E’ italiana la scenografia di Cenerentola.


Le riprese di Cenerentola hanno avuto inizio nell’estate del 2013, sia nei teatri di posa dei Pinewood Studios che in varie location nei pressi di Londra. Dato che si tratta di una fiaba senza tempo, i realizzatori hanno deciso fin da subito di non attenersi a un periodo storico preciso. ferretti cenerentolaQuesto ha permesso al team produttivo di pensare fuori dagli schemi e scatenare la propria fantasia, creando luoghi e atmosfere magiche con uno stile unico. “Cenerentola ha molte scene ambientate all’interno di enormi scenografie”, afferma il regista Kenneth Branagh, “dunque non dovevamo deludere le aspettative del pubblico, ma allo stesso tempo dovevamo superarle, offrendo una visione brillante e originale”.

Il pluripremiato scenografo italiano Dante Ferretti, che ha lavorato con registi acclamatissimi come Federico Fellini, Martin Scorsese, Franco Zeffirelli e Francis Ford Coppola, ha svolto un’enorme quantità di ricerche durante la preparazione per il film, ispirandosi principalmente all’architettura nordeuropea del XVI, XVII e XVIII secolo.

Ferretti afferma: “Kenneth voleva uno stile che ricordasse il XIX secolo, e questo ci ha dato l’opportunità di incorporare anche stili architettonici precedenti. I personaggi vivono in luoghi costruiti secoli prima del periodo in cui si svolge il film, e sono stato particolarmente attratto dalle atmosfere magiche e opulente del periodo Barocco. La mia intenzione era creare un mondo a metà tra realismo storico e fantasy, con un’atmosfera credibile e fantastica al tempo stesso”. Prosegue: “Ricordo che, quando ero un bambino e vivevo a Macerata, i miei genitori mi portarono al cinema per vedere la versione animata di Cenerentola. ferretti cenerentola1Quando sono stato contattato per questo progetto, ho subito rivisto il film e sono rimasto colpito dalla sua magnificenza. È un film che ti trasporta in un altro mondo, con enormi castelli, sale da ballo e maestose scalinate”. Branagh voleva che il film evocasse una maestosa opulenza, come si addice a un regno fiabesco, in cui la magia e l’intervento della Fata Madrina apparissero plausibili. Allo stesso tempo, desiderava che tutte le ambientazioni fossero credibili il più possibile. Ferretti ha ideato e costruito i set per gli esterni del Palazzo Reale, un’enorme struttura provvista di un’ampia scalinata, magnifici giardini e fontane finemente decorate, i set per la casa di Ella, e soprattutto, la grande sala da ballo del palazzo, dove Ella fa il suo indimenticabile ingresso e danza con il Principe.

Secondo Simon Kinberg, molti altri film avrebbero realizzato la sala da ballo al computer, ma non questo. “Per Dante e Kenneth era fondamentale che questo luogo, il più iconico nella fiaba di Cenerentola e uno dei più celebri nella storia del cinema, fosse reale”, afferma. “Nella mia mente volevo evocare l’Europa del vecchio mondo, che si addice alla magia di questa storia e ai suoi personaggi eccentrici”, afferma Ferretti. “Il realismo è il mio obiettivo primario, dunque preferisco creare delle scenografie vere e proprie, e anche gli attori le preferiscono al green screen… li aiutano a entrare nei personaggi”.

ferretti cenerentola2Branagh e Ferretti hanno avuto numerose discussioni e hanno deciso di comune accordo di costruire delle vere scenografie, dunque tutto è stato assemblato nei teatri di posa e nei back lot. Ferretti ha coinvolto nel procedimento la sua collaboratrice, la set decorator Francesca Loschiavo, che lavora con lui da trent’anni. Ferretti spiega: “Disegno tutti i bozzetti, e poi Francesca li revisiona per controllare che tutti i dettagli siano accurati. Ma non volevamo che tutto apparisse troppo perfetto, quindi abbiamo volutamente conservato dei piccoli errori in tutte le nostre scenografie per farle apparire più realistiche”.

