dalla voce narrante il “vero mostro della vicenda”.

_D3S1397.NEFA dare corpo ai due ci sono due attori inglesi dal grande talento, ovvero l’ex Harry Potter Daniel Radcliffe e l’attuale Charles Xavier James McIvory. Sul secondo non c’è nulla da dire, è un Dott. Frankenstein perfetto e dalla caratterizzazione esuberante che lo avvicina non poco allo Sherlock Holmes di Robert Downey Jr.; Radcliffe, invece, seppur sia un attore di talento e capace di donare molta intensità al suo personaggio, è penalizzato da un aspetto fisico che non lo rende molto credibile nei più disparati ruoli, suscitando più ilarità che compassione.

Il tono generale dell’opera, pur richiamando il romanzo gotico in ogni sua componente, è spudoratamente moderno, con frequenti incursioni nell’azione e spruzzate di ironia ben piazzate che fanno ben riconoscere il tocco del regista di Slevin – Patto criminale. Ovviamente, trattandosi di un classico dell’horror, non mancano scene fortemente macabre e atte a far saltare dalla poltrona lo spettatore, anche se non si punta mai sul particolare splatter, ma ha il merito di portare sullo schermo il miglior mostro dai tempi di Boris Karloff.

A conti fatti, con Victor – La storia segreta del dottor Frankenstein abbiamo una variante utile di una storia già raccontata in tutte le salse, una riscrittura autoriale e allo stesso tempo molto divertente di un mito immortale che così ben si presta ad essere conosciuto e amato anche dalle nuove generazioni.

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