Venezia criminale.

Una coincidenza oppure no, ma alla 71esima edizione della Mostra del cinema di Venezia (27 agosto-6 settembre) c’è l’Italia criminale e mafiosa in tutte le sue declinazioni.

trattativaDopo le fiction con Gomorra e Romanzo Criminale, anche il cinema italiano ritrova la strada ‘della macrocriminalità’ e così al festival verranno presentati non solo l’ingombrante politica in odor di mafia di BELLUSCONE UNA STORIA SICILIANA di Franco Maresco, ma anche il presunto rapporto tra Stato e mafia de LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti. C’e’ poi la ‘ndrangheta di ANIME NERE di Francesco Munzi e, infine, la criminalità senza pedigree, quella del recupero crediti di SENZA NESSUNA PIETA’ di Michele Alhaique.

ANIME NERE di Francesco Munzi è una sorta di western ambientato ai giorni nostri con al centro una famiglia criminale calabrese. Ovvero tre fratelli, figli di pastori vicini alla ‘ndrangheta. “Ho girato nel paese che la letteratura giudiziaria e giornalistica stigmatizza come uno dei luoghi più mafiosi d’Italia – dice Munzi -, uno dei centri nevralgici della ‘ndrangheta calabrese: Africo. Quando raccontavo che avrei voluto girare lì, tutti mi dissuadevano dal farlo: troppo difficile la materia, troppo inaccessibile, troppo pericoloso.

ANIME_NERE1Era un film impossibile. Ho chiesto allo scrittore di Anime Nere, da cui il film è liberamente tratto, Gioacchino Criaco, di aiutarmi”.

Nella sezione Orizzonti SENZA NESSUNA PIETA’ di Michele Alhaique. Si tratta di una storia di povertà e strozzinaggio. Mimmo (Pierfrancesco Favino, che è anche produttore del film) non ama molto picchiare le persone, preferisce il suo lavoro di muratore, ma suo zio è uno strozzino e si fa di tutto per arrotondare lo stipendio.

Ma il film con la carica politico-polemica più forte è sicuramente LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti, ovvero la scottante questione della trattativa Stato-mafia, presentata fuori concorso al Lido e ricostruita in rumorosi teatrini dove passano personaggi come Marcello Dell’Utri, Giancarlo Caselli, Massimo Ciancimino. E’ “un film fatto – ha spiegato la Guzzanti in un’intervista – perche tutti possano partecipare e capire davvero di che si tratta. Perche’ la trattativa stato-mafia è un argomento non amatissimo da molti media o raccontato spesso a pezzetti, cosa che non sempre rende chiaro quello che è accaduto”.

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