Il libro ”Napoli insolita e segreta” di Valerio Ceva Grimaldi, pubblicato da Jonglez, in italiano, inglese e francese, distribuito in Europa e Usa e sui siti di e-commerce è sicuramente tra i più simpatici e più originali libri/guide sulla città partenope: una vera e propria scoperta aspetti particolari e caratteristici ma che non trascurano il contesto storico di questa città.
Forse non tutti sanno che una volta Napoli era la Capitale del regno delle Due Sicilie, prima dell’unificazione d’Italia: Napoli era ancora tra le più grandi città e capitali europee, mèta di turismo d’élite e ambito luogo di residenza.
L’odierna bistrattata Napoli, di fatto, aveva primati invidiabili e invidiati, che forse ne hanno causato la rovina, purtroppo. Poteva non far gola la Maggior industria metalmeccanica d’Italia, a Pietrarsa? La prima Repubblica Socialista del mondo con le seterie di S. Leucio? Il primo telegrafo sottomarino dell‘Europa continentale o la prima Flotta mercantile in Italia (seconda in Europa dopo quella Inglese), con la prima Compagnia di Navigazione del Mediterraneo, prima nave a vapore del Mediterraneo e con la prima flotta italiana giunta in America del nord, del sud e nel Pacifico?
Napoli contava una rendita dello Stato quotata nella Borsa di Parigi al 120%
Minor numero di tasse di tutti gli Stati Italiani, la prima istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenute del 2% sugli stipendi ); recava scuole di Arti e Mestieri, Monti di Pegno e Frumentari in tutto il Regno, i Primi Assegni Bancari della storia economica ( polizzini sulle Fedi di Credito).
La Borsa di Parigi – l’allora Wall Street – valutava la rendita del Regno al 120%, la quota più alta di tutte, tanto che deteneva ben di cui ben 443,2 milioni di lire, appartenenti al Regno delle Due Sicilie, mentre 668 era il totale delle monete degli stati italiani al momento dell’annessione.
La storia ci ha sempre detto che l’annessione del Regno delle Due Sicilie fu un’opera caritatevole dei piemontesi per evitare il tracollo del regno borbonico. Ma è davvero così?
In realtà, durante la conferenza internazionale di Parigi del 1856, risultava invece essere il terzo paese al mondo per sviluppo industriale dopo Inghilterra (prima) e Francia (seconda)?
Il Regno Sabaudo, invece, era indebitato quattro volte di più del Regno delle Due Sicilie, che contava al contrario un’industrializzazione del triplo rispetto a quella piemontese, con un numero percentualmente uguale di occupati nell’agricoltura e nel commercio e un tasso di povertà che – evidentemente – era tra i più bassi del paese. Napoli, a pari merito con Vienna, era la terza città europea per numero di abitanti e ricchezza pro-capite, seguita a ruota da Palermo. Campania e Sicilia, oggi, sono le regioni più disastrate, basti pensare che la Campania oggiAggiungi un appuntamento per oggi è all’ultimo posto per Pil pro-capite (dati Istat).
Leggenda vuole che re Franceschiello, per evitare spargimento di sangue nella popolazione civile, abbandonò Napoli al sopraggiungere di Garibaldi, si imbarcò su una piccola nave alla volta di Gaeta (dove durante l’assedio dimostrò di che pasta era fatto) e disse al comandante Vincenzo Criscuolo: «Vincenzino, i napoletani non hanno voluto giudicarmi a ragion veduta; io però ho la coscienza di avere fatto sempre il mio dovere, ad essi rimarranno solo gli occhi per piangere».
E cosí fu.
Napoli Insolita e segreta, senza entrare nel merito di quest’analisi “revisionista” dell’Unità d’Italia, si può definire un vero e proprio capolavoro in omaggio alla città di Napoli, arricchita da testi tematici di Maria Franchini e foto di Fernando Pisacane.
Tra gli oltre 150 tesori racchiusi nel volume poco conosciuti si trova davvero di tutto: da ipogei d’epoca ellenistica a rare collezioni d’arte, da canali sotterranei percorribili in kayak a splendide biblioteche… “Quanto a quello più insolito, – dichiara l’autore – è davvero difficile scegliere: si va da una sezione della Biblioteca nazionale in cui sono custoditi centinaia di animali imbalsamati, compresa una testa di elefante e una di un rinoceronte (la visita può arrecare qualche turbamento ai più sensibili), testimonianze di un bottino di caccia dei primi del Novecento proveniente dall’Africa, a una galleria di una metropolitana mai completata costruita intorno agli anni Novanta che ora è possibile percorrere con una zattera (esattamente al di sotto della famosa piazza del Plebiscito); da alcuni ipogei di epoca greca nei sotterranei di un palazzo nel popoloso rione dei Vergini a una collezione privata di oltre 40 carrozze d’epoca appartenute a famiglie importantissime italiane e straniere”.
Tutti visitabili e descritti con testi e foto: innumerevoli tesori ancora inesplorati ad un inesperto o superficiale turista occasionale nella città partenopea.
“Credo che ogni città del mondo abbia una sua anima, irripetibile. – continua l’autore – Napoli possiede in più un mix di arte, ospitalità, ricchezze naturali e ambientali nei suoi immediati paraggi (quale altro posto al mondo ha, insieme, mare, monumenti, un vulcano, delle isole meravigliose e luoghi favolosi come la Costiera amalfitana e sorrentina) che secondo me la rendono davvero unica. In molti nutrono ancora dei pregiudizi, è vero: ma la maggior parte delle volte sono infondati, e l’affermazione più comune di chi se ne va da Napoli dopo esserci stato qualche giorno è sempre la stessa: “Ma Napoli è meravigliosa! Non avrei mai creduto che…”. Per esempio, in pochi sanno che la stazione Toledo della metropolitana è stata eletta la più bella d’Europa. E lo stupore di chi la ammira per la prima volta è davvero indescrivibile”.
Il libro è lo specchio appassionato di una vitalissima, effervescente Partenope, terra di storia, cultura e tradizioni uniche ed irripetibili, una città certamente complessa ma ospitale, ricchissima di storia, tradizioni gastronomiche, cultura e capace di stupire oltre ogni immaginazione.
Conoscere una città così ricca e complessa è impresa ardua, soprattutto se si decide di andare oltre i soliti affollati circuiti turistici: questo racconto, realizzato con la dovizia e la cura meticolosa del giornalista, di certo colpirà la curiosità e lo sguardo sognatore del turista.
Altro che… Vedi Napoli e poi muori. Vedi Napoli… e ci torni!
Elia Cevoli