Focus Niente è come sembra, dalla A alla Z.


“Focus – Niente è Come Sembra” è ambientato in tre diverse città di fama mondiale: New York, New Orleans e Buenos Aires. Fortunatamente i realizzatori hanno potuto effettuare tutte le riprese in loco, a partire dallo Stato di Bayou.

focus2“Abbiamo girato la nostra prima scena a New Orleans” afferma uno dei due registi, John Requa, “E nonostante fossero già allestite altre location in altre città, eravamo determinati ad effettuare delle riprese di New Orleans a New Orleans stessa, perché è davvero un posto bellissimo. Sia la cultura che l’architettura sono semplicemente incredibili. E volevamo mostrarle”. “Il paesaggio ha una grande importanza nella storia e New Orleans è bellissima, romantica ed estremamente accogliente per le persone un po’ stravaganti fatte per una vita colorita e diversa dalla nostra”.

Le sequenze di New Orleans sono state scelte per evidenziare le zone preferite dei realizzatori, in particolare il quartiere francese, e la scenografa Beth Mickle era entusiasta di avere materiale su cui lavorare”. La città ha tanto fascino, calore e versatilità”, dice. “E’ tutto così autentico che è stato un piacere non aver dovuto ricreare l’ architettura in favore dell’originale”.

Per girare una scena che si svolge su Bourbon Street, la Mickle ea il suo team si sono “appollaiati sull’insegna al neon di ‘Mardi Gras beads an colorful flags’”.

Una delle più grandi imprese della Mickle e del suo team è stata ricreare il set di una tipica partita di campionato di football che si è svolta in città, vero motivo per cui Niky e la sua squadra si trovavano lì. “Abbiamo ricostruito una partita alla quale assistono Nicky e Jess, tifoseria compresa”.

Avendo la possibilità di effettuare delle riprese in uno stadio per professionisti, dovevano solo ricreare le varie categorie e le squadre, tra cui la cartellonistica, il merchandise, e così via – tutto ciò che gli spettatori avrebbero visto in città e presso l’arena. La cartellonistica pubblicitaria intorno al campo è stata modificata tramite CGI in post – produzione.

focus01Nasce così Il Franchise American Football of America (AFFA), con le sue due migliori squadre in gara, i Rhinos ed i Threshers che giocano mentre Nicky e Jess le guardano da una skybox VIP ricostruita dalla produzione sul vicino teatro di posa, un ex stabilimento di assemblaggio della NASA per la produzione del Challenger, per gestire meglio le riprese.

Una delle sfide più grandi della Mickle è stata la creazione dei loghi delle squadre. “Ho mostrato a John e Glen delle immagini di enormi strutture di palchi, ed erano soddisfatti di tutto. Poi ho mostrato loro i loghi di football e lì sono dovuta tornare a lavorare per settimane sul tavolo da disegno”.

La Mickle dice che il miglior consiglio che ha ricevuto in proposito è stato da parte del consulente di football ed ex giocatore professionista Pat O’Hare. “Ha detto di iniziare dall’elmetto quando si progettano i loghi, perché se sta bene sul casco, è perfetto anche sulle magliette e sulle bandiere in campo”.

La Costumista Dayna Pink ha poi preso i loghi approvati e li ha applicati sul guardaroba delle comparse, come le uniformi divise che ha disegnato per i giocatori.

O’Hara, giocatore professionista per molti anni, dice: “Hanno fatto un lavoro enorme. Sembrava una partita di campionato vero e proprio, ed è stato fantastico per i giocatori, perché hanno visto la riproduzione di un ambiente in modo realistico e di alto livello.

Come ulteriore contributo, O’Hara per formare le squadre ha coinvolto altri professionisti. “Ogni giocatore che ho portato ha partecipato a campionati di livelli più alti. Per loro è stata un’occasione per indossare nuovamente la loro armatura e dimostrare cosa fossero in grado di fare. Conoscono la coreografia del gioco, e di conseguenza la chiave per rendere tutto il più reale possibile”.

