Cos’è la meraviglia?


Alice Rohrwacher“La meraviglia è qualcosa che ci toglie la parola, ci rende impossibile l’espressione, la cerniera tra il mondo terreno e quello ultraterreno. Ma esattamente come la parola ‘tradizione’, anche la meraviglia negli ultimi tempi è divenuta una parola di facile scambio, associata spesso a promesse di grandi emozioni, meravigliose appunto”. ‘Le meraviglie’ di Alice Rohrwacher racconta una storia d’amore piccola e feroce tra un padre e una figlia, con tormenti, gelosie e ritrosie, regali smisurati e dolorosi tradimenti. Racconta il legame tra una famiglia e un territorio in profonda mutazione. E racconta anche di un grande fallimento, da cui però tutti usciranno più forti.

L’estate di quattro sorelle capeggiate da Gelsomina, la primogenita, l’erede del piccolo e strano regno che suo padre ha costruito per proteggere la sua famiglia dal mondo “che sta per finire”. È un’estate straordinaria, in cui le regole che tengono insieme la famiglia si allentano: da una parte l’arrivo nella loro casa di Martin, un ragazzo tedesco in rieducazione, dall’altro l’incursione nel territorio di un concorso televisivo a premi, “Il paese delle Meraviglie“, condotto dalla fata bianca Milly Catena (Monica Bellucci).

LeMeraviglie_ Nuovo_PosterNel cast anche Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Sabine Timoteo e Agnese Graziani.

In questo film ci sono piccole meraviglie, fatte di luci, ombre, animali e segreti di bambine, e poi ci sono le grandi meraviglie, quelle legate all’apparizione di Milly Catena, la presentatrice di un concorso a premi che promette di fare rivivere come c’era una volta.

“Abbiamo provato a raccontare – afferma la regista – una televisione al tempo stesso reale e fiabesca, innocente, una televisione pre-analitica. Abbiamo deciso di ignorare tutta la storia degli ultimi vent’anni, tutto quello che abbiamo visto, letto, e cercato di raccontare la trasmissione televisiva come se fosse un’astronave senza passato che arriva nelle campagne dell’Etruria. Perché violento è il mezzo televisivo quasi più della sua storia”.

C’è una presentatrice donna, una dea bianca, e una troupe di uomini vestiti di nero. Li incontriamo nel bosco, e Gelsomina ne è incantata. Appena si entra nella scatola televisiva, la lente trasforma le persone, le abbrutisce e le esalta: vero è ciò che è efficace, ciò che può essere sintetizzato in uno slogan di poche battute. Il contadino Portarena che partecipa al concorso televisivo dice poche frasi, che abbiamo già sentito milioni di volte, ma funziona. E’ un animale da palcoscenico. Wolfgang invece vorrebbe dire troppo, e si confonde. Non c’è contenitore per lui, lui non funziona. Ma forse non funzionare vuol dire anche essere liberi, non poter essere chiusi in quella scatola dove le prime vittime sono quelli che l’hanno inventata.

_MG_4486Le meraviglie camminano su questo filo, tra un paesaggio che cambia, un concorso televisivo e una famiglia senza luogo. E’ un film che racconta probabilmente un grande fallimento. Le persone non cambiano, non migliorano, se non hanno posto all’inizio non lo troveranno alla fine. Non ci sono buoni e cattivi. Ci sono solo persone più esposte e persone che scavano tane. Spesso quelli che si espongono, falliscono.

La famiglia delle Meraviglie è formata da Wolfgang, il padre che viene da un paese del nord, forse dal Belgio o dalla Germania, e Angelica, la madre italiana. Hanno quattro bambine: Gelsomina, la primogenita, Marinella, Caterina e Luna. Hanno un orto, un’ospite fissa, Cocò, pecore e api. Cosa ci fanno lì?

_MG_7385“La risposta è quasi imbarazzante ma è vera – racconta Alice Rohrwacher -: vogliono proteggere le bambine. Da qualcosa che sanno, che hanno visto, perché tutto è sfacelo e distruzione e corruzione, e solo la campagna ti può salvare. Solo restando uniti. Le loro intenzioni sono sincere, anche se a volte si esprimono in maniera rabbiosa. Ma come spiegarlo a Gelsomina, la primogenita, la principessa ereditaria, l’amore del babbo? Lei vorrebbe una vita più semplice, più abbinata e serena, una famiglia con meno ideali e più saggezza come quella delle sue amiche. Wolfgang sente che la figlia in cui ripone tutto, quella figlia che è più brava di lui a lavorare con le api, che è solida e responsabile, le sta sfuggendo. Ma se le bambine se ne vogliono andare – a Milano? In Florida? – allora che senso ha tutta questa fatica?”.

Il film in concorso nella selezione ufficiale del 67esimo Festival di Cannes è prodotto da Tempesta di Carlo Cresto – Dina e Rai cinema e sarà distribuito al cinema da BIM dal 22 maggio 2014.

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