“MR HOLMES – Il mistero del caso irrisolto” racconta la storia del più famoso detective del mondo sotto una luce nuova e diversa, al cinema dal 19 novembre grazie a Videa.
1947, Sherlock Holmes, ormai anziano, si è ritirato nella sua fattoria sulla costa inglese, dove trascorre gli ultimi anni della vita allevando api, in compagnia di una governante e del giovane figlio di lei, Roger. Tormentato dal ricordo della sua ultima indagine, il mistero della donna del guanto, Holmes si confida con il ragazzo e ripercorre con lui le circostanze di quell’unico caso rimasto irrisolto e che lo costrinse anni prima a ritirarsi…
In MR HOLMES l’attore Ian McKellen è a capo di un cast formidabile che comprende Laura Linney, Hiroyuki Sanada, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Roger Allam, Frances de la Tour, Phil Davis e il nuovo arrivato Milo Parker. Il film vede nuovamente insieme McKellen con il regista Bill Condon, dopo la loro collaborazione in “Demoni e Dei” (Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura non Originale).
Basato sul romanzo A Slight Trick of the Mind di Mitch Cullin (pubblicato in Italia da Neri Pozza col titolo Mr Holmes – Il mistero del caso irrisolto), MR HOLMES reinventa Sherlock Holmes come una persona reale le cui avventure sono state raccontate e pubblicate nei famosi romanzi dal suo amico e compagno Dr. John Watson. Oramai vecchio e in condizioni di salute precaria, il famoso, abile e razionale investigatore è costretto a confrontarsi per la prima volta con le sue emozioni.
Dice il regista Bill Condon: «Ho pensato che la sceneggiatura di Jeffrey Hatcher fosse incredibilmente densa, ricca e poetica. Il film ha le caratteristiche tipiche dei misteri di Sherlock Holmes poiché c’è un caso irrisolto da molti anni su cui lui vuole assolutamente far luce; ma il nodo centrale del film è il mistero di Sherlock Holmes stesso…»
“Una storia di mistero, un thriller” che ha incuriosito anche Ian McKellen, che del suo personaggio dice: «Tradizionalmente Holmes non è raffigurato come un uomo felice. Anche se ha qualità invidiabili, nessuno vorrebbe essere lui. E questo vale un po’ anche per il nostro Holmes; ha 93 anni, è un uomo turbato che è andato in pensione forzatamente, completamente chiuso in se stesso. Ci sono meravigliose relazioni tra i personaggi centrali – la governante, il medico, gli ispettori, gli agenti investigativi, etc. – sono tutti incredibilmente fedeli e conformi al modo di narrare di Conan Doyle. È una sceneggiatura molto astuta e interessante; la sfida sta nell’imparare a conoscere i personaggi e ciò che li motiva è vedere come in modo schematico o più emotivo arrivano tutti a risolvere il “problema” nella mente di Sherlock».