Il principe Richard Madden afferma: “Le scenografie, proprio come i personaggi, possiedono una personalità, e ci raccontano chi siano realmente queste persone. Il pubblico ne rimane visivamente estasiato, e gli attori possono trarne ispirazione”. Prosegue: “Dei dettagli così vividi e realistici rendono ogni cosa plausibile e speciale come non mai”.

Per il ballo al palazzo, Kenneth Branagh voleva la sala da ballo più spettacolare che si potesse immaginare. Il set è stato costruito ai Pinewood Studios nel famoso teatro di posa 007, il più grande d’Europa, che negli anni ha ospitato centinaia di gigantesche produzioni. Ricordando la prima visita al set, la produttrice Allison Shearmur afferma: “La grandezza di quest’ambiente mi ha lasciata senza parole. Sostanzialmente, è una grande, enorme caverna di cemento, larga come svariati campi da calcio, e Dante Ferretti ha costruito una sala da ballo di tre piani che riempiva tutto il teatro di posa, trasformandolo nella sala più bella che si potesse immaginare”. Prosegue: “Camminare su quel set è stato come entrare in un libro di fiabe”. “Il palazzo doveva essere magico, dunque ho studiato molta architettura francese, come il Louvre, il Palais Opéra e l’Hôtel de Soubise, tutti luoghi provvisti di grandi scalinate”, afferma Ferretti. “Siamo partiti dalla scalinata e poi abbiamo creato tutto il resto, compresa l’entrata principale con il suo grande arco e le sue fontane interne”. Cate_Blanchett1Ferretti e la sua squadra hanno costruito una sala da ballo vasta e sontuosa, con un’impressionante lunghezza di 45 metri per 32 di larghezza. Il set comprendeva una grande scalinata, pavimenti e muri di marmo, statue d’oro, migliaia di fiori, affreschi e candelieri decorativi, e tende realizzate con quasi due chilometri di tessuto. La sala da ballo includeva anche 17 enormi lampadari appositamente realizzati in Italia, provvisti di quasi 5.000 candele a olio, ciascuna delle quali doveva essere accesa manualmente. Francesca Loschiavo voleva inoltre che i lampadari posti nel corridoio principale e nella sala fossero esagerati. In conclusione, i lampadari sono stati appositamente realizzati a Venezia, e sono delle vere e proprie opere d’arte. “Doveva esserci una grandiosità, un momento mozzafiato in cui Ella entra nella sala per la prima volta, ma allo stesso tempo una certa leggerezza”, afferma Branagh. “Il momento in cui Lily è entrata per la prima volta nella sala da ballo, nel mezzo di quella sequenza, è stato uno dei più belli, elettrizzanti e toccanti in tutta la mia carriera. Persino gli operai più incalliti e i truccatori più cinici avevano gli occhi lucidi”.

Lily James è d’accordo, e afferma: “Entrare in quel set per la prima volta è stato straordinario. La sala da ballo era la cosa più magica che avessi mai visto, e quando sono entrata e tutti avevano gli occhi puntati su di me ero terrorizzata, ma è stato il momento culminante delle riprese”. Cate Blanchett aggiunge: “Quando sono entrata nella sala da ballo, ho dovuto raccogliere la mia mandibola dal pavimento… sembrava di essere tornati indietro nel tempo, in un film in Technicolor della MGM. Quando Cenerentola e il Principe hanno iniziato a ballare, è stato profondamente emozionante”. “Dante è brillante e possiede un senso dello stile che non è mai invadente, stucchevole, pacchiano o stravagante, ma sempre molto elegante”, afferma Branagh. “La sala da ballo offre tutto ciò che il pubblico si aspetta, e sebbene ricordi altre famose sale da ballo di Vienna, Parigi o Londra, è unica nel suo genere”.

