Il meraviglioso mondo di Escher.

17_Mano con sfera riflettente_ALTAA Bologna arriva Escher, il maestro olandese (1898-1972) con le sue inconfondibili costruzioni impossibili, le esplorazioni infinite, i giochi di specchi, motivi e geometrie interconnesse.
Maurits Cornelis Escher viene presentato in una forma inedita, ponendo l’accento su aspetti mai affrontati prima d’ora, con oltre 150 opere del famoso artista olandese esposte, fino al 19 luglio,  nel nuovo spazio di Palazzo Albergati.

Sono disegni e litografie che sono stati utilizzati per copertine di dischi rock, francobolli, scatole da regalo.

Tra le opere esposte ci sono i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente, Giorno e notte, Nastro di Möbius II, Casa di scale (relatività), Altro mondo II, Vincolo d’unione, e la serie degli Emblemata.

15_Vincolo d’unione_ALTAIl percorso espositivo si articola in sei sezioni: La formazione: Escher, l’Italia e l’ispirazione Art Noveau; Superfici riflettenti e metamorfiche; Dall’Alhambra alle tassellatura; Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio; Economia escheriana ed Eschermania.

La grandezza di un genio si misura anche dalla capacità d’influire su altri artisti, come pure sulla società circostante. La lezione di Escher ha dimostrato che, sebbene non abbia avuto allievi diretti, questi due parametri sono stati del tutto soddisfatti.

22_Giorno e notte _ALTALa beat generation s’innamorò presto delle creazioni di Escher che, soprattutto in America, “rubava” la sua arte per stamparla su magliette, sui poster tinteggiandole con i colori psichedelici allora di moda, suscitando le ire dell’artista che, per questo motivo, fondò la Escher Foundation alla quale, ancora oggi, si deve la tutela dei suoi diritti.

Così, le sue incisioni finirono anche sulle copertine dei long playing, come si chiamavano a quell’epoca i 33 giri incisi dalle grandi band della musica pop, non sempre con il gradimento dell’artista. È noto l’episodio di Mick Jagger che non riuscì a pubblicare Verbum sulla custodia dell’ultimo LP dei Rolling Stones che nei primi giorni del 1969 sarebbe stato lanciato sul mercato con il titolo di Let it Bleed.

27_Mani che disegnano_ALTATutto questo è eschermania a cui viene dedicata un’intera sezione che racconta come, ancora oggi, in maniera sempre crescente, persone di ogni estrazione sociale, dai curiosi ai matematici, dagli eccentrici ai trasgressivi, fino a tutti quegli artisti che, pur non avendolo mai conosciuto, a lui s’ispirano per le loro opere, siano profondamente affascinati dal mondo caleidoscopico di Escher. C’è infatti una lunga schiera d’imitatori che hanno “imparato” il “metodo-Escher” e hanno prodotto una serie di variazioni sul tema. Si va così da David Hop, pubblicitario e grafico statunitense, al francese Dominique Ribault che ultimamente ha utilizzato il metodo della tassellatura anche per le sue sculture a tre dimensioni, fino al tedesco Hans Kuiper che ha utilizzato tecniche computerizzate per riprodurre opere di artisti famosi del XX Secolo, a cominciare proprio da Escher.

Con il patrocinio del Comune di Bologna, la mostra e prodotta e organizzata da Arthemisia Group ed è curata da Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea.
Realizzata in collaborazione con la M.C. Escher Foundation, si avvale del supporto di Sky Arte HD e ArteFiera.

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