‘Tre tocchi’ al pallone.

Marco Risi torna al cinema dal 13 novembre con ‘Tre tocchi’, il giusto numero di palleggi per un’azione vincente nel gioco del calcio, insieme a un cast di giovani attori: Massimiliano Benvenuto, Leandro Amato, Emiliano Ragno, Vincenzo De Michele, Antonio Folletto, Gilles Rocca e Gianfranco Gallo e con una serie di stelle del cinema italiano: Valentina Lodovini, Paolo Sorrentino, Francesca Inaudi, Ida Di Benedetto, Paco Reconti e con Matteo Branciamore, Jonis Bascir, Luca Argentero, Marco Giallini, Claudio Santamaria e Maurizio Mattioli.

Sei storie che si intrecciano. Storie di attori, 6 uomini, con tutte le loro passioni, frustrazioni, gioie e delusioni, successi e fallimenti. Vite profondamente diverse ma accomunate da due grandi passioni: il calcio e l’arte del cinema. Ed è tra un allenamento e un provino che le loro vite continuamente si sfiorano e si incrociano, ci svelano la loro misera esistenza, fatta ogni tanto anche di successi e momenti di gloria, ma sicuramente mai di vera, assoluta, felicità.

Gilles è un giovane attore di soap, bello e amato dalle ragazzine, spavaldo all’apparenza, ma così insicuro e debole che finisce nel tunnel della cocaina e si circonda di brutte frequentazioni.

Vincenzo passa le sue giornate ad accudire il padre in ospedale, è sempre cupo e silenzioso, si mantiene cantando in un ristorante, nonostante il suo talento e la sua bellezza statuaria. Vive una rabbia così forte e una frustrazione tale che lo portano a sfogarsi nel sesso e nella violenza fisica.

Leandro, il più grande del gruppo, torna nella sua Napoli, con una consapevolezza e determinazione diversa da quella in cui la aveva lasciata molti anni prima. Decide di chiudere i conti con un passato ingombrante ed oscuro e, sotto le smentite spoglie di Jennifer, il trans che interpreta a teatro, ci regala la sua rinascita rimettendo in discussione la propria intera esistenza.

Anche Max torna spesso nella sua terra, la Basilicata, ogni volta che sente di perdere il senso della realtà e vuole riprendersi da una delusione. Si era illuso infatti di poter fare una vera carriera, ma si ritrova ad un doloroso bivio se cedere o no alla proposta di sposarsi con la figlia di un ricco albergatore.

Antonio fa teatro, grazie anche alla donna che lo mantiene e che ha trent’anni più di lui, ma è coraggioso, si è rimesso in discussione, ha studiato, ha rischiato, e ha vinto. Affronta il provino che gli permetterà di fare il protagonista della sua vita, contro chi non credeva in lui, contro chi non lo considerava all’altezza, anche contro se stesso.

Lodovini 2Chi invece non vincerà mai è Emiliano. Lui si è arreso alle sue insicurezze, ha perso la determinazione e la voglia di farcela. Il lavoro da facchino e il passatempo da doppiatore hanno rubato tempo alla recitazione e lo hanno portato a rinchiudersi in un mondo fatto solo di sogni.

Per il regista Marco Risi “Il pubblico è convinto che il cinema e gli attori in genere appartengano ad una categoria privilegiata, senza rendersi conto di quante frustrazioni, delusioni, amarezze ma anche improvvise rivincite e soddisfazioni questo mestiere comporti”.

risi“Il film – afferma Marco Risi – è nato come una scommessa: da sei anni vado a giocare a calcio nella squadra degli attori, allenata dal glorioso Giacomino Losi. La squadra nella quale una volta giocava anche Pasolini… Ogni Martedì e Sabato ci troviamo su un campaccio di periferia e ogni volta sono racconti allegri e sgangherati di esperienze di vita. Mi incuriosivano questi attori che non lavorano e che il lavoro lo cercano con ogni mezzo, ma anche con orgoglio e dignità. Li ho convocati, e gli ho chiesto di raccontarmi le loro storie. Ne sono uscite 6, le più belle, vere e forti, piene di sentimento e folli, ma tutte con un’energia che tocca il cuore. Questo è “Tre Tocchi”, il film che volevo fare, senza soldi ma libero, con un desiderio che non provavo da tempo. Oggi è questo quello che ci vuole”.