In aggiunta ai set del palazzo e della sala da ballo, Dante Ferretti e la sua squadra hanno costruito gli esterni della casa di Ella in location a Black Park, un vasto parco naturale situato a Wexham, Buckinghamshire (non lontano dai Pinewood Studios), con delle stalle, una fontana e una serra. Lily James afferma: “Le location degli esterni, come i prati pieni di fiori selvatici coloratissimi, con il polline che si spargeva nell’aria, e le pecore, le oche e i cavalli che correvano in giro, erano davvero spettacolari”. Gli interni della casa, incluse le camere da letto, lo studio del padre di Ella e la soffitta dove la ragazza dorme, sono stati costruiti nei teatri di posa, insieme a una replica degli esterni della casa. Ferretti afferma: “Abbiamo riempito la casa di colori, come in una fiaba. La carta da parati, che abbiamo disegnato e stampato, ha uno stile bourgeois in gran parte della casa, mentre nello studio del padre è orientale e più decorata. Dato che per lavoro fa il mercante, abbiamo riempito lo studio di oggetti provenienti da ogni parte del mondo”. Kenneth Branagh afferma: “Avevamo bisogno che la casa di Ella possedesse calore, per ricordare al pubblico la vita di una famiglia felice. Grazie alla cura di Dante, questo risultato è stato ottenuto”. Helena Bonham Carter aggiunge: “Questo è un grande film con scenografie gigantesche, che mi hanno molto aiutato nel mio lavoro. Ho fatto molti film con dei green screen, in cui bisogna immaginare ogni cosa, quindi è stato molto d’aiuto poter girare le mie scene nel giardino, con la serra e la casa di Ella a fungere da inspirazione”.

cenerentolaPer l’iconica carrozza, lo scenografo Dante Ferretti voleva realizzare qualcosa di speciale e originale, ma ideare e creare l’elemento più fondamentale di una delle sequenze di metamorfosi più famose di sempre non era un’impresa facile. La memorabile scena ha inizio quando la Fata Madrina, alla ricerca di un mezzo di trasporto per condurre Cenerentola al ballo, trasforma una zucca in una bellissima carrozza, con tanto di cocchieri e valletti. Cenerentola deve tornare a casa prima dello scoccare della mezzanotte, quando la carrozza ritornerà a essere una zucca. Lily James afferma: “Kenneth voleva che tutte le ragazze del mondo desiderassero fare un giro su quella carrozza, e spero che tutti la troveranno la cosa più bella del mondo. Entrare nella carrozza per la prima volta è stata un’esperienza surreale, assolutamente mozzafiato”. “Non volevamo ricreare la scena nei minimi dettagli, ma sapevamo che nella storia sarebbero comparse una zucca e una carrozza. Dunque ci siamo ispirati all’atmosfera del film animato del 1950, piuttosto che agli eventi effettivi”, afferma Kenneth Branagh. “C’era molta gioia di vivere… tanta meraviglia, passione, gioia e leggerezza, tutte caratteristiche che abbiamo provato a inserire nel nostro film”. Prosegue: “Abbiamo deciso di inserire una scena mozzafiato, in cui Cenerentola fugge dal castello, lottando contro il tempo prima che scocchi la mezzanotte, che ovviamente ha richiesto una pianificazione meticolosa tramite storyboard e filmati di pre-­‐visualizzazione, realizzati in digitale come in un film d’animazione”.

