“Non ricordare è come non aver vissuto”.

Controra-LocandinaLa controra è quell’intervallo di tempo che caratterizza le prime ore del pomeriggio estivo, in cui generalmente si resta in casa a riposare. Ma ‘Controra, House of Shadows’ è anche il titolo di un interessante film di genere italiano, realizzato dall’esordiente Rossella De Venuto. Proprio in una casa delle ombre, infatti, si snoda la trama del film che attinge da una serie di riferimenti delle tradizioni e del folklore popolare appartenenti al Sud Italia, ma anche – come ammette la stessa regista – dai film di genere degli anni ’70 come ‘La casa dalle finistre che ridono‘ di Pupi Avati che ha alcuni punti in comune con questo film: una casa abbandonata, l’iconografia religiosa, gli inquiertanti abitanti del villaggio e i costumi dell’epoca. Un libro ispiratore è anche ‘I misteri di Allege’ di Sergio Saviane del 1953, che racconta la storia vera di una famiglia che per difendere il suo buon nome commette una serie di omicidi efferati.

controra0“Ho aggiunto il sottotitolo ‘House of Shadows’ perché ‘Controra’ è un termine intraducibile in inglese –  sostiene la regista -. L’idea originale era un delitto in famiglia, che ho pensato di estremizzare mettendo un familiare che appartenesse al mondo ecclesiale. La storia poi è cresciuta fino a prendere la forma del soprannaturale. Anche le notizie di cronaca, come il caso di Elisa Claps, hanno avuto il loro ruolo. In questo percorso Francesco Piccolo (cosceneggiatore) mi ha aiutata a partorire l’idea del soggetto e mi ha incoraggiata a passare dietro la macchina da presa. Non è stato facile. Purtroppo in Italia c’è una grande resistenza nel fare film di genere, cosa che trovo del tutto ridicola visti i maestri che abbiamo (Dario Argento, Lucio Fulci, Mario Bava)”.

Maurizio Antonini, il produttore italiano ricorda le difficoltà finanziarie nel reperire i fondi che servivano per realizzare il film. “I contributi maggiori sono stati forniti dell’Irish Film Board, dalla BLS e dell’Apulia Film Commission”.

ControraNell’antichità il Mezzogiorno era l’ora in cui accadevano eventi prodigiosi e creature fantastiche si palesavano agli umani. Secondo la tradizione, con l’approssimarsi del sole allo zenith si manifesta quell’unico momento della giornata caratterizzato da una totale assenza di ombre – la così detta “Controra”. Con l’approssimarsi del sole allo zenith gli oggetti cessano di proiettare la propria ombra, come anche gli uomini.

Nelle calde ore del pomeriggio, nella “Controra”, nei paesi del Sud si raccomanda alla gente di non uscire di casa, di restare al riparo dai raggi del sole così violenti. C’è il pericolo che quel calore e quella luce accecante dissolvano l’integrità dell’intelletto per aprire la porta verso l’aldilà, verso le ombre senza corpi che camminano lungo i muri delle case, fino alla tentazione estrema del ricongiungimento con la morte.

Foto di scena di un horror italo irlandese girato in Puglia che esce il 5 giugn: CONTRORA. Da Francesca Pierleoni (red. cultura)Il Mezzogiorno, infatti, era anche l’ora dei morti, l’ora in cui i vivi potevano entrare in contatto con i defunti e soprattutto in cui le anime tormentate potevano ottenere liberazione. Spesso queste anime appartenevano a una tipologia di personaggi quali il monaco sfratato, il suicida, la donna uccisa dal marito (talvolta la loro presenza era accompagnata da cani). Ancora una volta erano anime non pacificate che cercavano fra i vivi il modo di porre fine al proprio errare.

