Natale col Boss, tutta colpa di una ‘O’.

“Alex e Dino (Lillo e Greg) sono due affermati chirurghi plastici abituati a cambiare i connotati dei loro pazienti con pochi e delicati colpi di bisturi.

Leo e Cosimo (Paolo Ruffini e Francesco Mandelli) invece sono due maldestri poliziotti, con il look da “Serpico de noantri”, sulle tracce di un pericoloso e potente boss di cui nessuno conosce il volto.

Alex, Dino, Leo, Cosimo e il Boss inciamperanno l’uno nella vita dell’altro, in una commedia piena di equivoci, colpi di scena e grandi risate. Tutto sarà messo in moto dall’equivoco Di Caprio-Di Capri.

‘Natale col Boss’, ma avrebbe potuto intitolarsi ‘Natale a Gomorra’, è la nuova commedia da accompagnare con il panettone, diretta da Volfango De Biasi, con Lillo e Greg, Paolo Ruffini, Francesco Mandelli, Peppino Di Capri (sorprendente nel duplice ruolo di se stesso e di un feroce Boss della camorra) “Ho fatto un doppio ruolo, ma la paga è stata una. Ma non vi preoccupate continuerò la mia strada di musica”. Nel cast del film anche Giulia Bevilacqua, moglie di Cosimo, una donna troppo sexy e con sempre in casa un attraente idraulico, e Antonella Clerici in un brevissimo cameo. Il film sarà al cinema dal prossimo 16 dicembre distribuito da Filmauro.

L’idea di Greg (uno degli sceneggiatori insieme a Lillo, Alessandro Bencivenni, Francesco Marioni, Tiziana Martini e Volfango De Biasi) è divertente. Un boss camorrista decide di cambiare volto per evitare di essere catturato, solo che la richiesta del boss di avere di avere un volto come Di Caprio incappa in un disastroso equivoco: Peppino Di Capri. Il boss si troverà con le fattezze del mitico cantante napoletano e, dopo un’iniziale rabbia, ci prende gusto e si mette a cantare. Nel frattempo, ovviamente, il vero Di Capri viene scambiato per il boss camorrista.

“Abbiamo cambiato spesso registro – spiega alla presentazione del film il produttore Aurelio De Laurentiis -. Lo avevamo già fatto con Colpi di filmine. Abbiamo preferito già l’anno scorso fare un film più corale. Lillo e Greg poi sono molti creativi, mi sono innamorato di loro. Insomma mi fa piacere di aver ancora rinnovato il film di Natale. E’ una cosa che va fatta. Fa parte dei rischi del nostro mestiere”.

I due comici romani, Lillo e Greg, però rifiutano per il loro film la definizione di “cinepanettone”. “Se con quel termine si intende il genere che ha coronato il successo della Filmauro di De Laurentiis per 30 anni, quello con Boldi e De Sica, i ricconi in vacanza, le amanti e così via, allora no, non ha nulla di quel genere”, precisa Lillo (al secolo Pasquale Petrolo). “Io di cinepanettoni non ne ho neppure mai visto uno”, gli fa eco Greg (Claudio Gregori). “Non ci riesco, è un tipo di comicità anni luce dalla mia. Non è snobismo: perché andare in un ristorante dove so che si mangia male? Trovo che il cinepanettone danneggi il mio senso dell’umorismo”.

“Il cinepanettone 2.0 – affermano Mandelli e Ruffini – cambia nel senso della scoperta del genere. Questo è l’appello cinephile che viene fatto. Noi, combinazione, 10 anni fa eravamo in Natale a Miami. Un’altra epoca: siamo gli ultimi che hanno vissuto la coppia Boldi/De Sica, ma oggi il cinepanettone resta con gli intenti della comicità più forsennata, però scopre il genere”.

“La nostra è una storia originale”, conclude Lillo. “Un film di genere di quelli che in Italia non si fanno più. Una commedia poliziesca, ma anche comica, con inseguimenti e suspense. Se il pubblico ha voglia di novità, vinciamo!”.

“Quest’anno abbiamo partecipato un po’ più attivamente alla sceneggiatura – conclude Greg -: abbiamo scritto dall’inizio anche noi. Ce lo sentiamo più nostro rispetto agli altri film”.

Paolo Ruffini, invece, conclude con una riflessione sulla scelta del regista: “Ha avuto il coraggio di provare questa carta del film di genere. Cioè di riprendere un mondo delle spy-story, del poliziesco, di Gomorra. Ma il risultato non è una parodia né un’ironia su Gomorra. È un film di Natale dove invece di mandarci ‘in vacanza a’, ci sono un plot, una trama e una struttura molto sostanziosi”.

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