Dopo tre anni dall’ultimo album e, soprattutto, dopo il clamoroso successo del tour, Alessandro Mannarino torna sulle scene martedì 13 maggio con “Al monte” (Leave srl/Universal Music), l’atteso terzo disco di inediti.
Dopo il racconto di una ribellione sgangherata, quella dell’osteria e del vino (con l’album d’esordio “Bar della Rabbia”) e dopo il ritratto della metropoli e della strada dove i personaggi che ce la fanno sono pochi e il ruolo della donna è centrale (con l’album “Supersantos”), con “Al Monte” Mannarino affronta un nuovo viaggio dove l’uomo è ancora una volta al centro “Al Monte ci vanno i Santi e i Briganti, i rivoluzionari e gli asceti. E’ un luogo sicuro, perchè libero da recinti e da bandiere, da costruzioni e campi ordinati, e di notte ci si può nascondere da ciò che non è umano”.
Questa la tracklist: “Malamor”; “Deija”; “Gli Animali” ; “L’Impero”; “Scendi giu'” ; “Gente”; “Signorina”; “Al Monte”; “Le Stelle”.
“Prima di mettermi al lavoro – racconta Mannarino – mi sono chiesto a cosa sarebbero potuti servire un album e la mia arte di fare musica in questo periodo. Ho deciso per un disco in cui spiegare concetti nel modo più chiaro possibile”. Da ‘Malamor’ a ‘Le stelle’, passando per ‘Gli animali’, ‘L’impero’ e ‘Scendi giù’, per un totale di nove brani in scaletta, con il nuovo album Mannarino ha però deciso di cambiare rotta sull’analisi dei suoi personaggi, mantenendo tuttavia intatte le atmosfere musicali del suo dna. “Ho immaginato un viaggio – dice il cantautore romano, classe 1979 – con partenza dalla città e termine su un monte ipotetico che rappresenta un punto d’arrivo dopo tanto camminare”. I personaggi messi in fila e descritti nelle nuove canzoni, dal militare al carcerato, passando per l’imperatore, il cardinale e gli altri, per Mannarino sono stati anche le tappe di un pellegrinaggio ideale e laico. “Facendo alcuni esempi nelle canzoni – commenta – ho spiegato argomenti che avevo in testa e dei quali volevo in qualche modo liberarmi, come nel caso di un viaggio di formazione nel quale il protagonista parte da una situazione di poca chiarezza e oscurita’, per arrivare cambiato alla fine del percorso”.
Se per certi versi Mannarino viene ancora considerato un volto della canzone d’autore emergente, in realtà i numeri collezionati nel giro di pochi anni parlano di un’attenzione del pubblico che è cresciuta fino a fargli conquistare dal vivo una lunga serie di sold out.
Oltre 40.000 copie vendute con i due album precedenti, “Bar della rabbia” (2008) e “Supersantos” (2011). Premio Gaber e Premio Siae come miglior artista emergente. Due partecipazioni al Concertone del Primo Maggio. Un tour negli Stati Uniti e in Canada (insieme a Subsonica e Negrita). Autore dell’arrangiamento della sigla di Ballarò e della colonna sonora del film di Rolando Ravello “Tutti contro Tutti”, vincitrice al Magna Grecia Film Festival.
“Quello che sta succedendo – dice Mannarino – con l’interesse crescente attorno alla mia musica, e’ qualcosa che non mi aspettavo, ma in cui credevo. Forse dipende dal fatto che in quello che faccio cerco di metterci sempre della ciccia, della sostanza”.
I primi impegni del cantautore legati al nuovo album saranno quelli di un tour nei negozi per presentare le sue canzoni e raccontarsi al pubblico, con inizio il 12 maggio dalla Feltrinelli di Milano. Dal mese di luglio sarà invece tempo per un primo giro di concerti che partiranno il 3 dal Castello Scaligero di Villafranca con la data zero, per proseguire poi fino al 26 agosto, con finale sul palco del Teatro Romano di Taormina.
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