dante-ferretti1Infine, la scena è stata girata utilizzando una carrozza d’oro simile a una zucca, totalmente funzionante e trainata da quattro cavalli bianchi. Era alta tre metri, lunga cinque, e pesava circa due tonnellate. Per quanto riguarda il design, Ferretti ha deciso di iniziare a progettare la carrozza a partire da un gioiello piuttosto che da un frutto o un vegetale, così da farla sembrare un bellissimo prezioso che avvolge Cenerentola, il vero gioiello della storia. Spiega: “In un certo senso sono diventato un attore, mi sono trasformato in una fata, o in questo caso in un mago, e ho lasciato che la mia immaginazione tramutasse una zucca nella carrozza che vediamo nel film. Ho studiato diversi gioielli e portagioie, tra le altre cose, e dopo molti bozzetti e tanta pianificazione siamo arrivati al risultato finale”. Prosegue: “Abbiamo deciso di far svolgere l’effettiva trasformazione nella serra di vetro situata nel cortile di Cenerentola, dove lei ha coltivato la zucca originale, dunque abbiamo incorporato alcuni elementi architettonici della serra nel design della carrozza”. Stuart Heath (Maleficent) della BGI Supplies ha ideato un telaio per sorreggere la carrozza, poi costruito da un fabbricante di carrozze polacco in ghisa e acciaio. Il telaio è stato poi dipinto e decorato affinché apparisse più magico e mistico che mai. “Il design della zucca doveva armonizzarsi con la serra”, afferma Heath.

“La zucca si ingigantisce e sfonda il tetto, quindi dovevamo prendere alcuni elementi della serra e incorporarli nella zucca. Il nastro che si trova attorno alla parte superiore della carrozza proviene dalla serra, così come il sedile sul quale si trova Cenerentola”. Il lavoro è poi passato alla squadra del supervisore agli effetti speciali David Watkins (World War Z). Dovevano occuparsi della scena in cui la carrozza fugge via dal palazzo, dando inizio a una corsa molto accidentata. Watkins e la sua squadra hanno preso il telaio creato dalla Big e vi hanno installato leve pneumatiche, pulegge e cavi per controllare ogni impatto senza dover guidare la carrozza vera e propria. Infine, gli elettricisti hanno montato sulla carrozza i vari generatori, e gli addetti alle riprese hanno installato le loro macchine da presa.

Dante Ferretti è considerato uno degli scenografi più audaci ed espressivi degli ultimi anni, capace di colmare il divario tra Hollywood e il grande cinema europeo come pochi altri sono in grado di fare. Ha ricevuto un Oscar alla Miglior Scenografia nel 2004 per The Aviator di Martin Scorsese, nel 2008 per Sweeney Todd – Il Diabolico Barbiere di Fleet Street di Tim Burton, e ancora nel 2012 per Hugo Cabret, sempre di Martin Scorsese. È stato candidato ad altri sei Oscar (per Le Avventure del Barone di Munchausen, Hamlet, L’Età dell’Innocenza, Intervista col Vampiro, Kundun e Gangs of New York). Ferretti ha vinto quattro BAFTA (per Hugo Cabret, The Aviator, Intervista col Vampiro e Le Avventure del Barone di Munchausen) ed è stato candidato per Ritorno a Cold Mountain, Gangs of New York e L’Età dell’Innocenza. Dante-FerrettiHa ricevuto il premio per la Miglior Scenografia dell’Art Directors Guild Award grazie a Hugo Cabret, ed è stato candidato altre cinque volte (per Shutter Island, Sweeney Todd – Il Diabolico Barbiere di Fleet Street, The Aviator, Gangs of New York e Titus). In Italia, Ferretti ha curato le scenografie per cinque film di Federico Fellini, tra La Voce Della Luna e La Città delle Donne, e per cinque film di Pier Paolo Pasolini, tra cui Il Decameron e Medea.

Il suo ultimo lavoro è il film epico di Sergey Bodrov Il Settimo Figlio, mentre il suo prossimo progetto è Silence di Martin Scorsese. Oltre ai suoi premiati lavori sul grande schermo, Ferretti ha progettato i palcoscenici di alcuni dei più grandi teatri dell’opera al mondo, fra cui La Scala di Milano, l’Opéra Bastille di Parigi e il Theatro Colón di Buenos Aires, oltre ai teatri dell’opera di Roma, Torino e Firenze. Ha inoltre ideato le scenografie di numerose opere, come La Traviata di Verdi, La Tosca e La Bohème di Puccini.

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