Le riprese degli schemi di gioco erano legate alla storia, così O’Hara ne ha fornito quattro ai registi, circoscritti nella linea dei 30 yard, lasciando lo spazio sufficiente per realizzarne le sequenze necessarie.

focus1Anche se la sequenza del circuito automobilistico si svolge a Buenos Aires, una parte di queste scene è stata girata al NOLA Motorsports Park di Avondale, a 20 minuti dal centro di New Orleans. Questo perché, secondo la Mickle: “Il famosissimo Autodromo di Buenos Aires non è nelle migliori condizioni. E’ stato inaugurato nel 1950 o giù di lì, ma non ha più ospitato gare dal 2009″.

Le IndyCars presenti nel film sono: la Bryan Herta Autosport, l’Andretti Auto Sport, e l’auto Midas di Rahal Letterman Racing, di cui David Letterman è proprietario in parte.

Fortunatamente la produzione è stata in grado realizzare molte riprese a Buenos Aires, una località che Requa e Ficarra hanno tenuto d’occhio per anni”.

Non eravamo mai stati lì, ma abbiamo sempre sentito parlarne bene, e una volta sul posto per lo scouting, ci siamo resi conto di trovarci nella città più fotogenica del mondo”, afferma Requa . “E’ davvero un luogo straordinario e siamo stati fortunati ad essere lì”.

L’altro regista, Glen Ficarra è d’accordo. “Avevamo bisogno di un luogo romantico ma non troppo. L’ Argentina sembrava offrire la varietà, la cultura, l’architettura … tutto . E’ una grande risorsa non sfruttata per le riprese dei film”.

Tra i molti siti adatti per le riprese c’era il Circulo Militar, che si affaccia su Plaza San Martin il luogo dove c’è stato il Grand Prix party, e dove Nicky ha rivisto Jess tre anni dopo che l’aveva lasciata.

“Sono molte le cose che ci hanno condotto al Circulo Militar”, osserva la Mickle. “La sua disponibilità è stata una grande cosa, e per di più erano davvero entusiasti di averci, ovviamente, ma la sua accessibilità e la sua bellezza erano di fatto i motivi principali della scelta”.

focus6La troupe della Mickle ha scelto il Park Hyatt Hotel, ex palazzo Palacio Duhau, che fungeva da albergo di Nicky. “L’architettura sembrava prestarsi davvero bene, ma Glenn e John hanno avuto un diktat: renderlo moderno”, dice. “Sono i registi più visuali con cui abbia mai lavorato. Conoscono bene lo stile architettonico e volevano che io trovassi un modo per adattarlo a questo secolo, per riflettere la bellezza del modo in cui Buenos Aires fonde l’antico e il moderno. Sapevo che avremmo avuto il nostro bel daffare, ma era parte del divertimento”.

Una delle scelte più divertenti e creative adottate dalla Mikle è stata quella di aggiungere del colore in ogni set, specialmente in quelli di Buenos Aires. ” I colori erano necessari per evocare un ambiente magico giocoso”, dice. Alla designer è piaciuto lavorare con una troupe locale che l’ha assistita nell’inserire usi e tradizioni locali compresa una forma d’ arte urbana, lo yarn bombing, simile ai graffiti ma che utilizza schermi colorati di tessuti a maglia piuttosto che di vernice.

“La gente esce nel mezzo della notte per coprire i tronchi d’albero ed i rami con filati colorati , o con dei maglioni da mettere intorno agli alberi, alla propria moto, ad un parchimetro, a qualsiasi cosa. E’ molto originale. Abbiamo trovato una yarn bomber locale e l’abbiamo portata a La Boca per realizzare vari alberi per noi “.

L’arcobaleno formato dai colori vivaci delle case di metallo lungo le strade di La Boca è servito da sfondo suggestivo per la scena d’azione girata al mercato delle pulci di San Telmo e La Faena. ” La Faena era una vecchia fabbrica di mattoni trasformata in un elegante hotel, ed il suo interno è ricco di decorazioni fiammeggianti”, aggiunge la Mickle. La produzione ha approfittato del paesaggio, compresi gli arazzi ad unicorno e la fontana a forma di corona d’oro che emerge dalla piscina, per trasformare l’hotel nella sede del team rivale di gara di McEwen.

focusLa Mickle ha utilizzato una tavolozza di colori per riflettere il progressivo cambiamento del personaggio di Nicky in ogni fase della storia. “La progressione della visuale del film doveva riflettere la progressione di Nicky come personaggio. A partire da New York: è molto fredda, è isolata, quindi abbiamo utilizzato pietra, vetro e metallo per dare un senso di distacco”.

