Dopo essere stato al Sundance festival e al Festival di Berlino nella sezione Generation, arriva finalmente nelle sale cinematografiche ‘Cloro’, opera prima di Lamberto Sanfelice. Si tratta di una storia intima e triste di una ragazza con un grande sogno: diventare una campionessa di nuoto sincronizzato. Le tragedie che vive la ragazza sono molteplici: la morte improvvisa della madre, il trasferimento in un paesino di poche anime in Abruzzo, la depressione del padre, il duro lavoro di cameriera, la solitudine. In tutto ciò però la grande salvezza della passione per il nuoto. Difatti nella piscina dell’hotel, dove lavora come cameriera, scoprirà una piscina e da lì deciderà di allenarsi di nascosto.
Jenny ha 17 anni e un sogno: diventare una campionessa di nuoto sincronizzato, dove eccelle nel doppio sincro in coppia con la sua amica Flavia. La sua vita spensierata di adolescente a Ostia, sul litorale romano, viene scossa dalla morte improvvisa della madre. Con suo padre Alfio e il fratellino Fabrizio è costretta a trasferirsi in un paesino di poche anime nel cuore della Maiella, terra d’origine di Alfio. Il padre è in un forte stato depressivo, nei mesi precedenti ha perso il lavoro e la casa di Ostia se l’è ripresa la banca. Lo zio Tondino li ospita in una vecchia baita di montagna, nei pressi di un albergo con un impianto di skilift e una pista da sci.
Jenny è costretta a trovarsi un impiego come cameriera all’hotel Splendor e a rinunciare al diploma. Quando scopre che l’hotel ha una piscina, decide di rischiare e di andarci di notte ad allenarsi. Quando le condizioni di suo padre si aggravano lo zio lo trasferisce in un’antica badia gestita da una confraternita di preti, affinché si prendano cura di lui. Jenny rimane sola a occuparsi del fratello e vede il suo sogno allontanarsi ogni giorno di più, il bambino come l’ostacolo alla sua libertà.
Una notte durante l’allenamento Jenny viene sorpresa in piscina dal custode dell’albergo, Ivan. Nascerà tra i due una relazione fatta di incontri notturni. Quando finalmente lo zio accetta di prendere con sé il piccolo Fabrizio Jenny riparte per Ostia, anche se ormai si separa a fatica dal fratello, quel bambino che mal sopportava. Una volta giunta davanti alla sua piscina osserva le compagne allenarsi e si accorge che ormai quel mondo è lontano da lei. Rappresenta un’adolescenza che non le appartiene più. A quello spazio confinato preferirà nuotare libera, in uno spazio indefinito, nel mare.
Il regista così parla del suo film: “Nonostante sia un’opera prima, è andato tutto veloce. Sono riuscito anche a coinvolgere attori importanti come Giorgio Colangeli e Piera Degli Esposti. Ho lavorato sui contrasti tra mare e montagna perchè volevo fare un film anche sullo sradicamento e isolamento. Mi rendo conto che è un film abbastanza duro, ma secondo me anche pieno di speranza”.
Sara Serraiocco invece, l’attrice protagonista, così ne parla: “Come me Jenny ha la passione per lo sport. Io ho fatto danza classica e anche per me era un sogno portarla avanti… Per prepararmi ho frequentato le ragazze del nuoto sincronizzato e ho scoperto che sono donne che non si arrendono mai. Piuttosto che ad un’attrice ho preferito attingere alla verità lavorando con le ragazze del nuoto sincronizzato. Sono partita per questo ruolo lavorando sul corpo, sulla forma fisica e dopo un po’ ho cominciato a sentire l’acqua e il suo contatto proprio come le ragazze del sincro”.
L’ispirazione e citazione al regista Gus Van Sant sembra un tratto inconfondibile nello stile, nell’incedere e nella tematica della pellicola; il regista Sanfelice parla di lui come di un autore che ha raccontato meglio di tutti l’adolescenza. Grazie alla casa di produzione Good Films, il film sarà nei cinema italiani dal 12 marzo.