Nove per dieci.

L’istituto Luce quest’anno ha compiuto 90 anni, era il 1924 infatti, quando cominciò a ‘muovere i primi passi’. Alla 71 edizione della mostra internazionale d’arte cinematografica il Luce porta nell giornate degli autori, 9X10 Novanta, un film dalla durata di 90 minuti realizzato da nove registi emergenti.

Alice RohrwacherLa pellicola è divisa in episodi, ognuno con un proprio tema: Marco Bonfanti, con Tubiolo e la luna, Paola Randi, con Progetto Panico, Claudio Giovannesi con Il mio dovere di sposa, Alina Marazzi con Confini, Pietro Marcello e Sara Fgaier con L’umile Italia, Giovanni Piperno con Miracolo italiano, Costanza Quadriglio con Girotondo, Alice Rohrwacher con Una canzone e Roland Sejko con L’entrata in guerra.

Scelta positiva e azzeccata di 9X10 Novanta è quella delle immagini, proprio perché non sono quelle che siamo abituati a vedere dal Luce, bensì sono scene di vita quotidiana che raffigurano persone intente a lavorare la terra, o in fabbrica, in fuga da un terremoto o dalla guerra.

9_X_10_novantaCapitolo più bello del docu-film è senza ombra di dubbio Progetto Panico di Paola Randi, che ha saputo unire con una sintonia magistrale passato e futuro, concentrandosi sul ruolo che la donna ha avuto e sulla sua concezione, partendo dal Paleolitico sino a finire ai giorni nostri.

Commovente e sicuramente drammatica è la conclusione dell’episodio, dove sullo schermo all’interno di un quadrato color verde appariva il nome di Cristina Omes uccisa all’età di 38 anni, insieme ai figli di 5 anni e 20 mesi dal marito, che poi è andato a guardare la partita della nazionale a casa di amici. Lo schermo si allarga e compaiono altri riquadri come quello, in cui sono elencate tutte le vittime di femminicidio degli ultimi anni, quasi a volere testimoniare che nonostante la lotta della donna per arrivare ad avere una considerazione sociale nel mondo, il diritto al voto e la possibilità di frequentare l’Università, in fin dei conti non è cambiato nulla, perché c’è sempre un marito, o fidanzato geloso e padrone. Una sorta di ulteriore incipit di una donna a favore di un’altra affinché tutta questa crudeltà un giorno finisca.

Camilla Lombardozzi