E continua: “A New Orleans, dove Jess inizia a far parte del suo mondo, e la città è piena di vita, la tavolozza si ravviva con i toni del verde e dell’ arancio nello skybox , oltre al viola ed al rosa sgargiante. I colori vanno scaldandosi proprio mentre Nicky comincia ad esprimersi. Una volta che si arriva a Buenos Aires, dove è più vulnerabile e più esposto, i colori diventano più tenui. L’ architettura diventa veramente divertente e le immagini iniziano ad indicare questo mondo romantico e misterioso”.

Ficarra premette che “Beth ha avuto un enorme impegno. Ho dovuto replicare una competizione di auto da corsa, una partita di football di campionato, New Orleans, Buenos Aires e New York. Ha un gusto squisito, ha capito il tono di evasione e il glamour che stavamo cercando. E’ come se potesse leggere le nostre menti. Ci sentiamo così fortunati ad averla trovata , e non abbiamo intenzione di cederla a nessun altro”, dice ridendo.

Anche la Costumista Dayna Pink, che ha già lavorato in precedenza con i registi, ha colto l’opportunità di riflettere i cambiamenti di umore dei personaggi, oltre che nell’uso del colore, nella moda. “Uno dei motivi per cui amo il mio lavoro, è che imparo qualcosa di nuovo in ogni film”, dice. “L’aspetto più interessante della mia ricerca per ‘ Focus – Niente è Come Sembra’ è stata la psicologia del colore. Abbiamo parlato con un esperto del colore chiedendo cosa far indossare per ispirare fiducia, e cosa far indossare per ingannare qualcuno. Se vuoi che qualcuno si fidi di te, indossa il blu. Il blu è affidabile: è il colore dell’acqua, del cielo, e non cambiano mai . E Will è incredibile in blu”.

Requa racconta che nei primi incontri con l’attore, Smith ha dichiarato: ” ‘Dimmi cosa vuoi che indossi e lo indosserò’, perché Will è così. Gli abbiamo detto solo di incontrarsi con Dayna perché lei è una delle più grandi costumiste del momento -soprattutto per gli uomini- e di esplorare il personaggio, girare, provare le cose. Ora, Will è come uno stendipanni vuoto, che Dayna ha riempito. Il suo amore per i costumi è contagioso. Penso che addirittura andranno alle sfilate della settimana della moda insieme, al termine delle riprese.

La Pink sostiene: “Lavorare con un personaggio che ama i vestiti e sa come vestirsi, e cercare di capire con l’attore come esprimerlo, è la cosa che preferisco fare. Aver avuto la possibilità di farlo con Will è stato fantastico”.

focus4Anche il personaggio di Margot Robbie, Jess, subisce una lieve trasformazione nel film, molto più semplice perché più facilmente adattabile al suo guardaroba. “Nella prima parte del film, Jess è una ragazza” riferisce la Pink. “E’ funky, giovane, carina ed impertinente; e indossa capi in pelle”.

Quando arriva a Buenos Aires però, è cresciuta dentro e fuori. “Tutto d’un tratto assume una silhouette sofisticata, è magra e statuaria”, sorride la Pink.

“All’inizio del film, abbiamo voluto che Jess fosse una sorta di ragazza di strada, una stracciona con i capelli biondi sporchi, che non sapeva come vestirsi o presentarsi”, elabora Requa. “Poi diventa una magnifica e glaciale seduttrice. Tutta opera di Dayna”.

I registi inoltre hanno ingaggiato la hair designer Anne Morgan per le acconciature di Jess prima e dopo la trasformazione. “si va dal biondo sporco al biondo svedese, e Anne ha creato delle pettinature davvero eccezionali”, afferma Requa.

“Erano decisamente orientati su Grace Kelly o Kim Novak , l’ immagine classica di femme fatale che stavamo cercando”, aggiunge Ficarra.

Oltre a selezionare il guardaroba, la Pink ha dovuto garantire i movimenti nelle scene d’azione. “Di tanto in tanto una tasca doveva essere cucita un po’ più in basso per permettere all’attore di afferrare più facilmente qualcosa”, ha rivelato. “E’ stato divertente far sì che i vestiti diventassero una parte funzionale del lavoro di scena in un modo così insolito”.

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