“Credo che non sempre siamo noi a voler raccontare le storie – sostiene la regista -. Ci sono storie che premono su di noi per uscire allo scoperto. Tutto è cominciato in quelle ore assolate e calde dei pomeriggi estivi in Puglia, quando da bambini ci era proibito uscire di casa e i grandi ci terrorizzavano ed incantavano con i racconti delle ombre, i morti che si aggiravano sui muri delle abitazioni a spaventare i vivi. Era il tempo della “Controra”, quella parte del giorno in cui la luce del sole allo zenith abbaglia, la mente si indebolisce, le difese si abbassano e fanno la loro comparsa i demoni meridiani”.

controra2“Ho provato a immaginare – continua Rossella De Venuto – quale effetto debba avere tutto questo su uno straniero, specialmente se del Nord. Come deve essere l’impatto con un mondo così potente, misterioso ed estraniante. E’ stato inevitabile che il racconto prendesse la forma del film di genere. Da bambini avevamo paura. Crescendo abbiamo imparato a controllare e poi dimenticare quella paura. E così siamo diventati grandi. Ma la paura è solo messa da parte, rimossa. Mai estirpata. Sopravvive in noi, nelle zone oscure dell’anima ed è pronta a rimettere in discussione l’ordine costituito della nostra vita”.

Nel film, Megan (Fiona Glasgott), un’artista di successo irlandese, vive con suo marito Leo De Mundo (Pietro Ragusa), un Italiano emigrato da anni a Dublino. Alla notizia della possibile beatificazione dello zio di Leo, un potente monsignore della chiesa cattolica, la coppia vola in Puglia per sistemare le pratiche dell’eredità ricevuta. L’intenzione di Leo è quella di vendere l’antico palazzo ereditato da suo fratello Nicola (Federico Csstelluccio), prete anche lui ed ora parroco del paese. Al loro arrivo in Puglia Leo riprende contatto con i vecchi amici e riscopre un mondo che aveva quasi dimenticato, Megan, invece, è affascinata dalla bellezza dei luoghi e dall’antico palazzo di famiglia. Decidono quindi di restare per l’estate. Ma sola in casa, proprio durante le ore più calde della giornata, la controra, Megan è disturbata da presenze misteriose. Cercando di dare un senso a ciò che sta accadendo, nella casa inizia a trovare indizi di un mistero irrisolto legato alla famiglia di Leo. Queste sue scoperte condurranno lei e padre Von Galen (Ray Lovelock), inviato dalla chiesa dalla diocesi di Bolzano per indagare su Monsignor Domenico, alla scoperta di un orribile segreto.

controra-bianca-nappiFantasmi, luci, ombre, suspense e segreti familiari, rendono il film di Rossella De Venuto, una coproduzione italo-irlandese, degno di particolare attenzione nel panorama cinematografico italiano, dove non si trova facilmente un altro esempio di ‘supernatural thriller’ negli ultimi anni, soprattutto diretto da una donna.

Il film è ambientato tra Irlanda e Puglia, tra Giovinazzo, Molfetta e Altamura. “Tutti pensano all’assolata Puglia – afferma la regista – come un posto vacanziero, ma il Sud può essere altrettanto ostico quanto l’algida Irlanda e presenta degli aspetti anche dark che magari sono meno conosciuti agli stranieri. Uno dei primi romanzi gotici per esempio era ambientato nel Sud Italia, ‘Il castello di Otranto’ di Horace Walpole“.

Nel cast anche Bianca Nappi, una pugliese che incarna perfettamente l’archetipo della donna del Sud. “Lavorare in un film di genere ti dà la possibilità di divertirti di più perché esci dal minimalismo che di solito richiedono i ruoli dei film italiani e puoi esplorare cose folli che è difficile trovare in altri contesti”.

La qualità del film è dovuta anche alla buona cooperazione che si è istaurata tra il cast tecnico italiano e quello irlandese. “Ci siamo trovati benissimo a lavorare con la troupe irlandese – conclude Rossella De Venuto -, in particolare con il direttore della fotografia Ciaran Tanham e il fonico di presa diretta Conor O’Toole“.

Il film, proiettato in anteprima al Bif&st di Bari e al Roma Film festival dello scorso anno, esce il 5 giugno “a partire da” trenta copie.

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