Le nuvole di Sils Maria

CLOUDS OF SILS MARIA Copyright Carole Bethuel IMG_2205All’apice della sua carriera internazionale, a Maria Enders (Juliette Binoche) viene offerto di recitare in un revival della commedia che l’aveva resa famosa vent’anni prima. A quei tempi interpretava il ruolo di Sigrid, un’affascinante ragazza che spinge al suicidio il suo capo, Helena. Mentre ora le chiedono di interpretare l’altro personaggio, quello di Helena.

CLOUDS OF SILS MARIA Copyright Carole Bethuel IMG_6214Così, Maria parte assieme alla sua assistente (Kristen Stewart) per andare a Sils Maria, un remoto paese delle Alpi, dove si preparerà per il ruolo.

CLOUDS OF SILS MARIA Copyright Carole Bethuel_IMG_4129Una giovane starlet di Hollywood con una spiccata propensione per gli scandali (Chloë Grace Moretz) interpreterà il ruolo di Sigrid; e così Maria si ritrova dall’altra parte dello specchio, faccia a faccia con una donna ambiguamente affascinante: un inquietante riflesso di lei stessa.

Al cinema dal 6 novembre il nuovo film di Oliveir Assayas con Juliette Binoche, Kristen Stewart e Chloe Grace Moretz, distribuito da GoodFilms.

“Questo film – racconta il regista – , che ha a che fare col passato, con le relazioni che abbiamo avuto in passato, e con ciò che ci ha formato, ha una lunga storia alle spalle, che Juliette Binoche ed io condividiamo in maniera implicita. Ci siamo incontrati per la prima volta all’inizio delle nostre carriere. Assieme ad André Téchiné avevo scritto Rendez-vous, una storia piena di fantasmi, dove, all’età di vent’anni, Juliette interpretativa il ruolo della protagonista. Anche quel film indagava sul percorso che una giovane attrice deve compiere per calarsi in un ruolo. Da allora, le nostre strade hanno fatto un cammino parallelo, e si sono incrociate solo in seguito, nel 2008, quando abbiamo girato assieme L’Ora D’Estate”.

“Fu Juliette – prosegue Oliveir Assayas – a intuire per prima che stavamo perdendo un’opportunità, in termini cinematografici, che avrebbe riportato entrambi all’essenziale. Con questa intuizione in mente, ho iniziato a buttare giù qualche idea, poi ho cominciato a creare i personaggi e, in seguito, ho scritto questa storia, che aspettava di essere raccontata da tempo. Scrivere è come seguire un sentiero, e questa storia in particolare si trova alle altezze vertiginose del tempo sospeso tra le origini e il divenire. Non sorprende che abbia inspirato in me immagini di paesaggi montani e di strade scoscese. Dovevano esserci la luce primaverile, la trasparenza dell’aria, e le nebbie del passato, quelle di Cloud Phenomena of Maloja. E’ stato un cammino che mi ha riportato indietro a dove tutto ha avuto inizio, lo stesso vale per Juliette. Maria Enders è un’attrice. Assieme alla sua assistente, Valentine, esplorano la ricchezza e la complessità dei personaggi creati da Wilhelm Melchior – personaggi che devono ancora svelare tutti i loro segreti, anche a distanza di vent’anni”.

“Maria Enders – conclude il regista – non è Juliette Binoche, e non sono io. Lei è ciascuno di noi attraverso la necessità di rivisitare il passato, non per spiegarlo, ma per trovare le chiavi della nostra identità; ci ha reso ciò che siamo e continua a spingerci avanti. Lei guarda nel vuoto e osserva la giovane donna che era all’età di vent’anni. Nel suo cuore è sempre la stessa, ma il mondo è cambiato attorno a lei e la sua giovinezza è volata via – giovinezza nel senso di verginità, di scoperta del mondo. Che non torna più indietro”.

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