Paura a Pontecacio.

Fuori concorso alle 71 edizione della mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è stato presentato il cartone animato in 3D Boxtrolls-Le scatole magiche, interamente girato con la tecnica dello stop-motion.

boxtrolls4In questa nuova avventura per bambini ci troviamo in un piccolo paesino chiamato Pontecacio, qui l’intera cittadina è terrorizzata e spaventata dai Boxtrolls (creature che indossano scatole di cartone a mo’ di abito, dove usano rintanarsi per dormire o se fiutano un pericolo), ma i cittadini non sanno che questi animaletti sono buonissimi e escono allo scoperto di notte per raccogliere ogni tipo di ferraglia per poi inventare nuovi oggetti. In questo quadro si sistema Arraffa un criminale cattivo e perverso che per intraprendere la sua scalata sociale e ambire al tanto amato cappello dalla pipa bianca è disposto a eliminare ogni Boxtrolls da Pontecacio; inventando anche storie sul rapimento anni or sono di un bambino.

Dopo Coraline e Paranorman la Laika mette in scena un altro eccezionale progetto, omaggiando con la tecnica dello stop-motion, le atmosfere dark, gotiche e noir il padre di tali invenzioni ossia Tim Burton.

Boxtrolls, è si una pellicola per bambini, ma invia ai telespettatori un messaggio ben preciso; l’eterna lotta tra il bene e il male e quanto sia sottile quel limite di demarcazione tra queste due forze. E’ forse proprio grazie a Uovo, metà bambino e metà Boxtrolls, che emerge il focus dell’intero film, ossia il coraggio di cambiare, di accettare la propria diversità, di essere padroni di se stessi e di avere finalmente la facoltà del libero arbitrio.

boxtrolls0In fondo la pellicola è un vissero felici e contenti, non banale, ma di autentico impatto. Tutti gli abitanti di Pontecacio dopo aver estirpato la criminalità, la crudeltà (Araffa) dall’intero paese sono felici e gioiosi, perché ora sono liberi di indossare la loro identità, e diversità al tempo stesso, poichè al mondo non siamo tutti uguali, e forse, è proprio questa l’arma più potente, prendere consapevolezza delle proprie idee, della propria personalità e persona.

Del cast fanno parte: Ben Kingsley, Elle Fannin, Simon Pegg, Toni Colette, Isaac Hempstead Wright, Nick Frost, Jared Harris, Richard Ayoade e Tony Morgan. Registi della pellicola sono: Anthony Stacchi e Graham Annable.

Grazie alla roundtable a cui la casa di produzione Universal mi ha dato modo di partecipare, ho avuto il piacere di intervistare il Presidente della Laika Travis Knight:

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Perché ha voluto dedicare la sua esistenza all’animazione?
In effetti può sembrare molto insolito che una persona per guadagnarsi da vivere decida di giocare con le bambole, con i pupazzi. Però effettivamente è una cosa per cui provo tanto amore e passione. Certo scopro che ho trascorso tutta una giornata in un buco di posto e dopo 10/12 ore di lavoro quello che io ho ottenuto è soltanto due secondi di materiale girato, quindi può sembrare un controsenso. Però tutto quello che ho fatto, nonostante siano stati soli due secondi, provo passione e felicità nel portarlo a termine e nel realizzarlo. Anche perché alla Laika ci sono persone che vengono da tutte le parti del mondo e grazie a queste personalità così diverse con cui collaboro e al loro bagaglio culturale, mettiamo insieme uno staff davvero unico e singolare. In un certo senso noi siamo tutti animatori e sappiamo fare molto bene solamente questo, il che ci permette di fare ottimi film.

Lei ha questo doppio ruolo sia di animatore che di produttore, come mai?
Questo mi permette di assottigliare tantissimo tutto quello che è il lavoro che si svolge all’interno della Laika dal punto di vista della burocratizzazione l’abbiamo assottigliata al minimo, poiché tutti sono artisti e tutti contribuiscono a lavorare in maniera ottimale. Con questo doppio ruolo io riesco ad avere la capacità di essere sia il presidente dell’azienda che anche un artista che lavora come animatore. Quindi con questa assottiglizzazione della parte burocratica tutti contribuisco al processo creativo. Di solito quando uno ricopre il ruolo di presidente di un’azienda deve essere a conoscenza di tutto quello che è il quadro generale delle cose, mentre nella Laika noi ci soffermiamo soprattutto sui dettagli. E una persona si può chiedere come è possibile che un presidente si vada a preoccupare proprio di tutti questi piccoli dettagli?! Avere questo doppio ruolo mi permette di avere sia la visione di insieme che la visione dei piccoli dettagli e posso fare da trait d’union a questi due mondi che sono entrambi importanti e mi permettono di avere una prospettiva generale su tutto.

E perché ha fatto questa storia dopo Coralline e Paranorman?
Bè devo dire che già quando lavoravamo su Coraline, io mi stavo iniziando a occupare di questo progetto,. Da Coraline a ora sono passati più di dieci anni e subito dopo aver letto il libro di Snow ho visto che c’erano delle idee che consideravo davvero molto importanti e mi piacevano tanto, in quanto erano tutte storie che io avevo letto da bambino, Ronald Dall per esempio, Dickens e ho trovato innumerevoli similitudini con i Monty Piton. Ovviamente n questo libro di Snow siamo partiti da un libro di 500 pagine e l’abbiamo dovuto trasformare in un film di 90 minuti. La cosa che sapevo è che con questo film volevo fare qualcosa di completamente diverso da Paranorman e Coraline, che avevano tutti e due questa idea molto simile sulla magia, quindi c’era lo stesso DNA, con Boxtrolls c’è una totale differenze, come tra la luce e la notte.

Pensa che Tim Burton possa aver influenzato i progetti futuri della Laika?
Noi amiamo le emozioni, amiamo le cose che lui fa, anche se sono molto strane e particolari, prendiamo i suoi progetti da esempio e amiamo gli aspetti di oscurità che introduce all’interno delle sue pellicole. Burton ha sicuramente influenzato tuti noi, ci è stato da guida, però i nostri progetti attuali sono diversi da quelli che realizza Tim Burton, non vogliamo creare progetti come i suoi, anche se li amiamo moltissimo, in quanto non vogliamo realizzare i suoi stessi film.

Camilla Lombardozzi