GIALLINI ARGENTEROTre Tocchi, presentato alla ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma, dove ha riscosso un ottimo consenso, si confronta con numerose scene di nudo maschile, confermando la scelta di Risi di infrangere questo tabù nel cinema italiano, dopo che già in ‘Cha Cha Cha’aveva fatto spogliare Luca Argentero.

Il produttore Andrea Iervolino racconta la sua esperienza con il maestro Marco Risi: “Quando l’ho incontrato la prima volta, ero consapevole di incontrare uno dei più grandi registi italiani e non nascondo che l’emozione è stata tanta. Ho prodotto e distribuito molti film durante la mia breve ma intensa carriera, ma ogni volta provo sensazioni sempre nuove e stimolanti” – continua Iervolino – “Marco è stata una piacevole sorpresa. Siamo entrati subito in sintonia. Mi sembrava di conoscerlo da una vita. Una persona umile, che ha vissuto respirando l’odore della pellicola e l’atmosfera della dolce vita, grazie a Dino Risi, suo padre e grande regista. Ha conosciuto i mostri sacri del cinema ed è completamente a suo agio in questo mondo. Girare un film con lui è stato straordinariamente appagante. In questo mondo, come in tanti altri, non si finisce mai di imparare ed io posso dire di aver imparato molto da lui. Ha uno sguardo delicato sulle cose e le maneggia quasi come se possano rompersi da un momento all’altro. Ed è quello che ha fatto con gli attori di Tre Tocchi, tutti giovani e alla loro prima vera esperienza cinematografica. Ha saputo modellarli ad immagine del film e li ha diretti come solo un grande regista sa fare. E questo suo approccio è stato ancor più messo in evidenza quando ha girato con le nostre guest stars. Trasmetteva un’empatia fuori dal comune e loro non solo hanno lavorato da gran professionisti, ma sul set c’era quell’aura di profonda stima reciproca che ho molto apprezzato.

Iervolino racconta anche un simpatico aneddoto: ”Quando sono stato a Venezia, a fine Agosto di quest’anno, per presentare “The Humbling” il film di Barry Levinson con Al Pacino, di cui sono co produttore insieme alla mia partner in affari, Monika Bacardi, nonché distributore italiano del film, ho avuto la fortuna di essere premiato con l’ambito Premio della Biennale “Mimmo Rotella”, insieme ad Al Pacino e Barry Levinson, anche loro premiati. E con mio immenso stupore, mi ritrovo, come presidente di giuria, proprio Marco Risi che per l’occasione ha ricordato i tempi del papà, grazie al quale Al Pacino ha vinto il suo premio Oscar con il remake Scent Of Woman, interpretando quello che fu il ruolo di Vittorio Gassman nella versione originale del film di Dino Risi, Profumo di Donna.

Monika Bacardi e Andrea Iervolino

Monika Bacardi e Andrea Iervolino

La produttrice Lady Monika Bacardi racconta così la sua esperienza personale con il film: “Mi ritengo molto onorata di aver potuto produrre questo piccolo gioiello d’autore. In realtà, la prima cosa che mi sono chiesta è stata: Perché Tre Tocchi? Purtroppo, non sono una grande intenditrice del mondo del calcio, avendo avuto sempre altri interessi, ma l’amore con il quale Marco Risi ha parlato di questo curioso titolo, mi ha permesso di avvicinarmi ad un mondo straordinario,

fatto di tanta filosofia. Mi ha parlato di Pasolini, del suo linguaggio associato al calcio, di come ci sia quasi un sistema di segni, un insieme di parole e di come, nel semplice concetto dei Tre Tocchi, ci sia una poesia straordinaria, di perfezione di uno sport, che è anche perfezione di vita.

Marco è una persona straordinaria e sono stata molto felice di conoscerlo.
E sono altrettanto felice che abbiano partecipato anche personaggi come Paolo Sorrentino, Valentina Lodovini, Maurizio Mattioli e tanti altri, che oltre a dare un gran valore aggiunto al film, hanno dimostrato grande stima alla nostra produzione e al regista che abbiamo scelto per mettere in piedi questo straordinario progetto.
E ringrazio sempre tutti gli addetti ai lavori che con scrupolo e grande professionalità, fanno ogni giorno in modo che il nostro lavoro non sia mai vano.”

Marco Risi è insieme ad Andrea Iervolino e alla co produttrice Monika Bacardi, anche produttore del film e ha voluto personalmente investire in un progetto in cui ha creduto da sempre e che ha voluto fortemente realizzare.

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