Nicole di Monaco.

L’icona ‘Grace Kelly’ interpretata dalla divina Nicole Kidman: un’apertura obbligata per il 67° Festival di Cannes.grace-di-monaco1

La star bionda che diventa principessa e la parabola di vita della donna che rinuncia a se stessa per stare accanto al marito e ai figli. Cosa di meglio ci si potrebbe aspettare per un evento mediatico mondiale che si occupa di cinema e si svolge sulla Costa Azzurra? Eppure non sono mancati i malumori dal vicino Principato prima della proiezione e, a fine proiezione, pure qualche fischio.

Per Grace di Monaco la vita non è facile nemmeno in un film, quindi, ma questo era prevedibile: Olivier Dahan precisa che il suo non è un biopic, ma dal casato della Costa Azzurra giungono comunicati stampa piuttosto risentiti, in cui si precisa che quella narrata nel film non è la verità storica. Non che la cosa sia rilevante, dal momento che tutto sommato siamo in un racconto di principi e principesse e la verità calza al piede dei fatti raccontati come la scarpetta di cristallo a quello di Cenerentola: è solo una questione di incantesimo e fantasia.grace

E dopotutto – come diceva qualcuno – “parlatene male, purché se ne parli”.

In più Olivier Dahan gioca la carta dell’intreccio tra cinema e affari di stato internazionale, il che eleva ulteriormente il gioco di poteri e di potenti sulla scena di un film che procede per iconografie sacre della fama mondiale. Basti dire che il tutto si apre sulla sagoma inconfondibile di Alfred Hitchcock che viene introdotto nel Palazzo monegasco per incontrare la sua Grace: vuole parlare con la Principessa per proporle di tornare a essere la star di Hollywood e interpretare il suo “Marnie”.

E’ l’inizio di un faccia a faccia tra l’attrice che rinuncia alla sua grandezza e la principessa che cerca una sua identità, in mezzo la donna che cerca la sua via, un po’ moglie, un po’ madre: il volano scelto da Olivier Dahan per raccontare questa storia affascinante è proprio questo.

E avere sul set la bellezza assoluta di Nicole Kidman aiuta non poco a rivestire d’oro ogni scena: ormai abbiamo imparato a conoscere l’impronta che questa diva moderna lascia su ogni film che interpreta, fatta di sospensione un po’ trasognata, fragilità che cerca una via d’uscita, determinazione che vuole certezze.grace-di-monaco

Ecco dunque che la “Grace di Monaco” di Dahan è una donna innamorata del marito che cerca il suo posto nella Storia, mentre il Principato la guarda con sospetto e Ranieri deve fare i conti con una crisi di rapporti con la Francia di De Gaulle. La sua ambizione di tornare a esser star finisce così al centro di un intrigo internazionale che punta a screditare il Principe, il suo matrimonio entra in burrasca, ombrose figure si muovono a corte, tra Onassis che coltiva i suoi interessi e vari consiglieri che tramano, con tanto di tradimento familiare.

Applausi per Tim Roth nel ruolo del principe Ranieri, Paz Vega in quello di Maria Callas e Frank Langella in quello del consigliere spirituale Francis Tucker. La pellicola, dopo una serie di rinvii di uscita, è distribuita in Italia dalla Lucky Red a partire da questo weekend.

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